Capitolo 34

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Camilla si fa seria e mi fissa intensamente mentre sorseggia il suo bicchiere.

"Tu gli piaci".

"A chi?"

"Ad Angelo"

"Ma che dici? Smettila"

"Mmm, ho sempre ragione su queste cose" ammette sorniona.

"Non ho spazio per un altro uomo in questo momento" dico afflosciandomi sulla sedia.

"Vogliamo parlare dell'altra sera?" mi incalza lei "che poi nel tuo palazzo sta uno veramente niente male eh, un inglesino tatuato e riccioluto. Davvero uno da strapazzare".

Il vino mi va di traverso ed inizio a tossire.

"È lui quindi?" mi chiede maliziosa Camilla "Cazzo se è lui, c'ho preso in pieno".

La fisso allibita, è pazza.

"Allora cominciamo dall'inizio?"

E così, inizio a raccontare la mia storia a una totale estranea, di Tommaso, il mio arrivo, l'incontro con Sam, la notte della tempesta, i messaggi, la lettera e tutto ciò che è successo in questi ultimi mesi.

"Bel casino amore" conclude lei.

"Lo so" commento sconfitta.

"Te lo devo davvero dire?"

"Cosa?" chiedo curiosa.

"Ma come? Dai Viola, non puoi essere così cieca!"

"Non ti seguo".

"Siete pazzi l'uno dell'altra, dai. È palese Viola e non servo io a dirtelo, lo sai..." conclude Camilla.

"Non sai quello che stai dicendo, noi siamo amici..."

"Amici che scopano da dio a quanto pare...dai su...puoi mentire a te stessa, ma io vi ho inquadrati belli miei! Tra un po' mi verrai a dire che avevo ragione, puoi scommetterci" dice lei scoppiando a ridere.

Ma lei non sa tutto, non sa il tormento che ha dentro di sé Sam, non conosce i miei fantasmi e tutto il nero che mi risucchia quando tornano fuori...lei, in realtà, non sa niente e non è l'unica, neanche Sam ha idea del mondo che mi tormenta dentro al cuore e nel profondo della mia anima.

Non sa quanto io sia macchiata e se lo sapesse probabilmente...

"Terra chiama Viola, may day may day, Houston abbiamo un problema!" dice Camilla riportandomi alla realtà.

"Scusami, mi sono persa un attimo" rispondo dispiaciuto.

"L'ho notato, e poi dicono che io sia strana" e scoppia a ridere genuinamente e la seguo a ruota.

"Quindi cosa ti ha portata qui?" chiedo a Camilla cogliendola in contropiede.

"L'amore, come tutti noi no?"

La fisso stranita.

"Storia finita, voglia di scappare, e bla bla bla...dai la solita storia. I miei zii hanno casa qui e quindi ho colto la palla al balzo e sono scappata davvero"

"Mi dispiace..." dico sincera.

"E di cosa? Non sei mica tu che ti sei fidanzata con la stagista, mandando a puttane 3 anni di matrimonio, no? Quindi non hai nulla di cui scusarti" mi dice tranquilla, ma noto nei suoi occhi un velo di tristezza che cerca di nascondermi.

"Oddio no, mi manca solo il matrimonio guarda, già sono un disastro così..." dico cercando di sdrammatizzare.

E in quel momento arriva Angelo a salvarmi.

"Allora belle ragazze? Tutto bene?" chiede curioso.

"Tutto buonissimo, grazie!" risponde Camilla, annuisco sorridendo.

"Allora per concludere vi ho portato un dolce speciale, due cannoli appena fatti dal nostro meraviglioso chef Marco" dice indicando il ragazzo che fuma una sigaretta appoggiato ad una colonna.

"Marco vieni qui che devo presentarti una persona" dice chiamandolo.

"Scusate ma il mio fratellino è un po' asociale in questo periodo, affari di cuore credo" dice facendoci l'occhiolino.

Il ragazzo di avvicina a noi, è alto quasi quanto il fratello, occhi verdi e affusolati, capelli neri e una bandana rossa che gli circonda la testa, che rovina un po' la sua aria da duro.

"Marco, loro sono Camilla, l'architetto che mi ha dato una mano con il rinnovo del locale e la sua amica Viola, la straniera" dice al fratello.

Il ragazzo spegne la sigaretta nel nostro posacenere e si presenta con poco entusiasmo.

I suoi occhi colpiscono però sia me che Camilla, così schivi e distanti.

"Marco vai a prendere una bottiglia di vino e quattro calice che ci beviamo una cosa con le ragazze, non c'è più nessuno quindi abbiamo ufficialmente finito di lavorare" dice autoritario Angelo e Marco obbedisce in silenzio.

Il resto della serata scorre tranquillo, tra bottiglie di vino e risate, anche Marco riesce a sciogliersi un pochino e a dare sfoggio del suo caratterino pepato.

Alle due di notte torno a casa ubriaca e felice, con la consapevolezza che erano settimane che non mi divertivo così.

Entro in casa e trovo Sam steso sul divano, addormentato davanti alla tv. Lo guardo, gli accarezzo velocemente una guancia e mi dirigo verso la mia camera.

Canzoni Capitolo 34:

Believe - Cher

Girls Like You - Maroon 5

Strani amori - Laura Pausini

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