Alla fine decisi di vestirmi con un pantalone della tuta, un dolce vita nero e una felpa. Sapevo di non essermi vestita gran che ma alla fine stavo comoda e questo era l'importante.
Corsi verso camera mia e presi il cellulare e il caricatore, avevo dimenticato di mettere in carica il cellulare quindi l'avrei messo a casa di Stiles. Mi appoggiai al muro e sospirai, avevo l'ansia, non sapevo perché però.. io e Stiles eravamo molto amici e l'imbarazzo tra di noi era finito praticamente il primo giorno.
A riportarmi con i piedi per terra fu il campanello, era qua. Sospirai un'ultima volta e poi corsi giù, non volevo che aspettasse. Aprii la porta e , senza dagli il tempo di parlare, gli saltai in braccio. Lui all'inizio sembrò sorpreso ma poi ricambiò stringendomi forte.
Ci staccammo leggermente per poi guardarci negli occhi.
«dio mio, mi sei mancata terribilmente puffa» aveva gli occhi lucidi e un grande sorriso, io ero messa come lui.
«anche tu.. mi sei mancato da morire Stiles» era così, mi era mancato tantissimo. Mi era mancato il suo sarcasmo, il suo sorriso, i suoi abbracci.. lui, mi era mancato lui.Dopo qualche minuto ci staccammo sorridendo, eravamo entrambi rossi in viso «dai, vieni» intrecciò le nostre mani e mi condusse vicino alla jeep, aprendomi poi la portiera. Mi sedetti e lo ringraziai con un sorriso, che ricambiò per poi fare velocemente il giro e salire al lato del guidatore.
Eravamo quasi arrivati, alla fine casa sua non era tanto distante. Durante il tragitto avevamo riso, scherzato e cantato.. era così con lui, non ci si annoiava.
Come previsto, poco dopo eravamo arrivati a casa sua quindi scendemmo dalla Jeep.
«ma dai, volevo fare il cavaliere!» disse lui facendo il finto broncio quando vide che ero scesa senza aspettare che mi aprisse la portiera.«ma lo sei già!» dissi tra le risate, era da un po' che non ridevo.
«ovviamente!, sono fantastico.»
«sicuro?»
«sicuro come sono sicuro di avere una migliore amica fantastica!»
mi voltai verso di lui e gli sorrisi, nessuno avrebbe mai potuto capire quanto mi facesse bene questo ragazzo.Una volta entrati in casa ci fiondammo in camera, da quel che avevo capito gli facevano male i piedi e, anche se posso sembrare cattiva, mi faceva ridere troppo quando imprecava ad ogni gradino che faceva.
«la smetti di ridere?» finalmente eravamo arrivati in camera e, ovviamente, io ridevo ancora.
«MAI!» gridai tra le risate guardandomi in torno, camera sua era abbastanza ordinata e aveva molte foto con il suo gruppo di amici. Portai lo sguardo sul muro e trovai una sorta di bacheca su cui erano messi, in maniera precisa, foto e articoli. Tutti collegati tra loro con fili rossi.«è il caso che stavo cercando di risolvere con gli altri» «che caso?» dissi alzando lo sguardo verso di lui, era davvero molto alto.
«cacciatori, o meglio, un ex cacciatrice.. è diventata qualcos'altro.» «tipo?» lui si voltò prima verso di me e poi verso la bacheca per poi sospirare «un giaguaro mannaro».Annuii semplicemente, non volevo che si parlasse di questo al momento.
«mhhh, e i fili rossi?» dissi sorridendo, lui ricambiò il sorriso prendendomi la mano e trascinarmi sul letto.
«aspetta»POV STILES
Andai verso il comodino e aprii il cassetto, mi servivano gli altri fili per farle vedere un po' come funzionavano per me.
Li presi per poi avvicinarmi a lei e inginocchiarmi «allora, questo verde è per i casi risolti –gli legai un po' di filo vicino al polso– giallo “da determinarsi”, il blu.. il blu è semplicemente carino..» conclusi legando anche quest'ultimi due «..il rosso è.. è per i casi irrisolti.» dissi in fine legando l'ultimo.Alzai lo sguardo e vidi la sua espressione, era concentrata sulle mie parole e allo stesso tempo sorrideva guardando quei “bracciali” improvvisati.
«Stiles.. promettimi che.. –sospira– promettimi che continuerai a lavorare su questo caso con il tuo branco. Promettimi che farai quello che hai sempre fatto.. ti prego Stiles, promettimi che farai diventare quel filo rosso un filo verde» disse portando improvvisamente i suoi occhi nei miei.Non mi aspettavo che mi chiedesse una cosa del genere sinceramente.. di solito mi guardavano come se fossi strano facendomi notare il colore che usavo di più.
«te lo prometto.» dissi sorridendo prendendo le sue piccole mani nelle mie, erano gelate.Alzai lo sguardo e vidi che mi stava guardando attentamente, feci uno sguardo confuso cercando di parlare ma lei mi interruppe, «però voglio che tu torna sano e salvo.. se ti succedesse qualcosa.. io ne morirei.»
Le presi il viso tra le mani appoggiando la fronte sulla sua. Non ti avrei mai lasciata sola, mai.«che ne dici se facciamo una ricerca? magari potrem-»
«nono puffa, sei matta, sono staaaaanco»
«ma dai! sei sempre stanc-»
«ora io ti strappo il cuore Ros- oddio no, scherzo, è disgustoso» dissi facendo un conato di vomito che la fece ridere, appena però sentii la risata mi ricomposi e la guardai con un espressione da finto arrabbiato.
«tu.stai.ridendo.di.me?» ripresi
avvicinandomi lentamente.Lei indietreggiò finché non rimase bloccata con la schiena alla spalliera del letto «chi, io? ma nohhhh» disse poi trattenendo una risata.
Ero divertito da quella situazione, era bello vederla spensierata e giocosa.Avanzai velocemente per poi farle il solletico. Sentivo Rose che si dimenava e mi pregava di smetterla ma non volevo, non ancora.
« ammettilo che stavi ridendo!» dissi tra le risate mentre le continuavo a fare il solletico.
Lei non rispose così la presi per i polsi e la stesi sul letto per continuare meglio quella “tortura”.improvvisamente mise una mano dietro alla mia nuca, una sulla mia schiena su cui si aggrappò, inoltre potevo sentire chiaramente le unghie graffiarmi, e un gamba intorno alla mia vita. Io senza pensarci, portai una mano sulla sua coscia cercando di staccarla ma a quel contatto entrambi ci bloccammo.
La guardai attentamente e notai che aveva le pupille dilatate e le labbra socchiuse. Senza pensarci portai lo sguardo su quest'ultime, erano rosee e carnose.. sembravano.. sembravano morbide. Abbassai lo sguardo e notai che eravamo attaccatissimi ma a nessuno dei due sembrò volersi staccare, non capivo il motivo sinceramente, sembravamo come due calamite.
«S-stiles» mi risvegliai da quel stato di trance e la guardai «s-si?» risposi in un sussurro, il che mi lasciò confuso, perché cavolo non mi usciva una voce decisa?.
«p-penso c-che dovremmo –si bagno leggermente le labbra– ecco, h-hai capito.» disse con voce sempre più bassa il che mi fece mordere leggermente il labbro.Stiles cazzo, che cavolo hai!?.
«o-oddio, hai ragione, s-scusa» dissi cercando di togliermi.
Mi staccai e mi misi in ginocchio cercando di raggiungere l'altra parte del letto ma, ovviamente, la fortuna non fa per noi, così inciampò e mi cadde addosso.«oddio, sono inciampata perché mi si è impigliato il.. il piede nella coperta!» disse lei agitata mettendosi poi a cavalcioni su di me per guardarmi negli occhi.
Portai lo sguardo nei suoi occhi e deglutii rumorosamente, era imbarazzante ma non credo che mi dispiacesse. Portai le mani sui suoi fianchi per poi appoggiare la testa sul letto e guardare il soffitto «R-Rose beh, si che s-sono timido ma n-non sono un santo ecco.. puoi hm-» «OH.MIO.DIO. hai ragione oddio, i-io si hm, mi tolgo.. si.» disse lei aggitata il che mi fece ridere leggermente «tranquilla stupida.. hm, ti do una mano aspetta.»
Strisi leggermente i fianchi par alzarla e metterla sul materasso, immediatamente cacciai un sospiro di sollievo, ora andava meglio.. più o meno.
Improvvisamente ci guardammo e soppiammo a ridere, almeno non c'era più imbarazzo.
~nuovo capitolo! grazie mille per tutto.
Grazie a voi sto raggiungendo dei posti abbastanza alti in classifica.. non vi ringrazierò mai abbastanza per aver realizzato il mio sogno.❤️
![](https://img.wattpad.com/cover/253909765-288-k860315.jpg)
STAI LEGGENDO
The Doubt Entirely [Stiles Stilinski]
Fanfiction⚠️I CAPITOLI CON ✓ SONO QUELLI REVISIONATI⚠️ Rose Shine, è la ragazza più silenziosa della scuola, infatti, anche dopo due anni che si trova in quella scuola, nessun compagno si ricordava di lei, tranne i professori e la sua famiglia. Ma sotto a que...