Capitolo 63

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Alle 10.00 sbarchiamo al porto di Trapani, il caos e il turbinio della città ci destabilizza, abituati alla nostra bolla isolana il ritorno alla realtà cittadina ci appare troppo frenetico.

Il nostro hotel si trova a circa 15 minuti a piedi dal porto, nel centro della città, ci incamminiamo veloci per andare a lasciare i nostri bagagli e iniziare ad esplorarla.

Il palazzo storico che lo ospita è magnifico, dall'enorme portone si accede a un ingresso moderno e da lì in un cortile completamente riparato dalla città e immerso nel verde.

Ci fermiamo nella hall per la registrazione della camera, io intanto mi guardo intorno affascinata e incuriosita da questo hotel e dalla scelta di Sam.

"Buongiorno Signor Campbell-Allen, benvenuti. La vostra suite è già pronta, ho solo bisogno dei vostri documenti per la registrazione e poi Marco vi accompagnerà su" ci dice dolcemente il concierge.

Suite??? Guardo stupida Sam che sorride al Signor. Paolo, leggo sul cartellino, estraggo meccanicamente la mia carta di identità e gliela porgo.

"Benissimo, grazie mille" mi risponde Paolo.

Ci congeda e ci indica il ragazzo che ci accompagnerà alla nostra camera, all'ultimo ci richiama "Signor Campbell-Allen quasi dimenticavo, la moto richiesta è parcheggiata nel nostro garage, troverà le chiavi direttamente lì. Buon soggiorno".

Guardo Sam e non riesco a trattenermi "Pure la moto?", lui mi sorride beffardo "Certo, voglio portarti in alcuni posti qui intorno, la macchina mi sembrava un po' scomoda".

Scuoto la testa e sorrido, saranno due giorni molto interessanti, penso.

La camera, cioè la suite è semplicemente meravigliosa.

Tutta in stile barocco, leggermente pomposa per i miei gusti, ma arredata con impeccabile precisione. Un contrasto tra storia e modernità, rimango sconcertata da tanta bellezza.

Si entra da un ampio portone a due battenti, lo spazio si apre in un soggiorno molto luminoso, davanti a noi un tavolo in legno con un mazzo di rose bianche al centro, dietro un enorme divano ceruleo proprio davanti ad una terrazza affacciata sul mare.

La camera da letto ha un soffitto a cassettoni costellato di affreschi, le pareti hanno una carta da parati floreale molto chiara e il pavimento è in marmo bianco.

Un profumo di muschio e pulito inonda tutta la suite, coincidenza?

Il letto è gigantesco, con una testiera in legno decorato e al fianco destro un enorme camino in marmo chiaro.

"Si può accendere?" chiedo senza pensarci.

"Certo, signora" mi risponde fiero Marco.

"Signorina" lo correggo distrattamente, Sam mi tira un'occhiataccia di traverso e io alzo le spalle.

Il bagno è grande più o meno come il salotto di casa mia a Londra penso sconcertata.

Si entra da un antibagno con due lavandini, uno specchio e un bagno turco.

Nella camera da bagno vera e proprio invece oltre i sanitari classici, troviamo una vasca da bagno e una doccia di almeno due metri di lunghezza, certi pensieri si affacciano immediatamente nella mia mente al ricordo dell'ultima doccia con Sam. Lui mi osserva e mi strizza il sedere quando Marco esce dalla stanza.

Dopo una lauta mancia il nostro accompagnatore si congeda e ci lascia in questa enorme suite da soli. Il mio sguardo saetta da Sam al letto.

"Ma cosa hai combinato?" chiedo.

Se solo ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora