Capitolo 68

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Sbarchiamo a Favignana alle 20.00 circa, l'isola è tranquilla e serena come sempre, ci incamminiamo verso la nostra casina bianca ripensando ai due giorni passati insieme.

Il ricordo della nostra ultima lite è lontano anni luce nella mia mente, siamo stati così bene da cancellare tutti i malumori.

Sam mi stringe la mano un po' più forte del normale, noto la tensione che si è accumulata in lui, e mi dice "Volevi parlarmi, giusto?", un brivido mi percorre la schiena, non se ne è dimenticato.

Annuisco in silenzio e vengo assalita da un'ondata di panico.

"Andiamo su da me? Non posso affrontare questo discorso senza un po' di vino..." preciso dando voce ai miei pensieri quando arriviamo davanti al portoncino.

"Certo amore, mi metto qualcosa di comodo e vengo su ok?"

"Ok..."

"Se non te la senti posso aspettare, lo sai"

"No, non ha più senso aspettare. Devo parlartene, non posso più scappare, voglio che tu sappia tutto di me e del mio passato, è giusto così" dico tutto d'un fiato.

"Va bene Vio. A tra poco" dice baciandomi sulla bocca.

La paura che sia il nostro ultimo bacio mi assale, non ci devo pensare.

Salgo in casa irrequieta, accendo tutte le luci e inizio a disfare la valigia, scalcio via gli anfibi e faccio partire una lavatrice.

Posiziono due bicchieri in terrazza, con due bottiglie di vino bianco e due plaid e mi posiziono sul dondolo aspettando Sam.

Bussa poco dopo alla porta "È aperto" dico veloce ed entra stringendo in mano due bottiglie di vino e una pizza.

Indossa una tuta nera e una felpa nera il cappuccio, il bordo di una t-shirt bianca sfugge da sotto la felpa, è dannatamente sexy anche così, penso per distrarmi dalla tensione che mi attanaglia le viscere.

Viene direttamente verso il terrazzo e si posiziona sulla poltrona in vimini davanti a me, tirandosi su il cappuccio della felpa nera, non userà mai il plaid penso distrattamente.

Una versione diversa di me, più simile alla persona che ero quando sono arrivata sull'isola, è rannicchiata sul dondolo avvolta nella coperta blu.

Sam mi fissa, apre una bottiglia e versa due bicchieri di vino.

Afferro il bicchiere e avidamente ne bevo mezzo.

"Ei vacci piano cowboy" mi consiglia Sam, ma non lo ascolto persa nei miei pensieri.

Inspiro ed espiro.

"Non so da dove iniziare, dall'inizio? O dalla fine?"

"Da dove vuoi amore, io sono qui".

"Non è facile" ammetto sconsolata.

"Me lo immagino" dice sicuramente ripensando alle sue confessioni.

"A Trapani mi hai definita la tua ragazza, noi stiamo insieme? Siamo davvero una coppia? Non importa che mi rispondi ora, puoi anche pensarci..." dico veloce.

"Certo che siamo una coppia Viola. Io non ho intenzione di pensarci un secondo di più, ti amo e voglio stare con te, se tu lo vuoi sempre..."

"Si, mi piacerebbe" sorrido debolmente e continuo "Ella..."

"Oh"

"Vorrei che tu fossi sincero con me, dopo la e-mail non ne abbiamo più parlato, non so come stai, né cosa pensi, non capisco più niente..."

"Ella...è complicato. Non posso negare che non sarà sempre importante per me, sarei un'ipocrita e ti mentirei." Trattengo a stento le lacrime.

"Ho capito però, grazie anche a questi giorni, che la mia vita è andata avanti, forse non volevo rendermene conto, ma era già così anche prima di incontrarti. Annegavo il mio dolore in altro dolore perché era l'unico modo che conoscevo per metabolizzarlo, giocavamo a distruggerci, era un amore distruttivo e ci ha portati alla rovina" ammette sconfitto. "Con te invece è tutto così diverso, stiamo costruendo un rapporto di fiducia, riesco a parlarti, tutto l'odio e la rabbia che mi assalivano si stanno lentamente diradando, mi sono aperto con te come non ho mai fatto con nessuno, forse neanche con lei, se è questo che pensi, sicuramente non in così poco tempo..." gli trema la voce "Tu mi hai sbattuto davanti la verità, mi hai fatto capire che valeva la pena cambiare per me e non per nessun altro, mi hai mostrato una via d'uscita sulla quale sto ancora lavorando e sono consapevole che la strada sarà lunga, ma sembra lo stesso bellissima se ti avrò al mio fianco..."

Lo guardo carica d'amore e fierezza, non pensavo che Sam si sarebbe aperto ed esposto così tanto con me. Mi ha completamente aperto le porte del suo cuore e io devo fare lo stesso.

"E la bambina?"

"Preferisco non pensarci, dal momento che non è sicuro. Se dovesse essere mia...continuo a sostenere di non essere pronto né in grado di crescere un altro essere umano, però non posso essere come sono stati i miei genitori con me. Devo essere il padre..." e rabbrividisce a quell'affermazione "migliore che posso essere per lei..."

"Sono d'accordo..." rispondo tristemente.

"Questo non implica che tu non sia convolta, se lo vorrai"

"Ok...".

"Tu vuoi dei figli?" mi chiede impaurito.

"Non lo so" ammetto sincera "Ne ho sempre voluti, poi le cose sono un po' cambiate e adesso non lo so, non so se sarò mai pronta per una cosa del genere, ho paura di un amore così incondizionato..." dico trattenendo a stento le lacrime.

"Scusami, non volevo turbarti più del dovuto, era una stupida domanda".

Canzoni Capitolo 68:

Leave a Light On - Tom Walker

Don't Speak - No Doubt

Ti Vorrei Sollevare - Negramaro ft. Elisa

Se solo ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora