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Vagavo ormai da un bel po' per le strade cercando Rose ma non c'era nemmeno l'ombra di lei. Ho controllato veramente ovunque ma, volendo o meno, mi mancava solo un posto. Il Nemeton.

Accelerai ulteriormente, si era fatto buio e inoltre c'era la nebbia. Mentre percorrevo la strada non facevo altro che imprecare, le buche che c'erano mi stavano facendo venire la nausea.
«ohh andiamo, dove sei finita?» portai lo sguardo al specchietto retrovisore e notai che non si vedeva un bel niente ma non mi importava, speravo solo che non fosse dove pensavo.

Stavo per riportare lo sguardo sulla strada quando nella mia visuale entrò un albero. Mi misi sull'attenti e girai il volante con la speranza di non andarci contro, ma mi sbagliavo. Per fare quel movimento mi cominciò a salire l'ansia e mi ritrovai a muoverlo senza controllo.

Mi guardai in torno preoccupato sperando di non trovare alberi ma beh, quel giorno la fortuna non mi sorrideva. La mia testa andò a sbattere violentemente e prima di provare ad uscire dalla macchina cominciai a vedere il buio.

POV ROSE
Mi trovavo, non so come, al Nemeton. Non ero nemmeno sicura che si chiamasse così in verità, l'aveva sentito dire da qualcuno forse, fatto sta, dopo essere corsa qua mi sono calmata.
Una volta che fui calma mi resi conto che avevo esagerato con quella ragazza e sperai solo che stesse bene.

Mi incamminai verso la direzione da cui ero venuta, ormai era buio e non pensavo che sarebbe stata una scelta saggia stare lì, per non parlare delle strane sensazioni che avevo.

Stavo camminando quando ad un tratto mi venne un dolore alla testa.
«ma dio..» imprecai massaggiandomi le tempie, non avevo mal di testa prima ma non era strano alla fine, dopo quello che era successo poteva pure starci.
Provai a camminare quando sentii un sussuro, un sussuro che diceva il suo nome.

Presi il telefono con le mani tremanti e chiamai Scott.
«pronto?»
«S-Scott» dissi tra i singhiozzi. Non sapevo perché stavo piangendo in verità, era solo la mia immaginazione no?.
«Rose! che succede?» disse Scott in panico il che mi lasciò confusa, era preoccupato per me o sbaglio?.
«Stiles. Stiles ha avuto un incidente. Stava venendo nel bosco.» dissi per poi attaccare.

Solo allora realizzai quello che avevo detto così, ancora sconvolta, corsi verso quella direzione.

Fa' che sia solo immaginazione. Fa' che stia bene. Fa' che sia solo uno stupido errore.

Corsi senza fermarmi, sentivo che il cuore mi stava per esplodere per lo sforzo che stavo facendo ma, se lui era veramente in pericolo, dovevo aiutarlo.
Saltai una radice spostandomi rapidamente tra gli alberi, doveva essere qui.

Mi fermai di scatto quando entrò nella mia visuale una jeep, era abbastanza distrutta per via dell'impatto che aveva avuto contro un grande albero.

Sgranai gli occhi e mi avvicinai spaventata al finestrino. Nonostante l'avessi lì, davanti a me, speravo ancora che fosse stato uno sbaglio, solo un maledettissimo sbaglio.
Cercai di aprire la portiera ma era bloccata, portai lo sguardo verso di lui e vidi che aveva gli occhi chiusi e che dalla sua testa fuoriusciva parecchio sangue.

Deglutii rumorosamente e riprovai ad aprirla. Una volta, due volte, tre volte, fino ad arrivare ad una decina e perdere completamente le speranze.
Qualcuno mi mise le mani sui fianchi spostandomi, solo quando qualcuno altro provò ad aprire la portiera capii.

Scott aprì la portiera e portò Stiles fuori.
Quando lo vidi provai a farmi lasciare ma, sfortunatamente, la persona che mi teneva era più forte.

«VI PREGO, VI PREGO DEVO.. DEVO STARE CON LUI.. vi prego.» le lacrime non smettevano di scendere mentre mi dimenavo dalla presa di quello che avevo scoperto essere Aiden.
Scott guardò il ragazzo e finalmente quest'ultimo mi lasciò andare.

Corsi verso Stiles e mi inginocchiai di fronte a lui.
Presi la sua testa con delicatezza e l'appoggiai sulle mie gambe, sembrava così sereno.
«chiamate un'ambulanza..» dissi ancora piangendo
«già fatto, arrivano..» sussurò Scott guardando il suo migliore amico con fare scioccato e distrutto. Sapevo dei loro litigi e, non so perché, riuscivo a capire come si sentisse Scott. Nonostante tutto loro c'erano sempre l'uno per l'altro.

Provai a sentire il cuore di Stiles e mi accorsi di quanto fosse debole.
«nonono, Stiles.. Stiles ti prego. Non farmi questi scherzi.. sai, io ho sempre paura di avvicinarmi e poi rimanere sola e.. con te è diverso. -portai una sua mano sul mio petto- Riesci a sentire il mio cuore? Stiles..»
ormai le lacrime non smettevano di scendere. Avevo paura, una tremenda paura di perderlo. Era diventato tutto per me, era diventato quello che ho sempre desiderato.. cazzo, solo al pensiero della sua voce sorridevo, stavo bene.

Scott mi alzò da terra e solo in quel momento notai che era arrivata l'ambulanza. Scott indietreggiò quando lo misero sulla barella mente io, non so con quale coraggio, mi avvicinai.

«solo i famigliari possono salire» disse subito un signore bloccandomi il passaggio. Lo guardai un'attimo per poi ingoiare rumorosamente «è la fidanzata di mio fratello, fatela salire.. per favore» mi girai verso Scott sgranando gli occhi, perché mi aiutava? perché prima mi vuole fuori da quello che lo riguarda e poi si comporta come fosse mio amico?.

«ah beh, salga pure signorina» sbattei le palpebre per poi annuire, guardai ancora Scott e ricambiai il sorriso che mi regalò salendo in fine sull'ambulanza.

Durante il tragitto nessuno parlava. I medici erano impegnati a fare piccolissime visite a Stiles mentre io beh, lo guardavo cercando di trattenere le lacrime.

Mi sentivo in colpa, se non fosse venuto da me non sarebbe mai successo nulla. Lui non avrebbe litigato con un intero branco o addirittura con il suo migliore amico, per non parlare dell'incidente. Forse Scott aveva ragione a volermi fuori dal branco.

L'ambulanza si fermò e un medico aprì la portiera e, dopo aver trascinato fuori la barella, mi fece segno di seguirlo.

Arrivammo davanti ad una porta ma non mi fecero entrare, dissero che dovevano mettere i puntini e potevano entrare ovviamente solo persone come loro.
Mi misi a sedere su una sedia portando lo sguardo a terra, non avrei retto tutta quella tensione.

«Stiles è forte, vedrai che alla fine gli uscirà solo un bernoccolo» alzai lo sguardo per poi sorridere a Kira. Io e lei avevamo legato molto, era diversa, lei non mi ha mai giudicata, anzi.
«lo spero, io non saprei che fare senza di lui Kira, è la mia ancora.» dissi sincera appoggiando la testa sulla sua spalla, ero stanca.
«mhhhh, ti piace?» ridacchiò accarezzandomi la testa, il che mi fece sgranare gli occhi.

Era possibile che Stiles mi piacesse?.
abbandonai quei pensieri impossibili dandole semplicemente un colpetto sulle cosce che le provocò una leggera risata. Mentalmente la ringraziai, era riuscita a farmi distrare anche se mi aveva messo tremila dubbi per la testa.

«DOVE? DOV'È MIO FIGLIO? DOV'È STILES?»
io e Kira ci girammo verso la voce e solo in quel momento notammo che stava arrivando il resto del branco con accanto il padre di Stiles.
«è dentro, ora gli metteranno dei punti e nel pomeriggio faranno una tacca» rispose Kira al mio posto il che mi sollevò, non avrei saputo rispondere.

~so di essere ripetitiva ma cavolo, grazie mille per tutto ❤️
come state? io beh, un po' così, devi stare in quarantena! :(
p.s passate a leggere la mia nuova storia: Start over from me.

The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora