Io ti aspetterò

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Fin’ora sono stata brava a nascondere i miei malesseri mattutini ai miei genitori, che per fortuna la mattina si alzano dopo di me e non si sono accorti di nulla, ma dopo aver controllato il calendario ed essermi fatta due conti, non ho più dubbi, ho un ritardo nel ciclo, ora non so se questo possa essere dovuto dallo stress di questo periodo, ho letto che a volte può succedere ma quello associato alle nausee e al mio dare di stomaco, mi fa pensare che possa trattarsi di tutt’altro e cioè che io possa essere incinta e solo pronunciarla quella parola mi mette i brividi, non deve succedere, soprattutto poi proprio adesso. Per togliermi ogni tipo di dubbio, senza dire niente a nessuno, mi reco in farmacia e acquisto un test di gravidanza, vado al lavoro come ogni mattina e quando sono lì mi chiudo in ufficio con la scusa di controllare dei conti e vado in bagno ad effettuare il test, aspetto il tempo necessario e poi vedo comparire le due striscette rosa, mi crolla il mondo addosso, non è possibile, non può essere successo davvero, non posso aspettare un bambino, il figlio di Damiano, non ora specialmente, per sicurezza faccio anche l’altro test che ho preso e mi dà il medesimo risultato e ora cosa faccio? Mi viene da piangere ma non posso farmi vedere in queste condizioni qui in libreria, si preoccuperebbero e mi chiederebbero cos’ho e dovrei dare loro qualche spiegazione plausibile, però una lacrima scivola comunque sul mio viso, ma mi affretto ad asciugarla, non è il momento ora di lasciarsi prendere dallo sconforto, adesso devo decidere che cosa fare. Mi prendo il pomeriggio libero e prenoto una visita con la mia ginecologa, fortunatamente può ricevermi oggi stesso, mi visita, mi fa un’ecografia e mi dà la conferma che sono davvero incinta, di quattro settimane, anche se mi prescrive delle analisi del sangue per sicurezza. Torno a casa e prima di tutto voglio parlarne con i miei genitori

“Mamma, papà, potete venire a sedervi un momento? Vorrei comunicarvi una cosa importante”

Dico loro con aria seria, al che mia madre si preoccupa subito 

“Arianna, di cosa si tratta?”

Quando hanno preso posto, gli confesso tutto d'un fiato 

“Ho scoperto di essere incinta” 

“Oh buon Dio bambina mia, ne sei sicura?” 

“Si, ho fatto il test di gravidanza e oggi sono stata dalla ginecologa che me ne ha data l’effettiva conferma” 

“Ma non avete usato delle precauzioni?” 

Mi imbarazzo a parlare di certi argomenti con i miei genitori 

“Certo mamma che le abbiamo usate, io prendo anche la pillola, non lo so com'è potuto accadere ma è successo” 

Mio padre mi domanda

“Cosa pensi di fare adesso? Lo dirai a Damiano? Penso che sia giusto che lui ne venga messo al corrente” 

So che ha ragione ma non so davvero come comportarmi 

“Non lo so papà, lui non vuole nemmeno vedermi, in questo momento mi odia, dovrei anche andare a casa a prendere le mie cose” 

“Ti accompagno io a farlo ma ripeto secondo me dovrebbe saperlo, è il padre” 

“Tuo padre ha ragione Arianna, ha il diritto di saperlo e tu hai il dovere di dirglielo”

“Mamma io non so nemmeno se voglio portarla avanti questa gravidanza, ho vent’anni, sono così giovane per pensare di fare la madre” 

Sono convinta che mi riprenda dicendomi che non devo nemmeno prenderla in considerazione un’idea del genere e invece mi stupisce, mi prende la mano 

“Arianna, qualsiasi decisione tu prenderai noi saremo dalla tua parte e ti staremo vicino, solo pensaci bene prima di decidere in un senso o in un altro, potrebbe cambiare la tua vita totalmente o potresti pentirtene un giorno, per cui riflettici bene e comunque un figlio è sempre una benedizione, soprattutto quando è frutto dell'amore, come in questo caso"  

Perché la vita senza te non può essere perfetta - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora