Erano passati tre giorni, giorni che io avevo trascorso in camera. Ero ancora molto scossa per la situazione di Derek e i cacciatori. Io e Stiles non ci sentivamo da quella sera, lui continuava a scrivermi in verità ma io non gli rispondevo, avevo come la sensazione che fosse successo tutto per colpa mia. Ovviamente, sentivo la sua mancanza.. come sentivo quella di tutti, ma con Stiles.. con lui era diverso.
«Rose, tesoro, ancora malata?» mamma sapeva che c'era qualcosa che non quadrava, addirittura sapeva che uscivo solamente quando ero sicura che non ci fosse nessuno, o almeno quando potevo, era diventata una guardia del corpo.
«si mamma» risposi semplicemente stendendomi, non dormivo decentemente da un bel po'.
«so che mi stai mettendo, quindi, o porti il tuo bel culo qua o ti giuro che mangeremo minestrone per tre mesi.» a quelle parole corsi letteralmente fuori, odiavo il minestrone, più di qualsiasi altra cosa al mondo.Mia madre mi guardò con un'aria vittoriosa il che mi fece ritornare in camera sbuffando, dovevo preparami.
Quindici minuti dopo ero pronta. Indossavo una felpa bianca, un jeans grigio scuro e delle scarpe semplicissime da ginnastica. Per i capelli avevo deciso di lasciarli sciolti e, per finire il look, avevo messo semplicemente blush e mascara.Scesi in cucina e, come sempre, trovai solo mia madre.
«giorno mamma, Troy?» dissi mentre presi un pezzettino di pancake. Mentre ero intentata a mangiare sentii mia madre gemere dal dolore. Posai il cibo e corrsi affianco a lei, una volta lì notai che aveva rotto un bicchiere con la mano.«mamma, ma cosa fai..» le sussurai scioccata cercando di aiutare ma, non so per quale motivo, levò le mani dalla mia presa.
La guardai confusa cercando una spiegazione, volevo aiutarla, che facevo di male?.
«v-va a scuola. Non ti preoccupare tesoro, davvero.» annuii poco convinta per poi andare a prendere lo zaino che si trovava vicino all'entrata.Aprii la porta e un freddo gelido mi colpì la faccia. Ispirai a lungo incamminandomi, oggi la mia voglia di andare a scuola era pari a zero.
Girai l'angolo della strada e camminai guardando bene a terra, ci mancava solamente una caduta e poi la mia vita sarebbe stata perfetta.Mentre mi incamminavo sentii dei passi dietro di me e mi bloccai completamente. Mi guardai intorno e non vidi nessuno, strano, pensai tra me e me. Provai ad incamminarmi di nuovo ma i passi ricominciarono. Senza pensarci cominciai a correre, non mi importava se mi faceva male tutto in quel momento, l'adrenalina era troppa.
Arrivai a scuola dopo poco, in tutto ciò correvo ancora, lo sentivo, sentivo che c'era ancora qualcosa dietro di me. Girai leggermente la testa e vidi un ombra. Mi spaventai e corsi ancor più veloce.
Le persone mi guardavano e nel mentre parlavano a bassa voce. I miei battiti cominciarono ad aumentare ma non mi importava, mi guardavo con insistenza intorno.
«hey, tutto bene?» mi girai e mi trovai davanti Ethan, non parlavamo un granché in verità e poi mi avevano voluto fuori dal banco, anche se in realtà non sapevo se tutti loro oppure solo Scott e lydia.
Lo guardai e senza rispondere corsi al bagno delle ragazze. Le lacrime cominciarono ad uscire con insistenza dai miei occhi, era diventato tutto così difficile.. non riuscivo più a confidarmi, dormire e a volte addirittura non riuscivo a mangiare per tutto quello che stava succedendo.
Odiavo quel posto, lo odiavo con tutta me stessa.
Buttai lo zaino vicino al lavandino per poi sedermi a terra e portare le mani tra i capelli. Mi scoppiava la testa e non riuscivo a calmarmi. Non sapevo se fosse la tristezza, un attacco di panico o addirittura la rabbia.Cominciai a sentire un dolore alla schiena e un calore cominciò ad espandersi in tutto il mio corpo.
Mi alzai con fatica e mi avvicinai al lavandino, dovevo magari semplicemente sciacquarmi il viso. Aprii l'acqua fredda e mi buttai dell'acqua sul viso. Misi le mani ai lati del lavandino e mi ci appoggiai per poi alzare lo sguardo. Avevo il respiro affannato e quel calore non smetteva, anzi, aumentava.Mentre cercavo di calmarmi vidi una ragazza dietro di me, io non mi voltai, abbassai semplicemente lo sguardo.
«hm.. stai bene?» chiese con voce flebile mentre sentivo i suoi passi avvicinarsi. Sperai con tutto il cuore che non si avvicinasse ulteriormente, in quel momento avevo l'istinto di proteggermi e sentivo solo la rabbia.Le mie preghiere andarono in fumo, la ragazza si avvicinò ulteriormente e appoggiò una mano sulla mia spalla. La rabbia e la paura cominciarono a salire ulteriormente e prima che potessi ragionare mi girai e spinsi la ragazza con tutta la forza che avevo.
Sinceramente ho sempre pensato di avere poca forza quindi mi sorpresi quando la ragazza andò a sbattere con violenza contro il muro, causando addirittura una spaccatura in essa.«NON.DEVI.TOCCARMI.» ringhiai correndole contro per poi saltarle addosso e alzare una mano. Non sapevo che stessi facendo ma, una voce interiore, mi diceva di farlo, di colpirla con tutte le forze. Un'altra voce invece, più ragionevole, mi diceva di fermarmi, che era tutto maledettamente sbagliato.
Gridai alzando la testa riportando subito dopo gli occhi su di lei, era spaventata, sentivo l'odore.. l'odore del suo spavento.
«c-come ti chiami?» dissi a fatica, era come se avessi qualcosa in bocca che non mi faceva parlare bene. Lei non rispose così la spinsi ancora contro il pavimento.
«S-Stella..» notai una lacrima scenderle lungo il viso e senza pensarci la raccolsi con un dito. Solo quando lo feci notai che le mie unghie erano strane, erano artigli.
Portai i piedi per terra e mi alzai spaventata, che stavo facendo? perché avevo gli artigli?.. ero un mostro?.«vattene Stella.. VATTENE, CORRI.» le dissi spaventata e tra le lacrime. Lei non se lo fece ripetere due volte, aprì la porta e corse subito via.
Guardai le mie mani ancora spaventata correndo poi allo specchio. Avevo gli occhi grigi, le orecchie leggermente a punta e le.. zanne.
Le lacrime non volevano smettere di scendere, non volevo fare male a nessuno eppure.. eppure avevo fatto male a quella ragazza.Della luce puntata negli occhi mi fece abbassare lo sguardo, sembravano andare in fiamme. Portai gli occhi su quella fonte e vidi che c'era una finestra, senza preoccuparmi della mia roba feci un salto per poi aprirla e scavalcarla. Non mi chiesi nemmeno dove avevo trovato tutta quella agilità, era chiaro che stava succedendo qualcosa e che quella la comprendeva.
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The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]
Fanfiction⚠️I CAPITOLI CON ✓ SONO QUELLI REVISIONATI⚠️ Rose Shine, è la ragazza più silenziosa della scuola, infatti, anche dopo due anni che si trova in quella scuola, nessun compagno si ricordava di lei, tranne i professori e la sua famiglia. Ma sotto a que...