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POV ROSE
Mi girai e provai ad attaccarlo, non volevo farlo davvero in realtà ma sentivo di nuovo quel strano calore, sentivo come il bisogno di attaccare, di uccidere.

Strattonai le catene con l'intento di liberarmi ma, nonostante tutta la forza che avevo, non ci riuscivo. Gridai disperata fermandomi, mi trovavo al centro della stanza in piedi e con il fiato corto, l'unico mio obbiettivo era quello di attaccarlo.

«ti ucciderò lo sai? e poi userò le tue ossa come stuzzicadenti.» dissi ghignando.

nono, non voglio davvero, Stiles.. aiutami.

«so che non vuoi davvero Rose, io lo so che tu non sei così.» disse lui deciso avvicinandosi al cerchio di frassino. Scossi la testa ridendo «che ne sai tu eh? CHE NE SAI?!» gridai per poi ringhiare.

«io posso aiutarti, fidati di me..» «non voglio che mi aiuti, perché non te ne vai?» dissi cercando, ancora una volta, di togliere le catene. Quanto diamine erano resistenti?.

non andare via da me, ti prego.. aiutami.

«so che non lo pensi davvero, so che mi vuoi qui e so che vuoi ritornare in te stessa.» detto questo fece un'altro passo trovandosi all'interno del cerchio di frassino. Balzai in avanti cercando di afferarlo ma era troppo lontano, ringhiai.

«ribadisco il fatto che vorrei proprio ucciderti» dissi guardando a terra, non so perché ma quando dissi quelle parole mi venne una fitta al petto.
«tu non vuoi uccidermi, non vuoi veramente attaccarmi Rose.. tu hai paura, tu vuoi essere aiutata. Tu sei buona.» alzai lo sguardo verso di lui e lo vidi fare pochissimi passi avanti.

Ringhiai cercando di spaventarlo, avevo paura di fargli del male e avere paura mi faceva terribilmente arrabbiare. Il dubbio di poter essere un minaccia mi mandava in tilt. Allungai una mano verso di lui cercando di prenderlo ma fortunatamente lui la schivò.

«tu non sei cattiva, tu sei al mia nana da cuore d'oro. Rose, sei la mia ancora.» a quelle parole mi bloccai non distogliendo lo sguardo da lui, era come se per un attimo mi fosse tornata la lucidità e solo in quel momento realizzai il tutto.Ero un mostro, probabilmente ero una macchina mortale.

Stiles cominciò ad avvicinarsi più velocemente e in men che non si dica me lo trovai di fronte, e immediatamente l'impulso di prima cominciò a salirmi di nuovo. Non appena fui più vicina mi bloccai ad un passo da lui con la mano alzata, perché mi ero bloccata? avrei dovuto infilzarlo con i miei artigli.

«io mi fido di te, so che combatterai il tuo istinto, so che vincerai Rose, tu sei forte.» detto questo mi liberò una mano dalle catene, guardai attentamente la mano libera e cominciai a ringhiare vedendo i segni rossi sul polso.

«ti giuro, una volta che tutto questo sarà finito bacerò il tuo polso, in ogni punto..» sussurò per poi liberarmi l'altro.

Ero libera, non avevamo più catene che mi bloccavano, guardai Stiles davanti a me e cominciai a ringhiare, potevo attaccarlo liberamente ora.

«mi fido di te.» detto questo mi prense per un braccio e mi fece scontare contro il suo petto. Inizialmente provai a liberarmi ma poi, un odore famigliare, mi fece tornare con i piedi per terra.

I ricordi tra me lui, quelli felici, tornarono e mi investirono completamente. Non era doloroso, faceva bene. Mi calmai inebriandomi di quel profumo, era lui, era sempre stato soltanto lui la mia ancora, il mio punto fermo.

Lo strinsi forte a me e delle lacrime cominciarono a scendere lungo le mie guance, non riuscivo a capire di cosa fossero esattamente, sapevo solamente che erano una liberazione in quel momento.

«shhh, va tutto bene.. non farà più male nana, non lo farà più, te lo prometto.» disse passandomi una mano dietro alla schiena «io.. non è questo il punto, io non voglio essere così, io non l'ho mai chiesto.. io.. non voglio essere un mostro Stiles, non voglio essere una bomba che potrebbe esplodere da un momento all'altro, io voglio essere come te Stiles, solo come te.» alzai lo sguardo verso di lui e lo guardai negli occhi e cavolo, fu una vera e propria scossa.

«tu non sei un mostro, sei la mia puffa dolce. È solo l'inizio Rose, tutto migliorerà con il tempo.. e poi ricordatelo, non tutti i mostri fanno cose mostruose. Però.. però dovresti rivalutare chi vorresti essere, io sono tutt'altro che quiete.» disse sorridendo, io non feci domande, lo abbracciai più forte che potevo, era la mia ancora. Stiles Stilinski era la mia ancora.

POV STILES
La serata dopo quell'episodio passò tranquillamente, alla fine non avevo avuto il coraggio di lasciarla da sola così, dopo un'accurata riflessione, ruppi il cerchio di frassino e la feci stendere.

Non avevo dovuto nemmeno stare in allerta, appena che toccò il materasso andò in un sonno profondo. Dal conto mio invece beh, non avevo dormito. In quei ultimi periodi facevo dei incubi continui, dei quali molti erano senza senso.

Mi alzai dal letto e mi diressi alla finestra, erano le sei del mattino e i primi uccelli volavano da un albero all'altro mentre lo sfondo che avevano dietro si dipingeva di un blu sempre più chiaro. Sorrisi leggermente per poi voltarmi verso la ragazza che dormiva.

I capelli ricci le ricadevano sul cuscino formando una sorta di tappeto naturale e, anche se da lontano, vedevo benissimo le sue guance rosse adorabil, così come le labbra e il nasino. Mi morsi il labbro e, facendo piano, uscii dalla stanza.

Mi diressi verso il salone e vidi, con mia sorpresa, che tutti erano rimasti lì. Lydia dormiva con la testa appoggiata sulla spalla di Scott, mentre Kira aveva la testa sulle gambe di quest'ultimo.

Scossi la testa per poi mettermi a sedere su una delle poltroni libere del loft. Era la prima volta che passavo la notte lì ma, stranamente, non mi creava imbarazzo.

«già sveglio?» mi voltai e vidi arrivare Derek, che, come al solito, aveva uno sguardo assassino. Io non risposi ma annuii leggermente, odiavo parlare di prima mattina.
Derek annuì e poi, non so da dove l'aveva preso, mi tirò un sacchetto.

Lo guardai confuso, che cosa era?.
«boh, ho preso la colazione per tutti, quella è la tua e di Rose. Approposito, sai vero che sei la sua ancora ora?» socchiusi leggermente le labbra dallo stupore, da un lato perché non mi aspettavo la colazione e dall'altra perché non mi aspettavo che avrebbe capit- un momento.

«stavate ascoltando tutto non è vero?» chiesi con voce stridula sgranando gli occhi «probabile» disse nascondendo un sorriso sghembo ed io, ancora una volta, rimasi sconvolto. Da quando Derek sorrideva?.

~AHHHHH, QUESTO CAPITOLO SAREBBE DOVUTO USCIRE PROBABILMENTE GIOVEDÌ SOOOO, LA STORIA HA RAGGIUNTO I 5K DI LETTURE!, QUINDI, PRENDETELO COME UN “SPECIALE 5K” HAHAHAHAHAHAHA
p.s idk, vi voglio bene ciaooo

The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora