Capitolo 54

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Sam bussa delicatamente alla porta.

"Vio, ti va di fare colazione?"

"Mmmm" mugolo piano "torni qui a letto con me?"

Sam mi fissa poi un lampo gli attraversa gli occhi, ha capito.

Devo fare ciò che mi riesce meglio, dimenticare tutto con il sesso.

Si avvicina a me lentamente, mi accarezza una guancia, la mia pelle è fuoco sotto al su tocco, come può farmi sempre questo effetto?

"Vio, non è una buona idea...sei sconvolta" mi riscuoto.

"Osa rifiutarmi Mister Campbell-Allen? Non mi aspettavo un tale affronto da lei"

"Oh Miss Paradisi, mai penserei di farle un torto simile" ride e ho la certezza di ottenere ciò che voglio.

Lo attiro a me piano e inizio a baciarlo.

Le mie labbra incontrano le sue e tutto il resto svanisce, l'ondata di sollievo e piacere inonda ogni fibra del mio corpo.

Avidamente lo bacio, le nostre lingue si fondono insieme, si completano.

Annego tutto il mio dolore, la vergona e la frustrazione in quel bacio.

Le sue mani sfiorano il mio corpo, inondandomi di piacere.

Gli sfilo la felpa e la t-shirt, liberando il suo corpo muscolo che si tende e rilassa sotto il mio peso.

Il suo respiro si mozza quando gli afferro l'elastico dei pantaloni ed inizio a sfilarglieli.

Una scintilla di fuoco attraversa i suoi occhi, mi solleva, mi gira e in un secondo è nudo sopra di me.

Mi toglie maglietta e pantaloni in due secondi e li lancia lontano.

Afferra i miei seni ed inizia a baciarli, succhiarli con trasporto.

Sussulto quando lo vedo indugiare troppo sul mio seno sinistro, lasciando un piccolo segno viola al suo passaggio.

Alza la testa e mi fissa, la sua bocca sorride maliziosamente e i suoi occhi sono famelici.

Lo spingo via e lo afferro per la sua parte più sensibile.

Voglio che mi scopi e lo voglio adesso.

Con movimenti precisi e delicati, lo sento crescere nella mia mano, lo sento tendersi e irrigidirsi e mi fermo.

Si passa lentamente la lingua sulle labbra, mandandomi in estasi.

MI solleva e si posiziona sotto di me, girandomi.

Si spinge lentamente in basso, permettendomi di salirgli sopra. Cazzo.

Inizia a leccarmi e io lo prendo in bocca.

Continuiamo a darci piacere, fin quando il mio corpo freme e il suo si irrigidisce e veniamo insieme affondando l'uno nel sesso dell'altro.

Mi stendo accanto a lui e i suoi occhi famelici saettano sul mio corpo "Signorina Paradisi non ho ancora finito con lei"

"Oh lo spero proprio Signor Campbell-Allen" sorrido maliziosa.

Apre il piccolo comodino ed estrae un preservativo, lo indossa e torna a posizionarsi tra le mie gambe.

"Cosa vuole che le faccia?" mi incita.

"Mmm, mi faccia pensare" lo provoco.

"Su, non faccia la timida" mi dice mentre la sua lingua passa sul labbro inferiore, un brivido mi sconquassa.

"Vorrei che mi scopasse fino a farmi urlare" rispondo eccitata.

"Ai suoi ordini" dice ridendo.

Prende i miei polsi e li immobilizza con una mano, il mio corpo freme sotto il suo.

Con un ginocchio divarica le mie gambe e si insinua piano piano, entrandomi dentro come solo lui sa fare.

Una scarica di piacere mi inonda il corpo ed inizio a muovermi al suo ritmo sempre più veloce.

"Vacci piano o verrò subito amore..." spalanco gli occhi dallo stupore, Sam abbassa lo sguardo imbarazzato.

"Amore?" dico ridendo.

Sam imbarazzato si ferma, ma rimane dentro di me e soffocando una risata ammette "Si, ti ho chiamata amore, qualche problema?".

Una risata spudorata esce dalla mia bocca e lui molla la presa sui miei polsi.

"Davvero mi hai chiamata amore eh?" e continuo a ridere.

"La smetti di prendermi per il culo? Sei una stronza" ammette ridendo.

La leggerezza di questo momento scaccia via tutto e rido.

"Ora sei hai finito di ridere e prendermi per il culo, girati che voglio scoparti da dietro" i suoi occhi saettano nei miei e obbedisco uscendo da lui.

Non faccio in tempo a girarmi che ha già afferrato le cosce e me le sta aprendo, mi aggrappo alla testiera in ferro battuto del letto e entra in me, un urlo mi esce senza controllo e lo sento ridere.

Mi aggrappo alla testiera, gemo, sospiro e urlo di piacere, un piacere che solo quest'uomo riesce procurarmi.

Le sue spinte diventano sempre più fameliche, le sue dita lasciano i segni sui miei fianchi e vengo urlando nel cuscino.

Dopo poco viene anche lui, tirandomi leggermente i capelli ed urlando il mio nome.

Resto senza fiato, era esattamente quello di cui avevo bisogno. Mi volto piano e lo vedo riprendere piano piano il controllo, dio quando è bello, penso avidamente e sarei pronta a ricominciare anche subito, non mi stanco mai di lui.

Esce da me, si toglie il preservativo e mi fa sdraiare accanto a lui, cingendomi con un braccio.

Accarezzo delicatamente il suo petto liscio, lasciando una scia di baci e ammetto imbarazzata "Mi è piaciuto molto"

"Il sesso? Ci credo" ride compiaciuto.

"Non solo quello..."

"E cosa?" mi incalza il maledetto.

"Che tu mi abbia chiamata amore..." affondo la faccia nel suo petto per nascondermi.

Mi afferra il mento con una mano, mi solleva e mi guarda negli occhi "Non devi nasconderti mai con me, non sono qui per giudicarti. Sono qui per...amarti" e sorride con amore.

I miei occhi si velano di lacrime, si meriterebbe tutta la verità, ma non posso, sorrido emozionata e lo bacio con passione.

"Possiamo rimanere a letto tutto il giorno oggi?" chiedo quasi implorante.

"Mmm secondo me si può fare" sorride accarezzandomi la schiena "Alla condizione di rimanere nudi però" dice con malizia.

"Si può fare" e rido.

Canzoni Capitolo 54:

Delicate - Damien Rice

Glory Box - Portishead

Scusa se ti chiamo amore - Massimo Di Cataldo

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