Capitolo 81

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La mia mente è affollata da un milione di pensieri, a stento tocco gli antipasti. Sam mi stringe la mano sotto il tavolo mentre risponde educatissimo al bombardamento di domande di mia madre.

"Vio mangia qualcosa" mi dice piano mia sorella.

"Ho lo stomaco sottosopra" dico massaggiandomi le tempie.

"Tutto bene Viola?" mi chiede mia madre.

"Si mamma. Ho solo mal di testa" risponde veloce.

"Quindi Sam sei inglese quindi ti piace il calcio vero? Che squadra tifi?" chiede curioso mio padre mentre intercetta il mio sguardo carico di disprezzo.

"Babbo Sam non segue il calcio" ribatto.

"Veramente io..." azzarda Sam "tifo per il Manchester United".

Lo guardo incredula e scoppio a ridere.

"Non me lo avevi mai detto" gli dico piano.

"Bè, non me lo avevi mai chiesto" dice sorridendo.

"Mi piace il Manchester" commenta mio padre "ma ti farò convertire alla Fiorentina!" esclama suscitando tutte le risate del tavolo.

"Mi piacerebbe venire allo stadio con lei" dice Sam educato.

"Perfetto!" trilla mia madre "organizziamo subito il vostro viaggio a Firenze, Filippo devi portarlo per forza allo stadio".

"Mamma non correre. Vi ringrazio ma non abbiamo ancora deciso dove vivremmo" dico.

Cazzo, dovevo stare zitta.

"In che senso cara?" chiede mia madre.

"Nel senso che Sam vive a Los Angeles e io a Londra, non è proprio comodissimo avere una relazione intercontinentale" dico ironica.

"Oh...Los Angeles è ancora più lontano di Londra" dice lei rabbuiandosi "non ti vedremo quasi mai..."

"Non che mi vediate tanto neanche adesso" rispondo acida.

"Lo so, ma speravo che le cose potessero cambiare...dopo la nostra chiacchierata" dice speranzosa lei.

Tutto il resto del tavolo resta in silenzio osservando la scena.

"Non lo so, ci devo pensare..." commento alla fine.

"È già qualcosa cara" dice mio padre a mia madre abbracciandola mentre lei tira su con il naso commossa.

Sara mi guarda severa e i miei sensi di colpa si affacciano alla vista della sofferenza di mia madre. Cazzo.

"Ok mamma, te lo prometto verremo a trovarti presto." Dico tutto d'un fiato, pentendomi immediatamente di questa concessione.

Sam mi stringe la mano e mi sorride fiero.

Mia madre scoppia a piangere dalla gioia "Davvero?" dice tra le lacrime "Oddio devi assolutamente vedere la casa nuova, abbiamo due stanze degli ospiti. Puoi scegliere quella che vorrai. Altrimenti abbiamo ancora la casetta in centro se vuoi tornare a stare lì" dice raggiante.

La casetta in centro...è stata il mio rifugio dopo il casino successo con Lorenzo ed è stata il luogo che ha ospitato tutte le mie piccole visite segrete a Sara.

La mia casina con affaccio su Ponte Vecchio.

"Non l'avete venduta?" chiedo curiosa.

"Mai Viola. Quella è casa tua, lo sai" dice mio padre sorridendo.

Casa mia...

"Mi piacerebbe molto vederla" ammette timido Sam sorridendomi.

"Ti piacerebbe passare un Natale a Firenze?" chiedo sorridendo al mio bellissimo uomo.

"Natale?" trilla mia madre.

Annuisco piano.

"Mi piacerebbe molto" ammette Sam cingendomi con il braccio.

"Mi piace questo ragazzo" si intromette mio padre "mi piace molto".

E tutti scoppiamo a ridere.

Fortunatamente il resto della serata scorre tranquillo e sereno, senza ulteriori colpi di scena.

Ovviamente il roast beef con le patate al forno di Sam è buonissimo. Ma come è possibile che cucini così bene?

Mia madre lo riempie di complimenti e lusinghe, sospetto che sia caduta sotto il fascino di Sam, come Sara, come me d'altronde, ammetto ridendo tra me e me.

A fine cena Sam e mio padre scendono nell'appartamento di Sam per bere un bicchierino di pregiato whisky che lui tiene lì e noi rimaniamo tra donne.

"Viola complimenti! È un uomo molto affascinante, educato..." dice mia madre.

"Oh mamma lo puoi dire che è un figo da paura" la incalza Sara ridendo.

"Bè, è innegabile. È proprio un bel ragazzo, ecco" dice imbarazzata.

"Grazie mamma, sono contenta ti piaccia. Siamo felici insieme..." dico timida.

"Oh tesoro, sono le uniche parole che una madre vuole sentirsi dire dalla figlia. Voglio per te un uomo che ti renda felice, come tuo padre fa ancora con me e come Edoardo fa con tua sorella" dice commossa.

"Grazie mamma. Lo è. Lui è speciale..."

"Si vede amore. Ha uno sguardo negli occhi quando ti guarda, è meraviglioso..."

Prima di salutare i miei gli prometto di accompagnarli l'indomani insieme a Sara a Trapani dove hanno noleggiato una macchina per tornare a Palermo e prendere l'aereo per Firenze.

Verso mezzanotte se ne vanno, stremata mi lancio sul divano blu.

"È andata bene no?" chiede Sara.

"Sei una merda, ecco che sei" ribatto secca "È stata una cazzo di imboscata" sospiro.

"Lo so, ma mi hanno dato il tormento quando hanno saputo che venivo da te. Non ti vedevano da tre anni"

"Lo so"

"Mi perdoni?"

"Si Sara. Basta che non mi tormenti più"

"Promesso" dice ridendo e scompare in bagno.

"Stai bene amore?" mi chiede dolce Sam.

"Penso di sì. È stato liberatorio da una parte. Avevo bisogno di parlare con loro e mi hanno detto alcune cose sulla storia di Lorenzo di cui non avevo idea..." e gli racconto il ricatto e tutto il resto.

"Tuo padre ha fatto la scelta giusta. Lo sai vero?" mi dice a fine racconto.

"Lo so. Se solo me lo avessero detto prima..."

"Cosa? Ti saresti sentita ancora più in colpa di come già tu non ti senta..." commenta Sam.

"Forse hai ragione"

"Adesso almeno puoi provare a superarlo" tenta Sam.

"Hai ragione, ci devo provare. Me lo devo dopotutto" concludo accoccolandomi a lui.

Canzoni Capitolo 81:

I lived - OneRepublic

Live and Learn - The Cardigans

Che vita meravigliosa - Diodato

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