Capitolo 31

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Rimaniamo a fissarci.

Nessuno dei due sa bene cosa dire, ormai la lite, i messaggi sono un ricordo lontano nonostante non sia passato neanche un giorno.

Come è possibile che le ore con Sam durino come giornate intere?

Sono stremata e sono solo le 11.00.

Poi il mio stomaco brontola violentemente, Sam si riprende dal suo stato di trance.

"Da quanto non mangi?" mi chiede preoccupato.

"Non me lo ricordo, ieri a colazione credo".

"Cazzo Vio, già pesi 50 chili bagnata. Ti preparo qualcosa" dice alzandosi e dirigendosi verso la cucina.

Mi mette davanti una pila di pancake che divoro in due minuti, praticamente senza neanche masticare.

Sorrido allegra e finalmente rifocillata.

"Tregua?" chiedo.

"In che senso?" chiede sorpreso.

"Nel senso che abbiamo detto, pensato e scoperto troppe cose da ieri ad oggi e abbiamo bisogno di metabolizzarle, quindi non parliamone più per un po'. Che dici?" chiedo porgendogli la mano.

"Ok..." risponde titubante stringendomela.

Poi sorride da solo.

"Permettimi di portati fuori a cena, Viola"

"E questo cosa sarebbe? Un appuntamento?" chiedo stupita.

"Facciamo una cosa normale per una volta. Basta drammi e scenate. Una cena e poi potrai, se vuoi, non vedermi più" mi incalza evadendo la mia domanda.

"Certo, facile non vedere più la tua faccia da stronzo abitando nello stesso palazzo" rido a mia volta.

"Quindi è un sì?"

"Forse..."

"Lo prendo come un sì"

"Non stasera però, ho un appuntamento" dico felice.

Si rabbuia, i suoi occhi si riducono a fessure.

"Un appuntamento? Con chi?" chiede serio.

"Si chiama Camilla, l'ho conosciuta ieri" rispondo fiera.

Si rilassa, scuote la testa "Sei una stronzetta lo sai".

"Certo che lo so, ti piaccio proprio per questo" dico uscendo in terrazza.

Mi raggiunge e si appoggia alla ringhiera guardandomi.

"Sam, ho riscritto a Tommaso. Volevo che tu lo sapessi" dico tutto d'un fiato.

Lui mi scruta sotto le sue folte ciglia con quegli occhi, sospira "Ok"

"Ha capito tutto" penso e mi stropiccio gli occhi "io però non so ancora se ti ho perdonato per quei messaggi. Sei stato...uno stronzo. Non so se posso fidarmi di te..." concludo.

"So essere tremendo Viola, dovresti saperlo..." mormora, scaccia i suoi demoni e si riscuote "Ti prometto che ti fiderai nuovamente di me, mi impegnerò perché sia così. Penso che..."

"Cosa?" lo incalzo.

"Niente, ho chiamato il mio psicoterapeuta se ti fa felice, non succedeva da mesi..."

"Ok, bene no?" sorrido timidamente.

"Penso di sì" risponde timido.

Fissa il mare.

"Penso di aver bisogno di andare a pesca oggi, il mare mi sembra perfetto".

"Mi sembra un ottima idea, io vorrei andare in paese a comprare qualcosa, sai com'è...ho due appuntamenti" dico raggiante.

"Scema..." dice posandomi un bacio sulla testa.

Chiudo gli occhi, inspirando l'aria fresca ottobrina e rivedo quegli occhi blu e il sangue mi si gela nelle vene e i fantasmi tornano a infestare la mia mente anche di giorno.

Canzoni Capitolo 31:

Sunrise - Norah Jones

Una come te - Cesare Cremonini

Mare mare - Luca Carboni

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