La nottata passò velocemente ed io non dormii, avevo la costante paura che potesse succedere di nuovo. Per quanto riguarda il mio naso beh, non aveva smesso di sanguinare nemmeno un po', smise solamente alle prime ore dell'alba.
Quella mattina ero molto stanco, sia fisicamente che emotivamente. Emotivamente perché quei sogni incidevano pesantemente sulla mia persona, soprattutto quelli che riguardavano i miei amici. Fisicamente perché ogni volta, dopo quei film mentali assurdi, mi veniva mal di testa e poi, ora come ora, avevo perso un bel po' di sangue ed ero debole.
Mi alzai lentamente dal letto e mi diressi all'armadio dove poi presi una semplice camicia a quadri, una felpa con la cerniera e un semplice jeans. Non avevo voglia di impegnarmi più di tanto così presi semplicemente dei abiti scuri, volevo solo andare a scuola, concludere la giornata e riposare, o almeno provarci.
Dopo aver preso i vestiti andai a fare una doccia e una volta finito andai in cucina, in un'altro momento non avrei fatto colazione ma ora mi serviva. Entrai in cucina e trovai mio padre intento a sorseggiare un caffè, lo salutai e mi misi seduto a mangiare i pancake che aveva preparato.
«come hai dormito?» a quella domanda mi congelai sul posto, e se avesse sentito quello che era successo?
«bene bene, apparte il fatto che avevo un po' di mal di pancia.. sai come è quando mang-» «HO CAPITO HO CAPITO.» disse disgustato ritornando a bere il caffè, ghignai e finalmente portai un pezzettino di pancake in bocca.All'inizio chiusi gli occhi dal piacere ma poi cominciaia a sentire una strana sensazione, la ignorai e riprovai con un'altro pezzo, peccato che si fece solamente più forte. Ignorando mio padre feci cadere rumorosamente le posate sul piatto e corsi in bagno, una volta fatto rigettai tutto quello che avevo nello stomaco.
Mi alzai da terra dolorante, mi sciquai la faccia e infine mi lavai i denti. Portai gli occhi sul wc e notai che c'erano anche alcune chiazze di sangue, feci una faccia disgustata tirando lo sciaquone.
Andai alla porta e trovai mio padre con uno sguardo preoccupato, scossi la testa e senza dire nulla lo superai per prendere lo zaino.
«che hai Stiles? sei strano ultimamente e poi, quello cos'era? non vomiti da quando eri piccolo e no, non dire che facevano schifo i pancake perché sono quelli di sempre.» mi fermai vicino alla porta, che avrei dovuto raccontare? che facevo sogni strani? che mi svegliavo durante la notte con il naso sanguinante? che sentivo delle voci e vedevo delle cose strane?.Così feci la cosa che ormai mi riusciva meglio, scappai, scappai da lui e da tutta quella fottuta sensazione negativa. Sentivo mio padre richiamarmi ma non mi fermai, anzi, arrivato alla jeep gettai lo zaino al suo interno e sfrecciai via.
POV ROSE
Andai nel parcheggio e trovai, come sempre, tutto il branco, senza farmi accorgere mi avvicinai e poi saltai sulla schiena di Ethan.
«ma.. siamo felice oggi piccoletta eh?» rise ed io ricambiai, oggi mi sentivo felice e spensierata, mi era servito quella serata di ieri.«e a me e Kira non saluti? ci hai già scordati? brava brava..» scesi ridendo e li abbracciai forte, io amavo assolutamente Liam e Kira.
Stavo per aprire bocca quando un'auto, che entrava ad alta velocità, fece un rumore incredibile con le gomme. Io e il branco ci voltammo e rimanemmo meravigliati, Stiles correva come un matto per il parcheggio e, senza un briciolo di delicatezza, parcheggiò.
Lo vidi scendere dall'auto e avvicinarsi verso di noi, non era come il solito, sembrava strano.
«giorno» rispose affiancando Isaac, quest'ultimo, proprio come gli altri, lo guardò confuso.«che c'è?» chiese sbuffando controllando una cosa sul cellulare, Isacc guardò gli altri e con un tono di rimpovero lo richiamò «se ci fosse stato qualcuno l'avresti ucciso sul colpo!»
«è l'ultimo dei miei problemi ora come ora, comunque, Rose, dobbiamo parlare.» lancia uno sguardo preoccupato a Liam e quest'ultimo rise, trattenni uno sbuffo e mi diressi un po' più distante da loro, anche se sapevo che il coyote mannaro e i lupi avrebbero sentito.
«voglio parlarti di ieri sera Rose, tra noi..» prima che potesse continuare lo fermai «senti Stiles, era una recita okay? non provavo tutte quelle cose, era un obbligo. Io e te siamo amici anzi, migliori amici e così sarà per sempre.» il mio tono di voce era deciso ma era una bugia, non lo ero per niente.
Abbassai lo sguardo e notai che aveva le mani chiuse in un pugno, la presa era talmente forte che aveva le nocche bianche, aggrottai le sopracciglia.
«sai che c'è? oltre al fatto che dovresti ascoltare quello che dicono le persone, hai ragione. Tra noi non potrà mai esserci nulla.. anzi, dopo mi serve un aiuto, voglio invitare Lydia ad un appuntamento.» a quelle parole lo guardai negli occhi ma lui evitò il mio sguardo, veramente era venuto da me per questo?
Stavo per rispondere quando lui, senza dire una parole, superò me e poi gli altri entrando all'interno della struttura. Mi avvicinai di nuovo al gruppo e vidi Scott guardarmi scuotendo la testa «che c'è?» «avresti dovuto lasciarlo parlare, lo sai vero?»
Strinsi le labbra, forse avrei dovuto, magari avrebbe voluto dirmi qualcosa di importante. Mi schiaffeggiai mentalmente e quando suonò la campanella entrammo senza dire una parola.
Io, Isaac, Scott e Kira entrammo nella classe del coach e andammo a sederci ai nostri soliti posti, guardai attentamente il banco che si trovava vicino alla finestra, dov'era lui?.
Neanche a farlo a posta dopo pochi secondi entrò, aveva un passo deciso e sinceramente mi sembrava qualcun'altro, conoscevo Stiles da poco ma ero sicura che non fosse così deciso come sembrava in quel momento.«Stiles..» lo richiamai cercando di avere la sua attenzione e, dopo svariati tentativi, ci riuscii.
«sta entrando il coach.» detto questo tornò a giocare con le sue dita.
Dopo poco entrò il coach ed io aggrottai le sopracciglia voltandomi verso i miei amici dietro di me «non l'abbiamo sentito, non avevamo percepito il coach fuori.»Sbattei le palpebre e ritornai composta, magari semplicemente se lo sentiva, il suo istinto gli diceva questo.
«bene, tra pochi giorni c'è un partita ed io non voglio sentirmi più fallito di quanto non lo fossi già, quindi, ora porterete il vostro sporco culo in campo. Bilinski, giocherai anche tu come titolare, se so che fai schifo? si, ma comunque beh.. fai meno schifo di alcuni, si, parlo di te Greenberg.»
~scusatemi davvero tanto per gli errori!!
come state?❤️
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The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]
Fanfic⚠️I CAPITOLI CON ✓ SONO QUELLI REVISIONATI⚠️ Rose Shine, è la ragazza più silenziosa della scuola, infatti, anche dopo due anni che si trova in quella scuola, nessun compagno si ricordava di lei, tranne i professori e la sua famiglia. Ma sotto a que...