Ultimatum

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Il giorno dopo è domenica, non riesco a sentire Damiano per quasi tutto la giornata, ma immagino che sia impegnato tra interviste e comparse tivù, lo seguo nel programma su Raiuno del pomeriggio, noto che ha il viso stanco, ma è bello come il sole e il suo sorriso mi riscalda l'anima e Dio solo sa quanto ne ho bisogno in questo momento. Oggi, durante il pranzo, ho avuto un'accesa discussione con i miei genitori, in pratica mi hanno categoricamente proibito di continuare a frequentare Damiano, come se alla mia età potessero ancora farlo e non solo, mi hanno messo di fronte ad un ultimatum, devo scegliere o lui o loro, come se fossimo ancora nel medioevo, cose dell'altro mondo proprio. Non trovo affatto giusto l'essere costretta a scegliere tra la mia famiglia e il ragazzo che amo e mi hanno fatto chiaramente capire che se dovessi scegliere lui, posso anche andarmene da casa. Questi sono i miei amabili genitori, che non si fanno scrupoli a sbattermi fuori dalla loro vita se non faccio quello che vogliono loro. Non avrei nessuna intenzione di cedere a questo miserabile ricatto, amo Damiano con tutto il cuore ma stiamo sempre parlando della mia famiglia e per quanto i loro comportamenti, possono essere alquanto discutibili, sono le persone che mi hanno messo al mondo e mi hanno cresciuto, non ho nessun'altro all'infuori di loro.

Quella sera, sul tardi riesco finalmente a sentire il mio ragazzo, ovviamente non gli dico niente di quello che è successo con i miei, lui mi racconta tutto quello che hanno fatto da ieri sera e io lo ascolto attentamente, anche se, ad un certo punto, anche a distanza, deve accorgersi che sono strana, perché mi dice

<<Arià, va tutto bene?>>

<<Si certo, perché me lo chiedi?>>

<<Non dici niente, te ne stai lì in silenzio>>

<<Ti sto solamente ascoltando e non volevo interrompere i tuoi racconti così entusiasti>>

<<Te stai a fa du' palle così insomma>>

<<Ma non è affatto vero, che dici? E' tutto molto interessante invece e divertente anche, non mi fraintendere ti prego, sono strafelice per voi, vi meritate tutto quello che vi sta capitando e molto di più, ma la verità è che non vedo l'ora che tu sia qui, mi manchi un casino>>

<<Amore mio, piccoletta, me manchi pure tu, tanto, spero che riuscimo a vedecce presto>>

<<Lo spero anch'io, nel frattempo continua a goderti tutto quello che ti sta succedendo però, te lo ripeto te lo meriti, ve lo meritate, anzi vi meritate il mondo>>

<<Ti amo lo sai si?>>

<<Uhm si credo di saperlo ma è sempre bello sentirtelo dire e comunque ti amo anch'io>>

Restiamo a parlare per qualche altro minuto e poi ci salutiamo, con la promessa di sentirci presto e soprattutto di riuscire a rivederci quanto prima e sinceramente non vedo l'ora di essere di nuovo tra le sue braccia, ne ho davvero un immenso bisogno, mi manca più di quanto avrei mai potuto immaginare e lo rivoglio con me. E' un periodo particolarmente difficile per me, al lavoro la situazione con Marta è ovviamente tesa, non ci rivolgiamo la parola e lavorare in quelle condizioni non è una passeggiata, anche la titolare del negozio si è accorta che c'è qualcosa che non va tra di noi, ma non ha voluto indagare e sinceramente le sono grata per questo. A casa la situazione, non è certamente migliore, anzi, i miei genitori praticamente mi ignorano, come se io non esistessi e non facessi già più parte della famiglia. Non mi sono mai sentita così sola, purtroppo per rivedere il mio ragazzo, dovrò aspettare ancora, ma quando finalmente torna a Roma, mi chiama immediatamente

<<Piccolè sto a Roma, stasera te passo a prende e stamo de nuovo insieme finalmente>>

Mai parole mi sono sembrate più belle da sentire

Perché la vita senza te non può essere perfetta - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora