Capitolo 76

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Mi stropiccio gli occhi ancora chiusi, ho un gran mal di testa e un enorme bisogno di acqua.

Una voce ovattata arriva dall'altra stanza, ma non riesco a distinguere bene le parole, tasto il letto accanto a me ed è vuoto.

Apro gli occhi e mi guardo intorno cercando mia sorella.

Dei rumori dalla cucina mischiati alle parole richiamano la mia attenzione, raccolgo la forza necessaria, mi alzo e mi fermo sulla soglia appoggiata allo stipite della porta.

"Si, mamma, Viola sta bene, non preoccuparti. Non la vedevo così serena da un po'".

"Si glielo dico"

"Ti voglio bene e anche lei te ne vuole"

"Ciao mamma, a dopo".

Mia sorella mi vide e trilla "Buongiorno stellina! Ho fatto le crepes!".

"'Giorno" rispondo io con voce dall'oltretomba sedendomi al tavolo.

"Come sta la mamma?" chiedo imbarazzata.

"Bene, potresti chiamarla più spesso e chiederglielo tu stessa" mi rimprovera lei.

"Lo so" rispondo frustrata "Sono contenta che abbiano almeno te".

"Avrebbero anche te se solo non fossi così intransigente".

"Non si tratta di essere intransigente Sara, io...basta non ho voglia di parlarne adesso" e chiudo la conversazione.

Mi alzo, barcollando leggermente "Vado a farmi una doccia".

"Ma Vio...le crepes sono quasi pronte" ribatte triste Sara.

"Non ho molta fame in questo momento, anzi...ho lo stomaco sottosopra" dico sparendo in camera.

Apro il getto dell'acqua e mi rifugio sotto, lascio che l'acqua lavi tutto. Mi manca molto la mia famiglia, mi manca la città in cui sono nata e cresciuta, ma i ricordi sono troppo dolorosi da affrontare.

Sento bussare piano alla porta e aprirla "Vio...tutto bene?" mi chiede preoccupata Sara.

"Si, scusami. Sono un po' troppo emotiva in questo periodo".

La porta si chiude e Sara si siede sul water.

"Non devi scusarti Vio, vorrei però che mi parlassi un po' di più di ciò che ti turba o angoscia" dice Sara commossa.

"Quello che è successo ha segnato più te che me, nonostante tutto. La responsabilità e la colpa che ti senti addosso non sono reali con quello che è successo. Viola non è colpa tua!"

Spalanco la porta della doccia e nuda fisso mia sorella "Come fai a dire che non sia colpa mia? Se non lo avessi mai conosciuto non sarebbe successo niente. Se non gli avessi permesso di entrare così affondo nella mia vita, se non mi fossi innamorata di Federico non lo avrei lasciato e lui non ti avrebbe fatto quello che avrebbe voluto" rispondo svuotata.

"Viola come fai ancora ad incolparti per averlo conosciuto? Come potevi sapere? Come pretendi di sapere? Ti prego sii razionale, smetti di incolparti per una cosa fuori dal tuo controllo. Ti fa solo male"

"Io...non ti ho protetta. Quella notte una parte di me è morta e il buio che è rimasto rischia di inghiottirsi tutto il resto"

"Non mi hai protetta, ma mi hai salvata. Se non fossi entrata in casa non mi avreste trovata e probabilmente lui avrebbe attuato il suo piano. Tu mi hai salvata".

"Ti ho salvata da un male che ho causato io"

"Vio è colpa mia! È mia, è solo colpa mia! Io mi sono avvicinata a lui nonostante tutto, nonostante i tuoi avvertimenti, io gli ho permesso di venire da noi quella sera, io l'ho invitato. Se qualcuno ha colpa sono io"

Se solo ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora