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POV ROSE
Una volta arrivati al loft appoggiamo il nogitsune sul divano, durante il tragitto gli avevamo igniettato un altro po' di veleno, alla fine era pur sempre un essere soprannaturale e prevenire era meglio che curare.

Mi avvicinai togliergli poi lo scotch dalle labbra, una volta fatto notai che stava ridendo. Alzai gli occhi al cielo incamminandomi verso Peter, ma la voce di quel deficiente di uno spirito mi bloccò.

«perchè vuoi riportarlo indietro? ne vale sul serio la pena?» mi voltai verso di lui incrociando le braccia al petto «sta zitto.» «oh.. tu lo ami! cavolo, dev'essere dura amare qualcuno che non ti ama.» strinsi le labbra scuotendo poi la testa, voleva farmi perdere il controllo per divertimento, ma non dovevo caderci.

«insomma, sono sempre stato io! il ballo, il bacio, i momenti sdolcinati e così via.. tu ami me, non Stiles.» mi avvicinai velocemente afferrandolo dalla maglia «tu sai, tu sai che ho ragione ed è per questo che sei arrabbiata! Stiles non ti ama, e non lo farà mai. Lui ama Lydia, non te.. e tu ami me, non lui. Chi può amare una persona come te? nessuno.» «sta.zitto.» lo scossi violentemente e, dopo aver sbattuto le palpebre, finalmente decise di tacere.

Nella stanza entrò Deaton perciò mi costrinsi a portare l'attenzione su di lui, anche se le parole del nogitsune mi avevano confusa, e se avesse ragione?

Mi avvicinai a passi veloci agli altri che si trovavano più distanti da lui
«bene, Rose mi aveva parlato del suo piano in privato per sapere cosa ne pensassi e beh, mi sembra un buon piano. Scott, ti ricordi quando tu e Lydia siete entrati nella testa del void Stiles? beh, dovrai rifarlo, ma dovrai portare lei. Però ragazzo, è importante che tu rimanga fermo dove sei, farà Rose tutto da sola. Ti daremo noi il segnale per quando smettere il collegamento.»

Io e il ragazzo ci guardammo e dopo un respiro profondo annuimmo convinti, era la prima volta che Scott non chiedeva spiegazioni sul piano ma non mi feci domande, molto probabilmente aveva capito che non avevamo scelta se volevamo salvare Stiles.

Ci avvicinamo tutti al divano ed io mi misi seduta accanto al void mentre Scott si mise all'impiedi dietro di noi. Derek e Peter si misero invece seduti sul tavolo di fronte, loro avevano il compito di igniettare altro veleno di kanima in caso di necessità.

«va bene, Scott.. fa pure.» chiusi gli occhi pronta ad attuare il piano, dovevo stare tranquilla che avrei risolto tutto.
«aspetta, veramente vuoi farlo? non vuoi sapere la verità prima?» sbuffai serrando gli occhi, non dovevo ascoltarlo, non dovevo nemmeno prenderlo sul serio.

«t-tu.. tu hai un fratello.» aprii gli occhi scoppiando subito dopo a ridere «grazie, giuro che non spevo di averne uno, sconvolgente.. sul serio eh!» richiusi gli occhi sospirando «hai anche una sorella.. due in realtà ma una è morta, una cugina e un zio.» aprii nuovamente gli occhi voltandomi alla mia destra. Io avevo avuto solo un fratello e in più i miei genitori erano entrambi figli unici, era impossibile.

«se certo, come no.» «posso dirti i nomi se vuoi..» lo guardai attentamente, non sapevo se dovevo fidarmi o meno, alla fine era pur sempre il nogitsune.

«ma cosa stai dicendo? smettila di blaterale, non ti salverai così.» «nessuna bugia e nessun gioco, i nomi delle tua sorelle sono Lau..» Improvvisamente Peter si avvicinò mettendogli velocemente del scotch sulle labbra «no! aspetta, lui..» «non possiamo perdere tempo, se cala la notte arrivano gli oni.»

Anche se avrei voluto veramente ascoltarlo, Peter aveva ragione, dopo sarebbe potuto accadere il peggio. Sospirai pesantemente ancora una volta rimettendomi nella stessa posizione di prima «sono pronta, fallo Scott.» Chiudi gli occhi cercando di rilassarmi il più possibile, qualche secondo dopo un dolore allucinante dietro alla nuca mi fece sussultare e subito dopo tremare leggermente, era il momento.

POV STILES
Mi guardai un'ultima volta allo specchio per poi andare verso il comodino. La sera era presto arrivata e con sé anche la piccola festa in “famiglia”, quella giornata era stata piuttosto strana ma era meglio non farsi domande ora come ora.

Corsi in salotto, giusto in tempo di vedere entrare Scott, Allison la madre e Lydia. Andai verso i due salutandoli per poi andare verso Lydia e lasciarle un casto bacio sulle labbra.
«ma ciao principessa..» mi sorride nuovamente dandomi un'altro bacio a fior di labbra.

Ci staccammo e le diedi una mano accompagnandola al tavolo, una volta fatto le feci spazio di fronte a me.
«bhe, iniziamo no?» sorrisi a mio padre e insieme andammo in cucina ad aiutare la mamma.

«allora Scott, come sta andando a scuola? e la fidanzatina?» quest'ultimo tossì leggermente dall'imbarazzo ed io gli diedi una leggera gomitata scherzosa sul fianco, Scott non amava molto essere al centro dell'attenzione.

«oh beh, va tutto bene con la scuola e hm, per quanto riguarda la fidanzata, da come potete vedere, beh, penso di aver trovato la mia ancora..» portai lo sguardo sul mio piatto sorridendo finché però non cominciò a rimbombarmi nella testa una frase:

“tu sei la mia ancora Stiles, ed ora io voglio essere la tua.”

Scossi la testa riportando l'attenzione su Lydia, quest'ultima appena notò il mio sguardo su di lei sorrise.
Guardai il vaso di fiori che mamma aveva deciso di mettere sul tavolo e ne rimasi meravigliato, le rose erano gli unici fuori che mi piacevano dopo le margherite e i girasoli, le trovavo così pure e lucenti.

“Rosa brillante” era questa la parola che aveva ricominciato a rimbombarmi in testa, così tanto da farmi venire la nausea.
Mi alzai velocemente dal tavolo e sotto lo sguardo di tutti corsi in bagno, una volta che fui chiuso dentro scivolai con la schiena lungo alla porta fino a sedermi a terra.

«Stiles? apri la porta, voglio vedere come stai» mi  alzai lentamente e aprii la porta,  una volta fatto entro dentro richiudendola a chiave.
«cosa succede?» mi prese il viso tra le mani guardandomi attentamente negli occhi «mal di testa, tranquilla»

Avvicinai le labbra alle sue, sentivo ancora quel fottutissimo eco nella mia testa e volevo distrazione. Presi la ragazza in braccio appoggiandola sulla lavatrice, tutti ciò senza staccarmi dal bacio.

«n-non, non avevi mal di testa?..» sorrisi avvicinandomi al collo e lasciandole dei piccoli baci umidi.

“mi chiamo Rose, Rose Shine..”
uhhh, Rosa Brillante!”

Mi staccai velocemente andando a sbattere contro la parete fredda del bagno, la ragazza si avvicinò subito a me prendendomi il viso tra le mani «che succede?» la guardai attentamente e non potei fare a meno di notare quanto quella situazione fosse estranea per me, non ricordavo nemmeno come fosse nata quella relazione.

«tu non sei lei, non sei la mia Rose.» staccai le sue mani dal mio viso avvicinandomi alla porta, prima che potessi aprirla però mi bloccò trattenendomi dal polso «resta, noi siamo tutto quello che hai desiderato per tanto tempo.» «e sentiamo, cosa ho desiderato?» la guardai diritta negli occhi mentre la forte sensazione di essere estraneo a tutto ciò persisteva.

«tu volevi, e vuoi tutt'ora, una vita normale. L'amore di una mamma viva, un papà felice, un amico normale con una ragazza normale e me.. tu volevi me Stiles, ed eccomi.» staccai rapidamente il polso dalla sua presa «è vero, ma ciò non mi appartiene più da tanto, la mia vita ora è fatta di lupi mannari, cacciatori e così via. Ora a me sta bene tutto quello e beh, ora ho Rose, e la amo così profondamente e sinceramente.» detto questo mi volati verso la porta e andai via.

Una volta che aprii la porta notai di non trovarmi più in camera, bensì dall'altro lato del  nemeton con di fronte il nogitsune che mi fissava.

~manca un capitolo 🥲🥲🥲🥲
come state? eeeeeeee, la vostra canzone preferita? <3

The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora