Capitolo 14

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Mi sveglio di soprassalto, madida di sudore, il respiro corto e mozzato mi muore nei polmoni, devo ritrovare la calma, devo respirare, chiudo gli occhi.

Inspira.

Espira.

Inspira.

Espira

Sento il respiro profondo di Sam accanto a me, ormai sono settimane che dormiamo insieme, cerco di unire il mio respiro al suo.

Ritrovo un minimo di equilibrio e per la prima volta da tanto tempo non è il pensiero di Tommaso che mi aiuta a tornare alla realtà, ma quest'uomo nel mio letto. Vengo invasa da uno strano senso di tranquillità.

Guardo Sam che dorme apparentemente sereno, la bocca leggermente aperta e i capelli scomposti sul cuscino, senza neanche rendermene conto gli sto accarezzando il volto e i capelli.

Lentamente si sveglia e dice con la voce ancora impastata «Good morning».

«È ancora buio fuori, dormi» gli sussurro piano.

Vado in cucina e mi guardo in giro, questa nuova casa ormai mi è così familiare, lo sguardo mi cade sul calendario è il 10 ottobre, sono esattamente sei settimane che sono in questa casa e quasi quattro che condivido tutto, o quasi, con Sam, sorrido triste, deve anche venirmi il ciclo e incolpo gli ormoni per i miei sogni turbolenti.

Alle 10:00 Sam mi raggiunge in terrazzo, indossa solo i boxer neri e quasi mi strozzo con il caffè. Nonostante tutto non sono ancora abituata a uomini mezzi nudi per casa.

«'Giorno» dice assonnato.

«Buon... Buongiorno» rispondo imbarazzata.

«Come stai oggi?»

«Meglio, grazie» sorrido «te?»

«Così e così, forse un po' meglio»

«Vuoi una brioche?» dico cercando di distrarmi dal quel corpo. Sono pur sempre fatta di carne.

Annuisce silenziosamente e inizia a mangiare.

Guardo quell'uomo magnetico, seduto sul mio terrazzo, fisso le sue lunghe mani mentre spalmano la marmellata sulla brioche e le immagino sul mio corpo che mi accarezzano dolcemente, un'ondata di calore divampa da in mezzo alle mie gambe.

«NO! NO! NO!» Grida la mia mente «Tieni a bada i tuoi cazzo di ormoni!»

Con uno scatto troppo veloce mi alzo.

Devo allontanarmi da lui, cosa diavolo mi sta succedendo? Viola, torna in te mi rimprovero bruscamente.

Infilo sotto la doccia e la faccio gelida.

Sento bussare alla porta, "oddio è lui" dico tra me e me.

«Vio, tutto bene? Sei scappata via»

«Sì... sì, scusami. Tutto ok. Volevo solo farmi una doccia» gelida aggiungo sottovoce.

«Ok, io vado giù a cambiarmi. Vuoi andare in spiaggia o vuoi fare un giro per l'isola oggi?» mi chiede dolcemente.

«No, Sam. Oggi è meglio di no».

«Oh» dal suo tono di voce intuisco subito la delusione «okay, se hai bisogno di me...» indugia "sono giù".

Ho bisogno di respirare, ho bisogno di allontanarmi da quegli addominali. Cosa mi sta succedendo? So di non provare niente per Sam, non dopo quello che abbiamo condiviso, ma sono pur sempre due mesi che non "batto chiodo". È colpa della fase premestruale sicuro! Al desiderio si affianca il dolore che è ancora così costante in me.

Basta! Tieni a bada la tua libido! Continuo a ripetermi.

Devo prendermi la giornata per me, devo assolutamente schiarirmi le idee e scacciare questi pensieri dalla mia testa e non posso farlo rimanendo in questa casa, con lui così vicino.

Mi vesto e con i capelli ancora bagnati esco, direzione? Non ne ho idea, ma lontano.

Inforco la bici e decido di iniziare a esplorare l'isola, in sei settimane ho visto solo il paese e la spiaggia davanti casa, sono pessima.

Imbocco la strada che porta fuori dal paese e pedalo per una mezzoretta buona. Mi fermo e mi abbandono in una caletta, accaldata e ma meno eccitata. Qui forse troverò un po' di pace.

Chiudo gli occhi e me lo rivedo davanti, il fisico scolpito, i tatuaggi, i muscoli rilassati, i boxer, le gambe lunghe e snelle, i ricci selvaggi... il mio cuore manca un battito. Maledetti ormoni!

Apro gli occhi e cerco di scacciare quell'immagine, ho il fiato corto... mi spoglio e mi tuffo in acqua.

Speriamo sia gelata.

Canzoni Capitolo 14:

You Sexy Thing - Hot Chocolate

Thunder - Imagine Dragons

Lontano dagli occhi - Sergio Endrigo

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