Sam si addormenta e rimango a fissare il soffitto per un lasso di tempo infinito.
In cosa mi sto cacciando?
Riuscirò ad aiutarlo? Non credo di riuscire a salvarlo da sé stesso, non posso, non sono riuscita nemmeno a salvare me stessa, come avrei voluto, penso amaramente.
Deve salvarsi da solo è l'unico modo per farlo. Deve interrompere questo circolo di violenza, alcool e rabbia.
Il suo telefono vibra piano sul comodino: Ella.
Cazzo, non posso rispondere, ma devo.
Tremante afferro il suo Iphone ed esco nel salotto, chiudendomi piano la porta alle spalle.
"Pronto?" sussurro.
"Oh" sento lo stupore nella voce della mia interlocutrice "Scusami, sono Ella. Sto cercando Sam".
"Ciao...sta dormendo, è sera qui" rispondo mestamente.
"Ah, scusami non volevo disturbare"
"Nessun disturbo, io ero sveglia, sono Viola".
"Come sta?" chiede subito.
"Eh...non ne ho idea. Ha distrutto mezza casa ma adesso sembrava apparentemente calmo dopo la tua notizia..."
"Tu sai?"
"Non preoccuparti, non lo lascio da solo"
"Io non volevo fargli questo, ma lui non mi ha lasciato scelta"
"Non devi giustificarti con me, davvero..."
"Io ci ho provato, con tutte le mie forze, siamo stati felici, ma sotto sotto sapevo che non sarebbe mai cambiato e ad un certo punto ero stanca, così stanca che ho smesso di lottare per lui, per noi..."
"Davvero non devi..."
"La sua famiglia l'ha rovinato, Laura, sua madre è così algida con lui, suo padre lasciamo stare" sospira.
"Lo so"
"Lo sai?"
"Si mi ha parlato un po' della sua infanzia e famiglia..."
"Come? Te ne ha parlato? C'ha messo quasi due anni prima di aprirsi con me..."
"Ehm, scusami"
"Non devi scusarti, sono felice che sia riuscito ad aprirsi con qualcuno, devi essere...speciale" mormora amaramente.
"Oh no, noi non..."
"Non preoccuparti" mi interrompe "non ho mai pensato che non avrebbe mai avuto nessun'altra donna, come diceva lui, si è sempre buttato sul sesso come valvola di sfogo, perciò"
"Cioè?"
"Bè Sam ha sempre avuto questa debolezza, il sesso...per lui è un modo di liberare la mente anziché distruggere tutto, ci si butta a capo fitto cercando di dimenticare tutto ciò che lo fa soffrire".
Siamo più simili di quanto credevo dopotutto, ammetto amaramente.
Probabilmente sono solo la sua valvola di sfogo...e se lui fosse solo quello per me? Scaccio quel pensiero.
"Ha solo bisogno di aiuto, deve capire che deve cambiare per sé stesso e non per qualcun altro. Se non capirà questa differenza non guarirà mai..." ribatto secca.
"In bocca al lupo, io c'ho messo undici anni per rendermi conto che lui non vuole cambiare, che vuole rimanere arrabbiato con il mondo...crede di non meritare l'amore di nessuno..."
Ripenso alle sue parole "Ho paura di quello che potrei fare anche a te, ho paura di me, per la prima volta ho paura di perdere completamente il controllo. Ho paura che se stavolta mi perdo non saprò ritrovarmi...non posso perdervi entrambe" e rabbrividisco, non è più lo stesso uomo, io lo so.
"Tu adesso sei felice?" chiedo spiazzandola.
Un sospiro invade lo spazio "Si, anche se non credevo sarebbe stato possibile essere felice senza di lui. Tra 7 giorni mi sposo con un uomo che è completamente l'opposto di Sam" ride tristemente "Non sai quanto stia apprezzando la sua calma e la tranquillità, l'adrenalina che mi dava Sam mi aveva sfiancata, si era portato via tutto, e poi quando sono rimasta incinta non era più affrontabile averlo vicino"
"Cosa?"
"Si, con Paul, il mio futuro marito, è successo tutto molto velocemente, anche quando ancora vedevo Sam, me ne vergogno molto ma, tra tre mesi nascerà la mia bambina" inizio a fare i conti in preda al panico.
"Ma...quando vi siete lasciati?"
"A settembre 2019" risponde veloce "ma abbiamo smesso definitamente di vederci quando ho lasciato Los Angeles ad aprile dell'anno dopo".
"Ma chi è il padre?"
"È il mio futuro marito, che domande sono cara" ride, ma la sua voce si alza di almeno due ottave e io continuo a rifare i conti, quando ha detto che si sono lasciati? Sarebbe possibile? Dicembre, marzo/aprile? Oddio.
"Sam lo sa?" chiedo pietrificata.
"Eh...no, avevo chiamato per capire come stava e in caso dirglielo, ma non sapevo se fosse in grado di reggere tutto. Sai da quando ha tentato di..."
"Lo so" taglio corto.
"Lo sai?" chiede meravigliata "Vedo che ti ha raccontato molte cose, molto più di quanto avrei mai creduto possibile"
Rimango in silenzio, non so bene come interpretare queste parole.
"Dal momento che siete così intimi e vicini, ti chiederei di dirglielo te, se non è un problema, sicuramente avrai imparato a gestirlo..." un sorriso amaro mi spunta in faccia.
"No, non spetta a me dirglielo. Sono i vostri casini, la vostra storia, io non c'entro niente".
"Ma cara nelle mie condizioni altro stress non farebbe che farmi star male", sta mentecatta penso.
"Lo capisco, ma..." non faccio in tempo a finire la frase che una voce tuona dietro di me "Che cazzo stai facendo? Che cazzo stai facendo con il mio telefono?"
Ella attacca, lasciandomi sola.
Un'ondata di panico mi pervade, Sam è furioso e lo vedo dal modo in cui stringe i pugni, cerca di respirare per non perdere il controllo.
"Io..." inspiro e prendo coraggio "stavi dormendo finalmente, il telefono ha iniziato a vibrare, non volevo che ti svegliassi e ho risposto".
"Chi cazzo era? Era lei? Hai parlato con lei?" il modo in cui pronuncia queste parole mi fa male.
"Si..." rispondo mestamente.
"Che cazzo voleva?"
"Voleva sapere come stavi, dopo tutto quello che ti ha detto, voleva accertarsi che tu non facessi..."
"Che non provassi ad ammazzarmi di nuovo eh? Non sono così prevedibile" si volta e si dirige in cucina, lo sento aprire un armadietto e aprire una bottiglia.
Torna in salotto, si siede sul divano accanto a me con una bottiglia di vodka tra le mani e mi ordina "Dimmi cosa ti ha detto".
"Niente Sam" non trovo il coraggio di dirglielo, non posso, non stasera, "Voleva sapere come avevi preso la notizia, era stupita sentendo che avevi qualcuno accanto che si prendeva cura di te, abbiamo parlato un po' della tua reazione iniziale, poi le ho detto che dormivi e che eri apparentemente tranquillo, tutto qui".
"Tutto qui?"
"Tutto qui" mento.
Ha bevuto già un quarto di bottiglia, la chiude la appoggia sul tavolino di fronte a me e torna in camera.
Sospiro passandomi le mani tra i capelli, cosa ho appena fatto?
Prendo la bottiglia, la apro e do un lungo sorso, stasera serve più a me.
Canzoni Capitolo 41:
Telephone - Lady Gaga ft. Beyoncé
Scivoli di nuovo - Tiziano Ferro
Bad Liar - Imagine Dragons
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Se solo io
ChickLit[IN REVISIONE] 🔞Contiene scene di sesso esplicito, scene di depressione e violenza, linguaggio volgare🔞 Un romanzo d'amore, dolore, rinascita, crescita e cambiamento, racchiuso nelle piccole ma meravigliose sponde dell'isola di Favignana in Sicili...