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Branco, il gruppo si chiamava branco. Strinsi i denti sentendo una strana sensazione all'altezza del petto, sapevo che avevo litigato con loro ma cavolo, avrei certamente apprezzato il pensiero di essere aggiunto. Se Scott fosse stato al mio posto l'avrei aggiunto, non mi sarebbe importato dei litigi anzi, mi sarei tenuto gli insulti piuttosto di farlo sentire “escluso”.

Con le mani tremanti entrai nel gruppo e appena lessi il messaggio mi crollò il mondo addosso.

A “BRANCO”
il piano ha funzionato,
sono riuscito a farlo sfogare..
                                              00:30

DA DEREK<3
ottimo lavoro, vieni al loft
appena ti sarai svegliata.
                                     
Posai il cellulare dove l'avevo trovato e andai verso la finestra, faceva male, faceva terribilmente male.. non la delusione in sé, ma il torto che avevo fatto a me stesso. Sapevo che non dovevo fidarmi, eppure l’ho fatto.

Alzai lo sguardo verso l'alto e le lacrime cominciarono a scendere calde lungo alle mie guance, perché? era l'unica di cui mi fidavo ora come ora e lei ha messo in atto questo teatrino, per cosa? per dire a tutti quello che mi passava per la mente.

Presi la prima cosa che trovai e la lanciai contro il muro, non mi importava del chiasso che facevo, non mi importava più di nulla. C'ero solo io e la mia collera.
«STILES! STILES CHE SUCCEDE?» corsi alla porta e la chiusi a chiave, non volevo che anche lui mi vedesse così vulnerabile.

Presi tutti i quadri che avevo appesi alla parete e li lanciai a terra, così come le cose messe sulle mensole. Tutti gli oggetti più fragili cominciarono a frantumarsi e faceva male, ma mai quanto quello che provavo in quel momento.

Tutto cominciò a girare e misi le mani nei capelli disperato, mi fidavo di lei e cosa avevo ottenuto? bugie. Bugie su bugie.
Gridai cadendo in ginocchio, ero triste, deluso, spezzato e con un attacco di panico e di rabbia in corso, andava tutto male.

«Stiles ma.. che succede?..» alzai lo sguardo e velocemente mi alzai correndo verso di lei.
«tu.. tu mi hai mentito e hai il coraggio di chiedermi “che succede”? DAVVERO ROSE?!» presi le coperte che ancora aveva addosso e le lanciai dall'altra parte della camera facendola solbazare.

POV ROSE
«c-come?» delle lacrime cominciarono a scendere lungo alle sue guance mentre con rabbia si avvicinava sempre di più. Mi alzai velocemente dal letto e mi allontanai spaventata, non sembrava in lui, sembrava quasi.. posseduto.

«SUL SERIO? TI HO RACCONTATO QUELLO CHE PROVAVO, QUELLO CHE MI SUCCEDEVA E COM'ERA TUTTO QUESTO, E TU CHE FAI? VOLEVI DIRE TUTTO AGLI ALTRI?» diede un pugno al muro e subito dopo altri ancora,  sussultai non appena del sangue cominciò a ad uscirgli dalle nocche.

«m-mi d-dispc..» «no, nono, sta zitta..» portò le mani nei capelli stringendoli leggermente mentre le lacrime gli rigavano continuamente le guance. A quella scena delle lacrime cominciarono ad uscire anche a me, non l'avevo mai visto così distrutto.

«no Stiles i-io..» «TI HO DETTO STA ZITTA, CAZZO! QUALE PARTE DI STAI ZITTA NON CAPISCI, MH?» prese la sveglia che c'era sul comodino e la lanciò a terra il ché mi fece gridare spaventata, avevo paura, per la prima volta avevo paura di lui.

«CHE STA SUCCEDENDO?, STILES.. ROSE!?» sentii lo sceriffo chiamarci disperato da dietro la porta e quando provai ad aprirla era chiusa a chiave. Mi voltai spaventata verso Stiles e lo guardai implorante, mi faceva paura da morire.

«ti ho detto tutte quelle cose, ti ho salvato da un tipo fottutamente ubriaco, abbiamo ballato e tutto sembrava perfetto. Cazzo, ti stavo per baciare, STAVAMO ANCHE QUASI PER FARLO DIO MIO!. Ed era tutta una fottutissima finzione.. C'ERA QUALCOSA DI REALE? DIMMELO ROSE!» si avvicinò velocemente afferrandomi dalle spalle
«ti prego.. ti supplico, c'era qualcosa di vero di quello che era successo tra di noi?. Dimmi che non era tutto frutto di un piano..»

Lo guardai sconvolta, come poteva pensare che il ballo, il quasi bacio e tutto il resto fosse finzione?. Quello tra noi due era stata la cosa più vera che poteva capitarvi in quei giorni.
«no, non era tutta finzione Stiles..» speravo di farlo calmare in qualche modo ma non funzionò. La mia schiena andò a sbattere violentemente contro la porta e gemetti dal dolore, non ero arrabbiata per questo, sapevo che era la rabbia a farlo reagire così.. in verità lui non mi avrebbe mai trattato così.

«era reale eh?.. non ti credo più, smettila di mentire! mi hai deluso, hai usato quello che c'era tra di noi.. hai giocato con le emozioni che provavo in quel momento quando io, nonostante stessi male, cercavo in tutti i modi di farti sorridere e dimenticare quello che stava succedendo nel locale che, tra l'altro, era l'ennesima finzione no?. La cosa che mi ha distrutto completamente sai qual è? è che mi ero fidato di te capisci? non di mio padre, non del mio migliore amico che è praticamente un fratello e non con Melissa che per me è letteralmente una seconda mamma. Ma con te Rose, con te, dio mio che stupido che sono..» a grandi passi andò verso la finestra e appoggiò le mani al davanzale cercando di calmarsi.

Lo guardai attentamente e scossi la testa «non sei stupido..» «NO?, NON LO SONO DICI?, MI SONO FIDATA PER L'ENNESIMA VOLTA DELLA PERSONA SBAGLIATA!..» lo vidi stringere la presa e provai ad avvicinarmi «perchè? perché Rose?..» mi supplicò guardandomi e in quel momento mi sentii uno sbaglio, l'avevo distrutto.

«volevamo aiutarti..» sussurai guardando a terra, era quello lo scopo, scoprire che avesse per aiutarlo ma a quanto pare avevamo fatto un disastro.
«eravate così presi che non avevate capito che per aiutarmi avreste dovuto stare con me, stare con me senza cose che riguardassero il soprannaturale, anche per pochissimo. Non avete mai capito quanto a me pesasse il fatto di non passare più dei bei momenti normali con voi.. E TU NON CAPIVI CHE MI BASTAVI TU PER STARE BENE!» diede un pugno alla finestra ed io gridai, non mi aspettavo quel scatto improvviso.

Nel mentre gridavo il padre di Stiles era riuscito ad entrare in camera e, dopo essersi guardato in torno sconvolto, corse verso il figlio che ormai aveva le mani completamente zuppe di sangue.

«VATTENE ROSE, VATTENE,  VATTENE DALLA MIA VITA PER SEMPRE! anzi, andatevene.. perché te lo giuro Rose, prometto con tutto me stesso che se mai proverete, in qualsiasi modo, ad avvicinarvi a me o a mio padre io, non importa come, ve la farò pagare cara. DI ANCHE QUESTO A LORO, VAI!.
io.. io ti odio, ti odio con tutto me stesso Rose Shine.» il padre lo bloccò cercando di non farlo avvicinare mentre io me ne stavo ferma, ero distrutta, l'unica persona che volevo vedere felice stava male ed io invece che aiutarlo l'avevo solo peggiorato.

Presi la mia roba e corsi via. Nel mentre scendevo le scale sentii un grido straziante e mi bloccai, che cosa avevo fatto? lui si fidava di me ed io avevo partecipato ad un piano per sapere tutti i suoi segreti più intimi e riverarli.

~SI STILES, VA BENE TUTTO MA STIA CALMO PER L'AMOR DI DIO!. comunque, ammetto che questo capitolo non è il massimo e si, mi sto odiando anche io per aver creato questo litigio assurdo, vi do il permesso di chiamarmi testa si sploff!. ANYWAY, nel caso per farmi perdonare cercherò di pubblicare un'altro capitolo👀💖
come sempre ditemi che ne pensate, io vi leggo come sempre e cercherò di interagire il più possibile 💖💕✨🥺
p.s domanda più importante, come state?💖

The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora