Mi sembrava di stare in una favola e avrei desiderato fermare il tempo in quell’attimo in cui eravamo solo io e lui, avvolti in una bolla, viaggiatori solitari in un cielo infinito, tra le stelle, lontani dal resto del mondo. Sentivo adesso la nitida certezza che mai più avrei saputo rinunciare a lui, ero nata per essere sua.
Ci staccammo lentamente del bacio e ci guardammo negli occhi, ancora una volta ero affondata nelle sue piscine di miele, la cosa strana era il fatto che, nonostante stessi affogando, mi sentivo al sicuro; lontana da qualsiasi cosa negativa.
Mi bagnai leggermente le labbra diventate ormai secche per via dell'agitazione, non c'era nulla da fare, non importava quanto tempo l'avessi vicino o addirittura l'avessi da poco baciato, la sua presenza mi metteva sempre agitazione.
«io..» senza farlo continuare salii sulle punte rubandogli un bacio, non avevo voglia di sentire nulla se non le sue labbra nuovamente sulle mie, ho cercato di resistere a quei strani impulsi per paura; giorno dopo giorno mi trattenevo dal toccarlo e baciarlo.
Ma non ora, ora volevo solamente vivere quel momento, volevo staccarmi solo per prendere ossigeno e ritornare in apnea grazie alle sue labbra.
Ci stavamo ancora baciando quando mi prese in braccio dai fianchi e fece aderire completamente la mia schiena alla parete fredda, al contatto con quest'ultima innarcai la schiena staccandomi leggermente dal bacio.«c-che stiamo facendo..» disse staccandosi appoggiando poi le labbra umide sul collo, mille brividi cominciarono a propagarsi per tutto il corpo obbligandomi a stringere la presa sulle sue spalle.
«v-vuoi fermarti?..» sussurri a fatica mentre con la lingua stuzzicava il mio collo, inutile dire che man mano stavo cominciando a perdere del tutto il controllo, avevo il suo tocco, il suo respiro addosso e lui, cosa mi mancava in quel momento? nulla.
«i-io no, finché non scopro come fermare il tempo t-ti giuro che non voglio sprecarlo..» si avvicinò nuovamente alle labbra e ricominciò a torturarmi con i suoi baci, baci che all'inizio erano a stampo e poi approfonditi con la lingua.
Portai le mani tra i suoi capelli stringendoli leggermente, volevo lui in ogni suo aspetto, sempre e per sempre. Mi staccai giusto un'attimo per prendere il respiro e, nemmeno il tempo di calmarmi leggermente, che mise una mano sul mio interno coscia facendo dei movimenti concentrici con le dita.
Sorrise e, mentre cominciava a salire più su, il suono strillante della campanella ci riportò alla realtà. Solo in quel momento cominciai a realizzare il tutto e per poco non mi strozzai, a quella reazione il ragazzo ridacchiò.
«Rose..» sbattei gli occhi «s-si?..» dissi dopo un leggero colpo di tosse, avevo la gola completamente secca e l'imbarazzo non aiutava.
«sei un po' rossa qui..» porto due dita sulla mia guancia destra ed io scollai la testa appoggiando la fronte sulla sua spalla «indiota.» sussurri e sorrisi una volta sentendolo ridacchiare, sembrava tutto così normale.«dobbiamo andare ora, gli altri si chiederanno di te, esco prima io e poi vai tu..» disse staccandosi e poi aprendo la porta, ad un tratto lo vidi esitare e quindi , agitata, richiamai la sua attenzione.
«spero che farai quello che ti ho detto, per il bene di tutti..» disse sospirando leggermente per poi uscire definitivamente fuori. Rimasi leggermente delusa, pensai che con quello che stava succedendo tra di noi lui avesse cambiato idea, ma a quanto pare no.
Approposito di quello che era successo, non era la prima volta che ci spingevamo così “oltre” e non riuscivo a capire veramente cosa ci fosse tra di noi. Prima che potessi realizzare corsi fuori alzando poi la testa per cercarlo tra la massa di studenti, quando lo vidi corsi verso li lui bloccandolo da un braccio.
«cosa c'è tra di noi?» chiesi richiamando completamente l'attenzione su di me «non lo so, amicizia?» disse guardandomi leggermente, a quelle parole indietreggiai scottata.
«a-amicizia?» sussurrai con voce flebile, non potevo credere veramente che avesse detto una cosa del genere, se c'era solo amicizia perché mai avrebbe dovuto fare così? fammi illudere?
«tu vosa vuoi che..» prima che potesse continuare gli diedi un sonoroso schiaffo «hai praticamente rubato il mio primo bacio, hai baciato il mio collo, hai sfiorato centrimetri della mia pelle che mai nessuno si è permesso di toccare.. e tu ora, anche dopo tutte le parole dolci che mi hai detto, che ci siamo detti, mi vieni a dire che siamo amici?.. sul serio? cos'è? una sorta di vendetta per quella volta che ti ho mentito?» dissi alterata allontanandomi da lui, non volevo più stare in un luogo con lui, aveva rovinato tutto ancora una volta.
Mi voltai completamente con l'intento di andare in classe ma questa volta fu lui a bloccarmi; mi prese dal polso facendomi scontrare violentemente contro il suo petto.
«pensi davvero che sia solo vendetta? che non ci sia altro dietro a tutto quello?» misi le mani davanti spingendolo più lontano da me
«LO PENSO, E SAI CHE PENSO ANCHE? CHE È UN TUO SPORCO VIZIO FARTI LE COMPONENTI DEL BRANCO CON LA SCUSA DEL NOGITSUNE, CON CHI LO FARAI POI? LYDIA? LA FIDANZATA DI LIAM? MALIA? AH NO, GIÀ TE LA SEI PORTATA A LETTO.»Sgranai gli occhi portandomi le mani davanti alla bocca, le parole mi erano uscite senza che potessi fare qualcosa per fermarle, mi ero sentita male e avevo parlato senza pensare, per non parlare del fatto che ancora una volta, ancora una, io non l'avessi fatto parlare.
«io.. Stiles, mi spiace, io n-non volev..» dissi avvicinandomi spaventata da qualche reazione negativa ma il ragazzo si voltò senza degnarmi una parola andando via.
«che ho fatto..» mi portai le mani tra i capelli facendo scorrere poi la schiena contro alla parete, io non gli avrei mai detto una cosa del genere ma il modo in cui prima mi guardava, parlava, baciava e subito dopo quella frase mi aveva destabilizzata.
Sapevo per certo che quello non fosse stato un modo adeguato per reagire e che avrei dovuto farlo continuare, e se si stesse correggendo? dio mio, ero così tanto impulsiva delle volte.
Delle lacrime cominciarono a bagnarmi le guance e mi costrinsi a mettere la testa appoggiata sulle ginocchia, non riuscivo a non pensare come, ancora una volta, avessi rovinato tutto.
«Rose?» sentii dei passi avvicinarsi velocemente a me e in men che non si dica delle braccia muscolose mi avvolsero, non vidi chi fosse, volevo solo bearmi di affetto per pochi istanti.
«che succede?» contro voglia mi costrinsi ad alzare la testa trovandomi di fronte Aiden e Scott, scossi la testa per poi rimettermi nella stessa posizione, non volevo farmi vedere così.
«hey..» sbuffai appoggiando la testa al muro dietro di me «ho fatto una cazzata..» sussurai guardandomi attentamente i piedi, erano le cose più interessanti in quel preciso istante.
«nulla di nuovo.. volevo dire, cosa?» ridacchiai leggermente a quella affermazione di Aiden «stava andando tutto perfettamente.. peccato che ho questo brutto vizio di rovinare sempre tutto.» dissi forzandomi di non piangere, ma più ci provavo e più mi sentivo male.
«perchè dici questo?» disse Scott sedendosi accanto a me e mettendomi in braccio intorno alla spalla «mi ha baciata, mi ha detto cose dolci e poi ha detto che eravamo amici.. io gli ho detto delle brutte cose, tipo che usava la scusa della possessione per portarsi a letto le ragazze del branco, l'ho ferito. La cosa che ora mi lascia così, come sono ora, è il fatto che stesse continuando, mi stava dicendo qualcos'altro ed io l'ho attaccato subito.. sono una stupida.»
Mi voltai abbracciandolo e nascondendo la testa nell'incavo del suo collo «Stiles?» sussurai un veloce “si” alla risposta di Aiden, non volevo dirlo nuovamente ad alta voce.
~scusatemi se non pubblico più tanto ma sto scrivendo i nuovi capitoli ❤️
come state? sapete già se sarete promossi oppure bocciati?
p.s io fortunatamente sono stata promossa!
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The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]
Fanfiction⚠️I CAPITOLI CON ✓ SONO QUELLI REVISIONATI⚠️ Rose Shine, è la ragazza più silenziosa della scuola, infatti, anche dopo due anni che si trova in quella scuola, nessun compagno si ricordava di lei, tranne i professori e la sua famiglia. Ma sotto a que...