Una giornata come tante

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Questa sarà una giornata come un'altra, perlomeno è ciò che penso quando metto i piedi giù dal letto stamattina, andrò al lavoro e poi di nuovo a casa, la mia solita routine insomma, mi regalo qualche strappo alla regola, solo in alcune sere, nelle quali accetto di uscire con Marta, la mia collega di lavoro, non che, una delle poche amiche che ho, sempre se posso considerarla tale. Non sono mai stata una persona socievole, le mie amicizie si possono contare sulle dita di una mano, della serie pochi ma buoni. Io e Marta ci siamo conosciute nella piccola libreria nella quale entrambe lavoriamo, a Roma, in un vicolo laterale di via del corso, all'inizio non è stato facile per lei superare la mia naturale diffidenza verso gli altri, soprattutto quando conosco persone nuove, ma la sua tenacia alla fine è stata premiata. Io e e lei non potremmo essere più diverse di così, io timida e introversa, sempre per i fatti miei, che faccio di tutto per non farmi notare, lei socievole, esuberante, molto estroversa, senza peli sulla lingua e con una predisposizione a volersi mettere in mostra. Non so come sia potuto succedere, eppure vai a capire per quale strano motivo, in qualche modo, abbiamo legato. Non che mi lamenti della mia vita, sia chiaro, a me va benissimo così, amo il mio lavoro, considerando quanto mi piace leggere, lavorare lì è un piccolo sogno e amo anche la solitudine, quindi trascorrere le mie serate a casa in compagnia di un bel film o di buon libro è l'ideale per me, anche se ovviamente, questo, la mia amica non riesce proprio a comprenderlo. L'unica cosa che mi manca è l'amore, ammetto che mi piacerebbe davvero innamorarmi di qualcuno e soprattutto vorrei sentirmi amata e desiderata, sogno il grande amore, sogno di incontrare la persona giusta, quello che mi farà battere forte il cuore, fin dal primo momento. Non che abbia chissà quali pretese, voglio solo un ragazzo che mi ami e mi accetti così come sono e soprattutto che mi rispetti, tutto qui, mi chiedo solo se lo incontrerò mai. Oggi è sabato, ultimo giorno di lavoro della settimana e mentre venivo qui, mi pregustavo già la serata di relax che mi aspetta e in particolare, la giornata di domani, in cui mi potrò finalmente riposare. Solo che Marta, ha altri programmi in mente per questo sabato sera a quanto pare e mentre siamo intente a sistemare dei libri su degli scaffali, esclama

<<Arianna, stasera esci con me e non accetto un no come risposta>>

La guardo dall'alto della scala sulla quale mi trovo appollaiata

<<Marta, sono stanca, vorrei solo andarmene a casa, farmi un bel bagno caldo e mettermi a letto in compagnia di un buon libro>>

La vedo alzare gli occhi al cielo con aria scocciata

<<Oh madonna quanto sei noiosa, sembri mia nonna, ho detto che vieni con me e non voglio sentire storie>>

<<Non possiamo fare un'altra volta?>>

<<No, perché non ci sarà un'altra occasione e io ho bisogno di supporto morale>>

La fisso stupita senza capire

<<Non capisco di cosa parli e poi supporto morale per cosa?>>

Mi guarda come se fossi una bambina a cui dover spiegare ogni cosa ma non è mica colpa mia se lei è così sibillina

<<Allora Arianna, ascoltami bene, stasera non sarà una delle nostre solite uscite, noi stasera andremo ad un concerto>>

Alla parola concerto vado subito in ansia, non sopporto di stare in luoghi affollati, se posso li evito come la peste

<<Che concerto?>>

E lei con aria tronfia risponde

<<Dei Maneskin>>

Già come se io sapessi di chi diavolo sta parlando, anche se quel nome mi sembra di averlo già sentito

<<E chi sarebbero?>>

Perché la vita senza te non può essere perfetta - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora