Capitolo 39

429 32 41
                                    

Ella si sposa.

Il peso della responsabilità che sento addosso rischia di schiacciarmi, devo rimetterlo in piedi, devo essere il suo appiglio alla vita, non posso permettere che mi scivoli via di nuovo, che cerchi di...farla finita di nuovo.

Lo fisso esterrefatta, inginocchiata davanti a lui "Come fai a saperlo?"

"Mia madre mi ha mandato un messaggio..."

Porca puttana! Urlo dentro me, come si fa a comunicare una notizia del genere al proprio figlio per messaggio.

"Ok, tu hai chiamato Ella, immagino..."

"Si..."

"Vuoi raccontarmi cosa ti ha detto" prego.

"No..."

"Ok..."

"Avevi ragione te. Sono una cazzo di bomba ad orologeria, guarda cosa ho fatto...io non volevo nemmeno"

"Sam, guardami. Guardami!" alza lo sguardo su di me, i suoi occhi sono rossi e distrutti dal pianto "Ce la faremo. Mi hai capito? Ce la faremo insieme. Io non vado da nessuna parte".

Continua a fissarmi e vedo tutta la sua solitudine e la paura.

Lo abbraccio forte.

Mi allontana, mi fissa e mi dice "Vio, ho paura".

"Lo so, ma ci sono io, ok? Avremo paura insieme".

Continua assente "Ho paura di quello che potrei fare anche a te, ho paura di me, per la prima volta ho paura di perdere completamente il controllo. Ho paura che se stavolta mi perdo non saprò ritrovarmi...non posso perdervi entrambe" gli afferro le mani, lo fisso negli occhi e con tutta la decisione che trovo "Non lo permetterò, ok? Non permetterò niente di tutto ciò. Non permetterò che tu vada da nessuna parte, nonostante quello che potresti dirmi o farmi, io non ti lascerò andare e se dovessi perderti io ti troverò e ti riporterò sempre indietro. Mi hai capita?" e respiro.

"Sarà abbastanza?"

"Si, lo sarà. Però permettimi di aiutarti ok?" lo spero davvero.

"Ok..." risponde con la voce rotta.

Cerco di farlo alzare e lo porto in camera da letto, devo farlo dormire, è esausto.

Si stende a letto e mi tira a sé e in su sussurro mi dice "Non mi lasciare, ti prego. Non mi lasciare da solo".

La sua testa affonda nei miei capelli ed inspira profondamente.

"Non vado da nessuna parte, te l'ho detto" e mi stendo accanto a lui.

Il suo corpo è inquieto accanto al mio, trema e si scuote, sento il suo nervosismo su di me, non riesce a dormire.

"Ei Sam" sussurro appena "Raccontami cosa ti ha detto. Sfogati" e mentalmente stilo una lista di persone da chiamare nel momento in cui si addormenterà:

-       Sua madre

-       Il suo psicoterapeuta

-       Ella

Prende il cellulare dal comodino e mi legge il messaggio di sua madre, resto pietrificata.

"Ciao Sam, non ho idea di dove tu sia né di come tu stia. Non ho tue notizie da almeno 3 mesi, ma sono felice che ancora non mi abbia chiamato nessun ospedale o la polizia, questo dovrebbe voler dire che tutto sommato stai bene.

Ti scrivo purtroppo per informarti di una situazione un po' incresciosa.

Come sai Paul, il mio collega, ha iniziato a frequentare Ella.

Volevo dirti che il 30 di ottobre si sposeranno, lei non ha avuto il coraggio di dirtelo per cui ho ritenuto giusto farlo io.

Spero che tu stia bene. Non fare sciocchezze, Laura"

È il messaggio più freddo e distaccato che potessi leggere da una madre, mi si gela il sangue nelle vene, come può una mamma fare questo? Come può mettere al mondo un essere umano e lasciarlo così? Mi si rivolta lo stomaco al pensiero.

Sam è come in tranche, come se il dolore per quel messaggio fosse sepolto dentro di lui e continua.

"Dopo quel messaggio ho scagliato i vasi...così ho chiamato Ella, doveva dirmelo, doveva dirmelo lei, la vigliacca" è come svuotato.

"All'undicesimo squillo ha risposto, 11 come gli anni insieme" sorride amaramente "non me lo avrebbe detto ti rendi conto?" un singhiozzo lo scuote, Oh Sam.

"Ha risposto come se non fossi io, come se il numero non fosse salvato, perché...non lo era. Da quel pronto ho capito quanto fosse felice, solo da quel pronto. E non me la sono sentita di dire niente...poi lei ha capito il mio silenzio, mi ha riconosciuto...si è scusata e scusata e scusata di nuovo. Mi ha detto che è felice, che si sposa tra 8 giorni e mi ha pregato di non fare casini...di lasciarla andare...per sempre." Si interrompe asciugandosi le lacrime "Non la riconoscevo nemmeno, io non la conosco più, l'ho capito oggi...La lascerò andare, glielo devo dopo tutto quello che le ho fatto passare, è l'unica cosa che so adesso, solo che non so come fare".

Ricaccio indietro le lacrime, devo essere più forte per lui.

"Grazie" rispondo con un filo di voce.

"E di cosa?"

"Di esserti aperto con me, di nuovo" e lo fisso negli occhi.

"Peccato che non serva a niente" ammette con rabbia e afferra l'abat-jour, sospira e poi la rimette al suo posto.

Capitolo Capitolo 39:

Someone Like You - Adele

Say You Won't Let Go - James Arthur

Need You Now - Dean Lewis

Se solo ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora