Capitolo 64

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Sam esce dal bagno in boxer ed inizia a vestirsi, devo distogliere lo sguardo per non tornare a spogliarlo immediatamente e vado in bagno a darmi una rinfrescata.

"Sei pronta?" mi dice Sam mentre sfoglia distrattamente un dépliant.

"Si, prontissima" e sorrido.

"Andiamo" mi dice felice, prendo borsa e Iphone e mi conduce fuori dalla porta.

Prendiamo l'ascensore e preme veloce il tasto garage, perplessa gli chiedo "Non vediamo la città?".

Lui scuote la testa e mi risponde "No, voglio portarti in un altro posto ora, non ci metteremo molto".

L'ascensore è un caleidoscopio di specchi, nei quali vedo il nostro riflesso da ogni angolazione, e rimango incantata a guardarci così felici e sorridenti, non sembriamo neanche lontanamente le persone che eravamo quando siamo arrivati sull'isola a settembre.

Arriviamo al garage e veniamo accolti per la consegna delle chiavi e di due caschi integrali da parte dello staff dell'hotel.

La bellissima Ducati Monster nera, ci aspetta appena fuori dal garage, nell'ampio cortile sul retro, rimango folgorata dalla sua bellezza, e da quanto vorrei guidarla.

Sam intuisce i miei pensieri "Non ci pensare nemmeno, ho fatto la kasko ma non te la lascerò guidare, probabilmente non tocchi nemmeno terra", lo guardo storto, troverò il modo di corromperlo, però devo davvero capire se ci arrivo, penso divertita e offesa allo stesso tempo.

Partiamo e Sam scivola veloce per le vie di Trapani, fuori dalla città, sorpassiamo delle indicazioni per Scopello e Palermo, dove mi sta portando?

Ci fermiamo in un parcheggio in mezzo ad un verde paesaggio collinare, scendiamo di moto e leggo il cartello "Benvenuti a Segesta", riconosco immediatamente il nome dell'antica città e un sorriso mi spunta sulla bocca, non riuscendo a trattenere l'entusiasmo.

Durante il nostro soggiorno sull'isola, un giorno avevo raccontato a Sam la mia passione per la civiltà ellenistica e per i templi in particolare, e noto con una stretta al cuore che se n'è ricordato.

Sam sta finendo di chiudere i caschi, quando gli butto le braccia al collo e baciandolo gli dico "Ti sei ricordato! Ti sei ricordato!", lui sorride e mi bacia a sua volta.

Iniziamo l'escursione del sito archeologico che è composto dal Tempio, da una strada tortuosa che lo collega ai resti del piccolo teatro e da alcuni scavi che hanno riportato alla luce le fondamenta di una moschea e di alcune case arabe.

Il tempio è grandioso anche se incompiuto, sembra ergersi direttamente dalla terra, potendo entrare mi aggiro intorno alle colonne affascinata mentre leggo una piccola guida, comprata in biglietteria.

Sam mi guarda soddisfatto e mi scatta un sacco di foto mentre saltello in giro assorta in cotanta bellezza.

La strada che porta al teatro è abbastanza lunga e camminiamo per circa 20/30 minuti, arrivati sulla sommità della collinetta il panorama davanti a noi è incredibile, il verde delle colline si fonde con il blu del mare in lontananza, rimaniamo entrambi senza parole.

Terminata la visita ci fermiamo in piccolo caffè di strada per mangiare qualcosa di veloce, ripartiamo alla volta di Trapani, che sono già le tre del pomeriggio.

Il viaggio di ritorno è incredibile, Sam decide di allungare la strada e fare un pezzo di litoranea per fermarci a visitare le saline e l'isola di Mozia, che però troviamo chiusa.

Con il calare del sole le saline assumono quasi un colore rossastro e rimaniamo senza parole dalla loro bellezza.

Dovremmo sicuramente tornare a Mozia in estate concordiamo, staremo ancora insieme la prossima estate? Il pensiero spunta immediatamente nella mia mente.

Ripartiamo alla volta di Trapani che il sole è già sceso velocemente per la notte e con gli ultimi raggi raggiungiamo la città che ci ospita.

Una volta in hotel ci abbandoniamo sul divano blu stanchi e felici.

"Ho prenotato per la cena in un posto un po' elegante, hai qualcosa da metterti?" mi chiede distrattamente Sam.

O D D I O!

"Io, non so...ho portato un'opzione ma non so se potrà essere all'altezza, oddio Sam! Dovevi dirmelo prima" rispondo impanicata.

"Tranquilla, sono sicuro andrà benissimo, vuoi farmi vedere? Anzi no, voglio vederti quando sarai pronta" mi dice chiudendo gli occhi e si appisola.

Sgattaiolo in camera a tirare fuori l'unica opzione elegante che ho portato, fisso i vestiti sul letto in preda al panico, devo farmeli andare bene.

Entro in doccia e lavo via tutta la polvere e la stanchezza della giornata.

Fortunatamente trovo anche una piastra in bagno, così oltre al trucco leggero, decido di lisciarmi i capelli scuri.

Li controllo e noto che lisci arrivano a più di metà schiena, devo andare a tagliarli urgentemente penso distratta.

Indosso un vestito nero in seta con le maniche lunghe, la schiena semi scoperta, lungo fino alle caviglie, con uno spacco sulla coscia sinistra molto profondo.

Ci abbino lo stivaletto con tacco e punta che ho portato e il giubbotto di pelle, non è proprio il massimo, ma è quello che passa il convento per stasera.

Apro piano la serratura del bagno ed esco.

Sam mi aspetta seduto sul letto e rimaniamo entrambi senza parole.

Indossa un completo nero, con camicia bianca leggermente sbottonata e le sue immancabili Stan Smith bianche, è di una bellezza mozzafiato.

Le lunghe gambe affusolate sono accavallate con eleganza, sembra nato per indossare quel genere di vestiti.

Arretro di qualche passo fissandolo spudoratamente, finché lui non alza la testa dal suo Iphone e mi squadra da capo a piedi deglutendo vistosamente.

"Sei da togliere il fiato" mi dice con gli occhi scintillanti.

"Grazie" arrossisco "anche tu".

Si alza e viene verso di me, mi prende una mano e mi fa fare un giro davanti a lui, un'imprecazione gli esce dalla bocca alla vista dello scollo sulla schiena e rido felice.

"Stasera dovrò fare a botte, lo so già" sospira mesto.

"Perché?"

"Ti sei vista? Ci proverà anche la cameriera con te stasera, sei stupenda" e si passa una mano nei capelli lunghi.

"Sei un cretino, si accorgeranno tutti che non ho occhi che per te, amore" dico arrossendo timidamente, mi fa sempre un certo effetto chiamarlo amore.

"Ok, dobbiamo uscire. Altrimenti ti strappo questo vestito in seta e non vorrei farti incazzare" ride prendendomi per mano e conducendomi fuori dalla suite.

"Dobbiamo farci una foto prima di uscire, ti prego", rientriamo in camera e davanti allo specchio scattiamo una foto.

L'uomo e la donna nello specchio sono bellissimi, affascinanti e innamoratissimi, ma siamo davvero così? Penso mentre usciamo dalla suite.

"Oddio Sam, ma dobbiamo andare in moto? Ho la gonna..."

"No, certo che no. Ho prenotato un'auto per stasera"

"Pure?"

"Certo, volevo poter bere un po' anch'io senza rischi"

"Hai preso un'auto con l'autista? Sam ma sei impazzito?"

Annuisce ridendo, "Andiamo che Fernando ci aspetta".

Fernando, pure il perfetto nome per un autista.

Canzoni Capitolo 64:

Sex on fire - Kings of Leon

La prima cosa bella - Malika Ayane

Photograph - Ed Sheeran

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