Capitolo 27

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Apro la porta e una ragazza bionda, di più o meno la mia età, con una crocchia in testa che sembra un nido di uccello e due occhioni color cioccolato mi fissa.

"Tutto bene? Ho sentito gridare, abito qui accanto" dice indicando alla sua destra.

"Si!" rispondo scontrosa "Scusami, una brutta lite con..." indugio "con una persona che pensavo fosse speciale".

"Un ragazzo?" chiede curiosa.

"Si..."

"Ahia, un bel tipino per farti urlare in quel modo" dice sorridendomi "Io sono Camilla, piacere"

"Viola, piacere mio" dico cercando di non sembrare una pazza scriteriata.

"Ti offrirei qualcosa, ma giuro che non sono in vena..." dico scusandomi.

"Vai tranquilla! Immagino, se hai bisogno di parlare comunque mi trovi qui accanto. Ti va un aperitivo domani? Non ci sono molte facce amiche da queste parti" mi chiede imbarazzata ma sorridente.

"Molto volentieri, ora scusami ma devo capire che fare con tutto sto casino" dico indicando i vetri alle mie spalle.

"Ciao Viola. In bocca al lupo" mi dice sorridendo mentre scende le scale.

"Ciao Camilla".

Ripiombo nel mio caos.

Inspiro.

Espiro.

Mentalmente stilo una lista di cose da fare per non annegare:

-       Sistemare il casino con Tommaso;

-       Ripulire i vetri;

-       Trovare Sam e riempirlo di botte;

Cerco di scacciare la rabbia e il pensiero di Sam.

Decido intanto di scrivere un messaggio a Tommaso su Instagram (forse lì non mi ha bloccata penso e spero) devo sistemare almeno con lui questo disastro.

"Ciao Tommaso, sono sicuramente l'ultima persona che vorresti sentire in questo momento, ma ho bisogno di spiegarti cosa è successo l'altra notte. Da una parte mi sorprende che tu non abbia sospettato neanche per un minimo che a scriverti quei messaggi non fossi stata io, dall'altra non posso biasimarti, se ciò di cui hai bisogno adesso per andare avanti è una scusa per odiarmi, non intralcerò questo tuo bisogno.

So che forse non mi crederai ma è stato Sam a scriverti quei messaggi, non cercherò una giustificazione per il suo comportamento, non ha scuse. Purtroppo però alcune delle cose che ha scritto in prima battuta le condivido e vorrei davvero essere diversa per far finta di niente ed essere solo felice perché finalmente hai pensato di trasferirti con me, ma so che lo faresti solo perché non vuoi perdermi e credo che in questo momento forse perderci sia la scelta più sana, l'unica scelta sana. Non dobbiamo annientarci per un'altra persona, non devi tu e non devo nemmeno io. Ho rispetto per come eravamo e per come siamo, ma in questo momento ho bisogno di mettermi al primo posto, perciò spero che un giorno mi perdonerai per essere stata la stronza della tua storia.

Ti auguro il meglio con tutto il mio cuore. Viola" guardo le parole scorrere davanti i miei occhi e premo invio.

Devo riuscire ad avere almeno qualcosa sotto controllo in questo momento, dal momento che non ho idea di dove sia Sam.

La risposta di Tommaso arriva dopo poco.

"Ciao Viola, ti ringrazio per le tue parole, avevo sperato con tutto me stesso che tu non avessi scritto quei messaggi. E soprattutto sono contento di sapere che lui non ti aspettasse a letto, sono impazzito all'idea di voi due insieme.

Spero che dopo quello che ha combinato tu ti allontanerai da quel pazzo psicopatico, sono preoccupato per te a saperti su quell'isola con quello lì, ti prego dimmi solo che non è come il tuo ex.

Ero serio quando parlavo di Londra, però le tue parole mi hanno fatto riflettere e la nuova te che ho visto...nonostante tutto mi piace...non avrei mai voluto farti sentire annientata con me, avrei solo voluto amarti come meritavi...ti lascio con le parole del nostro amato Antonello Venditti, nella speranza che forse un giorno si avvereranno...Lo sai o non lo sai, che per me sei sempre tu la sola, chiama quando vuoi basta un gesto o forse una parola...ti amo...Tommy".

Rileggo mille volte il suo messaggio e mille volte penso di non sapere cosa sto facendo.

Il ricordo della notte precedente però brucia sulla mia pelle, ma Sam ha distrutto tutto con il suo tradimento.

"Vaffanculo!" urlo, lo devo trovare.

Mi butto addosso una felpa e scendo le scale di corsa, mi fermo davanti al suo portonicno dove trovo attaccata alla porta una busta con il mio nome scritto sopra.

Resto lì immobile...sola...di nuovo...incazzata e impaurita.

Canzoni Capitolo 27:

What's up? - 4 Non Blondies

Ricordati di me - Antonello Venditti

Stop and Stare - OneRepublic

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