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Mi alzai di scatto tutta sudata, avevo fatto un sogno decisamente strano e non me la sentivo più di dormire. Mi trascinai verso la finestra, l'aprii e mi misi seduta sul davanzale. Mi sentivo strana, decisamente troppo debole per fare qualsiasi cosa. Alla fine ero riuscita non so come a fermare il sangue.. okay no, ho aspetta che finisse di uscire, so che è stata una cosa stupida ma prima cosa ero da sola e seconda cosa non avrei mai chiesto alla mia famiglia.

Sospirai e buttai la testa all'indietro. Mi sentivo stranamente sola e avevo la sensazione che fra qualche settimana, esagerando mese, sarebbe successo qualcosa. Non so cosa di preciso e questo mi faceva arrabbiare e contorcere lo stomaco dall'ansia. Scesi dal davanzale e andai in bagno, avevo il viso pallido e non smettevo di sudare. Appoggiai la testa al vetro.

Sentivo che mi mancava qualcosa, ma non capivo cosa. Chiusi gli occhi e feci dei respiri profondi.

Tossivo, tossivo come se non ci fosse un domani, non riuscivo a respirare.
«ROSE!» sentii una voce gridare il mio nome ma non capivo da dove provenisse, mi girai cercando di guardarmi attorno ma era tutto rosso e.. dannatamente caldo.

Aprii di scatto gli occhi annaspando, mi appoggiai al lavandino stringendo forte la presa, quasi da farmi diventare le nocche bianche. Ero stufa di queste cazzo di allucinazioni. Non ho mai vissuto in prima persona un incendio, perché mai avrei dovuto ricordare questo?. Mi tirai leggermente i capelli per poi andare in camera dove mi misi seduta sul letto portando le gambe al petto.

«mamma? papà? zio?.. fratellone?» cercavo di gattonare dato che non riuscivo a camminare, avevo respirato così tanto fumo che stavo cominciando a sentirmi male. Dovevo trovarli, non voglio stare senza loro. Cercai di alzarmi ma in vano. Gridai appena la mia gamba toccò qualcosa di caldo, faceva male, ma mai quanto la consapevolezza che stavo per perdere tutto. Stavo per perdere la mia famiglia. Come poteva una bambina perdere tutto? così, dal nulla.

Le lacrime scendevano lungo le mie guance e non volevano fermasi. Gridai ancora cercando di attirare l'attenzione dei miei famigliari, ma nulla. «ROSE!» sentii una voce di un ragazzino chiamarmi «FRATELLONE!? SEI TU?!» gridai in preda alle lacrime, ti prego, dimmi che tu e gli altri state bene.. ti prego. «SI ROSE! TI VENGO A PRENDERE!».
buio.

Misi entrambe le mani nei capelli per poi guardare fuori cercando di distrarmi. Non devo ripensarci. Non devo ripensarci.

«non devo ripensarci.. non devo ripensarci.. non.. non devo ripensarci..» sussurai tra me e me. Erano passate ormai diverse ore, avevo visto i primi uccellini volare, le prime luci delle case accendersi e avevo visto l'alba spuntare. Non avevo chiuso occhi anche se stavo per morire di sonno, se mi fossi fermata o addirittura rilassata quasi sicuramente avrei immaginato di nuovo quelle cose. E non volevo. Non era reale e non era normale.

Mi alzai controvoglia e mi diressi all'armadio per prendere i vestiti che avrei messo quella giornata. Decisi di prendere una felpa nera, un pantalone della tuta dello stesso colore e le scarpe da ginnastica. Prima di indossare il tutto decisi di fare la doccia.

Dopo venti minuti passati principalmente a cercare di stare attenta la schiena ,andai allo specchio e mi guardai, avevo gli occhi rossi e le occhiaie, sembravo malata. Lasciai perdere il mio aspetto e mi vestii lasciando poi i miei lunghi capelli sciolti. Decisi di non truccarmi, non ne avevo voglia.

Andai in camera, presi un paio di occhiali da sole e li misi, non è molto ma è meglio di niente no?. Presi lo zaino e sbuffando scesi giù.

«giorno» mormorai sedendomi al tavolo e sbatterci la testa sopra, già mi ero stancata di quella stupidissima giornata «ti vedo di buon umore eh?» feci un verso disperato e alzai leggermente la testa per guardarla, era sempre così sorridente e aveva una costante voglia di parlare la prima mattina, quasi la invidiavo, io di prima mattina dovevo capire ancora dove mi trovavo e se odiavo veramente tutti.

Dopo pochissimo mi alzai senza salutare, so che non era un comportamento adeguato ma non riuscivo a fingere con mia madre, mi sarei fatta perdonare. Presi il telefono dalla tasca levando la modalità aereo, non c'era nessun tipo di messaggio ma non ci rimasi male, ero abituata. Attaccai le cuffiette e feci partire al massimo la canzone Ava, mi dava tantissimi vibes positive, nonostante il testo.

Entrai nel cortile della scuola verso le 7:40, avevo ancora del tempo prima che iniziassero le lezioni quindi, senza pensarci molto, la prima cosa che feci fu quella di andare dietro alla scuola e sedermi sul solito muretto per ascoltare tranquillamente la musica.

POV STILES
Quella mattina non avevo voglia di andare a scuola, avevo solamente la voglia di mangiare, dormire, mangiare e dormire. Sfortunatamente però avevo già troppe assenze e sinceramente non volevo perdere l'anno.

Arrivai a scuola verso le 7:50, gli altri mi stavano aspettando all'entrata come tutti i giorni. Ero un po' agitato, dopo l'ultimo litigio io e Lydia abbiamo parlato solamente per via di Rose, approposito di Rose..« dov'è?» dissi avvicinandomi «non l'abbiamo vista» annuii, strano, solitamente stava con noi.

Alla fine io e i ragazzi parlammo un po' facendo un quadro generale; dovevamo capire perché i cacciatori davano la caccia a Derek, e non solo, come aiutare gli altri con la luna piena e come aiutare Rose.

«non ho voglia di fare chimica» disse Isaac sedendosi al mio fianco «nessuno la vuole fare» «do ragione a Scott» dissi annoiato. Suonò la campanella e tutti entrarono, compresa lei. Camminò con la testa bassa e decise di sedersi nel banco davanti a me. Ci rimasi un po' male inizialmente, mi aspettavo un saluto ma poi realizzai, probabilmente era successo qualcosa.

Mi girai verso Scott e vidi che stava guardando attentamente la schiena di Rose, così come Isaac «che succede?» sussurai al ragazzo al mio fianco «tracce di sangue» sbiancai.

Quando la lezione finì io, Scott e Isaac aspettammo che gli altri se ne andassero per poi trascinare, letteralmente, Rose dentro.
«che succede?» dissi avvicinandomi a lei che era di spalle «e perché hai quei stupidi occhiali da sole?» isaac la girò verso di noi lentamente, più o meno, e le tolse gli occhiali.

Mi aspettavo di vedere i suoi soliti occhi candidi ma non era così. I suoi occhi erano rossi e aveva due cerchi scuri molto evidenti, stavo per aprire bocca quando strappò gli occhiali dalle mani di Isaac e cercò di uscire fuori. Io ero come paralizzato sul posto, perché non ne voleva parlare?. Fortunatamente i due ragazzi la bloccarono, lei si dimenava come un anguilla ma non importava, dovevamo scoprire che aveva.

«Rose, ti prego» sussurai preoccupato il che fortunatamente la fece calmare leggermente «n-nulla, ho fatto tardi e basta» disse levarsi le mani dei due ragazzi che la trattenevano «so che stai dicendo una bugia, sento il tuo battito» disse dolce Scott «smettila di mentire Rose, che hai?» dissi io duro, volevo solamente aiutarla.

«nulla davvero» disse abbracciandomi, guardai i ragazzi sperando che in realtà fosse solamente l'agitazione ma non era così. «Rose..» Scott cercò di parlare ma lei lo interruppe in modo brusco.

«cosa eh? sentì il mio battito? cerca di non sentirlo allora. È snervante e poi sai che c'è?, forse è meglio se io e voi beh.. basta. A-vete capito insomma. Ho quasi rischiato di morire per via di uno di voi e sapete che c'è? forse ci sta riuscendo.» «che intendi con "forse ci sta riuscendo"?» chiesi preoccupato facendo dei passi in avanti.

Rose sembrò capire quello che aveva detto e sbiancò «l-lasciatemi in pace.. è meglio per tutti» disse andando via velocemente lasciandoci pieni di dubbi.

~nuovo capitolo U.u
come state? 🖤

The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora