Ti stancherai di me

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Oggi siamo partiti per Vienna, dove i Maneskin terranno l’ultimo concerto del loro tour, tra una settimana uscirà anche una loro nuova canzone e io non vedo l’ora di ascoltarla, sono curiosissima, ma il mio ragazzo non ha voluto svelarmi niente, lasciandomi nell’ignoranza più totale, limitandosi a dirmi che devo aspettare, come tutti gli altri la sua uscita, non facendo un eccezione nemmeno per me, vuole che sia una sorpresa e quindi non posso fare altro che attendere. Siamo sull’aereo e sto praticamente stritolando la mano di Damiano, che sopporta con stoica pazienza, per quante volte io possa prendere questo mezzo di trasporto, avrò sempre paura, lui lo sa e non fa una piega, anzi cerca di distrarmi per non farmi pensare che stiamo volando a non so quanti metri di altezza, è un vero amore, il mio amore. 

Arriviamo in albergo e ci sistemiamo nelle nostre stanze, nel pomeriggio i ragazzi devono andare a fare le prove per lo spettacolo che si terrà la sera dopo, io vado con loro, anche se ad un certo punto, me ne torno in stanza, non perché non mi piaccia stare lì a guardarli, anzi adoro farlo, il problema è che mi è bastato vedere le fan urlanti che già quando siamo usciti dall’hotel li hanno presi d’assalto, per non parlare di quelle che sono presenti qui. Per quanto io mi sforzi e giuro che ce la sto mettendo davvero tutta, non riesco a non ingelosirmi, mi dànno fastidio le libertà e le confidenze che si prendono con loro, soprattutto con il mio ragazzo e non serve ripetermi che mi ama, che mi ha chiesto di sposarmi, quel tarlo rimane lì e non c’è verso di mandarlo via, sono paranoica, me ne rendo perfettamente conto ma non posso farci niente, è più forte di me. Non avevo nemmeno voglia di farmi una passeggiata, magari mi avrebbe fatto bene e mi avrebbe liberato la mente, invece sono qui stesa sul letto a fare tutte le mie elucubrazioni del caso e mi sento davvero patetica, quando Damiano torna, mi trova così, a fissare il soffitto, entra e sembra un tantino irritato 

“Arià, se po sapè perché non te lo levi mai sto vizio de sparì senza dimme ndo cazzo vai, ogni volta me devo preoccupà per te” 

Ha ragione, avrei dovuto almeno avvertirlo che sarei tornata in albergo ma non sono una ragazzina che ha bisogno della balia per cui gli rispondo seccata 

“Me la so cavare benissimo anche da sola, non ho mica bisogno della guardia del corpo” 

“Questo lo so, dico solo che vorrei sapere dove stai per non stare in pensiero” 

“Che c’è? Mi vuoi controllare?” 

Ribatto acida, non lo so cosa mi sta prendendo, lui si preoccupa solamente per me e io gli sto rispondendo in questo modo 

“Arià non lo so che cazzo t’ha preso mo e perché me stai a risponne così, ma datte na regolata, io me preoccupo solo per te, me sembra pure normale o no? Per il resto sei libera de fa quello che te pare, non me sembra de avette mai imposto qualcosa e t’assicuro che non te voglio proprio controllà, me piacerebbe solo sapè ndo stai quando non stai con me, ma solo perché me voglio assicurà che stai bene, sempre, scusa tanto” 

Mi sento una merda, anzi è quello che sono, dovrei chiedergli semplicemente scusa, invece non lo faccio, lascio che si chiuda in bagno a farsi una doccia, arrabbiato con me, vorrei tanto raggiungerlo, ma sono indecisa se farlo o meno, alla fine mi alzo dal letto, apro la porta e mi spoglio, faccio scorrere lo sportello della doccia e m infilo dentro, è di spalle, so che mi ha sentito perfettamente entrare ma tiene il punto, allora gli metto le mani sul torace carezzandolo e gli lascio tutta una serie di baci sulla schiena, mormorando 

“Scusami amore mio, mi dispiace” 

Lo sento sospirare forte

“Ari…” 

Si volta mi afferra il viso tra le mani con forza ma senza farmi male e poi mi bacia con irruenza, scendo a baciargli il collo, il torace e poi sempre più giù e mi faccio perdonare a modo mio...più tardi siamo sul letto a rilassarci, quando lui mi chiede 

Perché la vita senza te non può essere perfetta - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora