Quello che non ti ho detto mai

949 31 9
                                    

Questa sera ci vediamo a casa di Damiano, dove ci siamo dati appuntamento. Trovo il portone principale aperto, salgo al suo piano e suono il campanello, il mio ragazzo viene ad aprirmi senza maglietta

"Ciao piccoletta, sei arrivata finalmente" 

"Ciao Dami, ma tu una maglietta mai?" 

Esclamo entrando in casa, mi diverto a stuzzicarlo, lui alza un sopracciglio con fare beffardo 

"Come se ti dispiacesse vedermi mezzo nudo" 

"Non ho mica detto che mi dispiace ma avrebbe potuto essere chiunque alla porta" 

"Ma io lo sapevo che eri tu, non aspettavo nessun altro" 

Non c'è niente da fare con lui, vuole sempre avere ragione, sorrido scuotendo la testa rassegnata, lui mi osserva per poi dirmi 

"Hai intenzione de damme un bacio o no?" 

Fingo di pensarci su ma lui non me ne dà il tempo, mi afferra per la vita trascinandomi addosso al suo corpo caldo e preme forte le sue labbra sulle mie, quando ci separiamo mi fa 

"Ho cucinato per te" 

Lo fisso sbalordita 

"Davvero? Era questa la sorpresa di cui mi parlavi stamattina?"

"Si, anche ma non solo" 

Replica sibillino 

"E l'altra quale sarebbe?" 

"Dovrai attendere curiosona mia" 

Afferma prendendomi per mano e portandomi con lui in cucina, sono stupita, mi ha davvero preparato la cena, la tavola è già apparecchiata in sala, l'ho notata quando siamo passati, mi accosto ai fornelli a sbirciare cosa mi ha cucinato e mi accorgo che sono alcuni dei miei piatti preferiti, lo guardo colma di gratitudine per quel pensiero 

"Grazie amore" 

Lui mi sorride 

"De niente piccolè, speriamo solo che siano boni" 

"Oh lo saranno senz'altro, c'è un profumino davvero invitante" 

Di slancio lo abbraccio, accarezzandogli con le mani la schiena con Damiano che mi stringe a sé, gli lascio un bacio sul petto, mentre lui poggia il mento sulla mia testa, lo sento sospirare sopra di me e lo stringo ancora di più, può sembrare nulla ma per me è importante che lui si ricordi cosa mi piace mangiare e me lo abbia anche preparato con le sue mani, sono queste piccole cose che mi fanno capire quanto sono importante per lui. Mi fa scostare per potermi guardare 

"Ce volemo mette a tavola?" 

"Si, sono ansiosa di assaggiare tutto" 

"Speriamo che te piace" 

"Sono sicura di si" 

Lo aiuto a portare le varie pietanze e poi ci accomodiamo, Damiano resta in attesa della mia prima forchettata 

"Allora com'è? Mangiabile?" 

Mi domanda con una certa apprensione e anche se non è il miglior piatto che abbia mai assaggiato, non è nemmeno così terribile e poi ci ha messo amore e impiegato tempo a prepararli, per cui gli dico 

"È più che mangiabile, è buono" 

"Non lo dici solo pe famme contento ve'?" 

Mi scruta dubbioso 

Perché la vita senza te non può essere perfetta - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora