Capitolo 53

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Sam cammina nervosamente nella camera da letto, sono sdraiata con gli occhi chiusi ma sento i suoi passi intorno a me.

Oggi è l'11 novembre, lo so.

La mia mente torna a quel preciso momento e il cuore perde un colpo, la mia realtà svanisce e sono di nuovo da sola.

Una mano calda stringe la mia, ritorno al presente e apro lentamente gli occhi.

Sam è davanti a me preoccupato, mi fissa con i suoi grandi occhi verdi e blu, la bocca è dritta contratta dalla preoccupazione.

Si passa ripetutamente l'altra mano nei capelli, quando incontra i miei occhi si rilassa leggermente.

"Ei" mi dice piano.

"Ei" rispondo io.

"Come stai?"

"Bene" rispondo evasiva.

"Vio...dimmi la verità" incalza lui.

"Sto bene Sam, davvero, non facciamone un dramma" ribatto secca.

"Vuoi parlarne?"

"Parlare di cosa? Di un incubo? Da che pulpito" rido.

"Vio, non è la prima volta che capita. Pensavi non me ne fossi accorto?" mi si gela il sangue nelle vene, deglutisco piano, ogni movimento è una pugnalata al cuore.

"Mi succede da quando sono piccola, non c'è niente di cui parlare davvero" mento.

I suoi occhi mi scrutano, ha capito che gli sto mentendo, ma annuisce e mi sorride "Se cambi idea, io sono qui".

"Grazie".

Non posso parlarne senza tornare anche solo con la mente a quel momento. Quel momento così doloroso dove tutto è cominciato, che ha segnato per sempre le nostre vite: la mia e quella di Sara.

Un nuovo moto di dolore mi invade il cuore, devo chiamare mia sorella, subito.

"Sam ti spiace passarmi il mio telefono, devo chiamare mia sorella" non riesco ancora a muovere il mio corpo e lui se ne accorge.

Lui annuisce, mi passa il telefono ed esce.

Al quinto squillo...

"Ei" una voce bassa mi risponde.

"Ciao sorella" ribatto io.

"Sapevo che mi avresti chiamata, non dovevi. Non devi farlo ogni anno".

"Lo so, non sopporto di essere lontana da te oggi".

"Neanche io" ammette tristemente.

"Hai dormito?"

"Stranamente si, te?"

"Ho avuto un incubo, uno di quelli brutti. Sam mi ha fatto un po' di domande..."

"E te?"

"E io niente. Non voglio raccontargli questa storia, deve rimanerne fuori. Ha già abbastanza incubi di suo" rispondo secca.

"Perché? Lui da quello che mi ha detto si è aperto con te. Perché non fare lo stesso?"

"Perché non voglio che questa storia lo coinvolga. Ha fatto abbastanza danni".

"Vio, permettigli di starti vicino. Non mi sembra chieda altro".

"Sari tu non lo conosci...non so se capirebbe".

"Non puoi saperlo se non gliene parli".

"Ancora non me la sento, ok?"

"Ok" chiude lei.

"Te come stai?"

"Normale, ci ho pensato ovviamente. Non posso permettere che quello che è successo rovini per sempre il mio futuro, lo sai, sono anni che ho accettato quello che è successo. Poi Edo è sempre così perfetto in questi giorni con me" ride dolcemente.

"Sei così forte Sara. Io, non so se ce la farò mai...Edo è veramente un brav'uomo, anche perché se così non fosse gli dovrei spezzare le gambine" rido amaramente.

"Vio devi perdonarti, devi permettere a te stessa di perdonarti. I sensi di colpa si stanno lacerando" incalza mia sorella.

"Non è così facile, lo sai"

"Lo so..." e continua cambiando discorso "Voglio sapere qualcosa di più di questo Sam eh!"

"Lo so, oggi però non mi sembra il caso. Ti chiamo domani?"

"Va bene, non essere troppo dura con te stessa Vio. Non te lo meriti, tu non hai fatto niente"

"Ciao Sara, dai un bacio ad Aurora" dico tristemente.

"Certo. Ciao Vio, ti voglio bene, sempre"

"Sempre" e chiudo la chiamata.

Ogni volta la forza di mia sorella mi sorprende, ha saputo trasformare la tragedia in un punto di forza, chissà se io riuscirò mai anche solo ad andare avanti? A smettere di sentire questo senso di colpa e questo peso sul cuore?

Canzoni Capitolo 53:

She will be loved - Maroon 5

Una su un milione - Alex Britti

Skinny Love - Birdy

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