Capitolo 1

1.5K 93 111
                                    

Sono le 9.00 e Favignana è molto più silenziosa di come me la ricordavo, nessuno strilla, nessuno chiama qualcun altro, sembra un luogo incantato senza tutti i turisti.

Ho scelto il mare, perché solo il mare ha il potere di infondermi il calore di cui ho bisogno, ho bisogno di curarmi le ferite, di ritrovarmi, di dimenticare Tommaso, al solo pensiero del suo nome le lacrime fanno capolino ma le ricaccio dentro con tutta la forza che ho, non posso permettermi di piangere ancora.

I ricordi del nostro primo incontro riaffiorano in me...

"Ci eravamo conosciuti ai Musei Vaticani in una primavera particolarmente calda e soleggiata di quattro anni prima. Ero a Roma perché avevo deciso di fare il mio primo viaggetto da sola post-laurea - e per cercare di scacciare tutti i fantasmi che abitavano ormai la mia testa - e lui era lì, in cerca di ispirazione per alcuni dei suoi lavori.  

Era un'artista introverso, riservato, misterioso e bellissimo. 

In una delle stanze di Raffaello ci eravamo imbattuti l'uno nell'altra per caso, io indossavo una gonna di jeans, una t-shirt bianca, uno zainetto Invicta giallo a righe bianche di tela e le mie immancabili All Star nere alte e con le cuffie alle orecchie ero completamente assorta nell'ascolto della mia guida. Tommaso invece aveva un paio di jeans tutti strappati, una t-shirt nera e le Stan Smith bianche e verdi, i capelli spettinati e quegli occhi color caramello sotto le lunghe ciglia nere, era da togliere il fiato. Mi ero scontrata contro di lui, assorta nei miei pensieri, e perdendo l'equilibrio gli ero caduta addosso, trascinandolo a terra con me.     

Scocciato mi aveva aiutata ad alzarmi e poi se n'era andato, lasciandomi lì con il sedere dolorante.

Ci eravamo ritrovati mezz'ora dopo in un'altra sala, poi nella Cappella Sistina e infine all'uscita.

Un po' seccato ma sorridente alla fine mi aveva detto, fissandomi un po' troppo con quello sguardo di stupore che conoscevo ormai troppo bene quando qualcuno notava il colore dei miei occhi «O mi stai seguendo oppure il destino ha deciso che dobbiamo proprio prenderci un caffè insieme».

Galeotto fu quel museo, da quel giorno era iniziato un vortice di amore tormentato ma meraviglioso che mi aveva risucchiata completamente".

Vedo una signora dalla banchina che si sbraccia e cerca di attirare la mia attenzione, mi riscuoto, deve essere Margherita, la proprietaria della mia nuova casa... casa... una fitta di dolore mi attraversa. Io non ho più una casa. Non ce l'ho da tanto tempo.

Mi accompagna lungo il paese fino a Spiaggia Praia, dove mi attende il mio portoncino mattone, la casa da fuori è ancora meglio delle foto, bianca, piena di fiori e davanti al mare... il mare, io guardo solo lui così immenso e blu.

Blu come i suoi occhi, un brivido di rabbia e terrore mi attraversano la schiena.

Notando che gli occhi mi si riempiono di lacrime nel momento esatto in cui me la mostra cerca di rincuorarmi «suuu, signorina! Non faccia così, si sistema tutto, lo diceva sempre mia nonna: nessun cuore rimane infranto per sempre e quando si chiude una porta si apre un porticato! Una signorina con gli occhi belli come i suoi, non avrà problemi a ricominciare a far battere il suo cuore».

Vorrei che fosse tutto così facile, pensai amaramente cercando di darmi un contegno.

Mi spiega tutto quello che c'è da sapere sulla casa, luce, acqua, gas, riscaldamento, fornelli, pentole e a un certo punto mi perdo completamente.

Continuo ad annuire non avendo idea di cosa mi stia dicendo anche perché le è partito il siciliano e quindi... nel dubbio continuo ad annuire.

Mi riprendo solo quando mi dice di avere compagnia, un ragazzo arrivato dall'Inghilterra, come me, nell'appartamento di sotto, quindi per usare il giardino eventualmente devo chiedere a lui.

Speravo di essere da sola, non credevo di avere compagnia a metà settembre, lei nota il mio dispiacere e mi rincuora «signorina, quello è messo peggio di lei, quindi non si preoccupi non la disturberà, anzi ho quasi paura che si voglia ammazzare».

Rabbrividisco e la ringrazio, e se ne va. Lasciandomi da sola... sola come non mi sentivo da tanto tempo.

Canzoni Capitolo 5:

Mare - Ex-Otago

La verità - Brunori Sas

Breakeven - The Script

Breakeven - The Script

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ciao a tutt*!

Grazie mille per aver letto il primo capitolo del mio libro!

Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti e se vi va lasciate una stellina ⭐️⭐️⭐️

Qual è, secondo voi, la canzone perfetta per questo capitolo? Scrivetemi o commentate!

A presto!

Clau

Se solo ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora