L'uovo misterioso

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Siamo in un locale, io mi trovo da sola, mi guardo in giro per cercare Damiano e quando lo individuo, il mio cuore va in mille pezzi, è seduto su un divanetto, ma non è da solo, c’è una bellissima ragazza accanto a lui, la sta abbracciando, parla con lei, le sorride e poi si china per baciarla sulle labbra e io mi sento morire, apro la bocca per chiamarlo ma dalla mia gola non riesce ad uscire nemmeno un suono, mi sveglio di soprassalto, gridando 

“NO!”

Facendo svegliare anche Damiano che si tira su preoccupato 

“Arià che succede?” 

Cerco di calmare il battito impazzito del mio cuore 

“Ho avuto un incubo, scusa non volevo svegliarti” 

“Non è mica colpa tua, vuoi un goccio d’acqua?” 

“Si, grazie” 

Si alza e poco dopo torna con un bicchiere d’acqua, porgendomelo, lo accetto e lo bevo tutto d’un fiato, glielo restituisco, lui lo posa sul comodino e poi torna da me

“Va meglio?” 

Lo guardo annuendo 

“Credo di si” 

“A me non me pare, stai a tremà, vie qua scricciolo” 

Mi lascio abbracciare e lo stringo a me, mai come ora ho bisogno di sentirlo vicino, mi accarezza dolcemente i capelli 

“Te va de raccontamme quello che hai sognato?” 

“No, ora non me la sento, ma è stato terribile”

“Ok, quanno te va de dimmelo io sto qua, lo sai, mo però cerca de sta tranquilla, ce sto io co te, non te po’ succede niente” 

“Stringimi forte Dami”

“Certo che te stringo, piccoletta mia, viè provamo a rimettece a dormì” 

Così tra le sue calde braccia, cullata dal suo respiro calmo e dal battito cadenzato del suo cuore, mi riaddormento. La mattina dopo però, mi sento ancora alquanto inquieta per il sogno che ho fatto, lo so non era reale, eppure lo sembrava talmente tanto, mi preparo il caffè e mi siedo sul divano a sorseggiarlo, persa dietro ai miei pensieri ed è così che mi trova Damiano quando riemerge dalla camera da letto

“Piccolé stai qua, me so svegliato e non c’eri accanto a me, volevo darti il mio buongiorno speciale” 

“Mi sono alzata presto, non riuscivo più a dormire” 

“E’ ancora per il brutto sogno che hai fatto stanotte? Non te va de dimme che te sei sognata?” 

“Prima prenditi il caffè e poi magari te lo racconto” 

Acconsento 

“Ok, è così brutto?”

“Per me lo è stato” 

Afffermo, lo vedo dirigersi in cucina e prepararsi il suo caffè, poi torna da me e mi siede di fronte 

“Allora racconta” 

“Eravamo in un locale, io mi trovavo improvvisamente da sola, tu non eri più accanto a me, poi ti ho visto, eri con un’altra ragazza, la tenevi tra le braccia, le sorridevi e infine la baciavi, io provavo a chiamarti per riportarti da me ma la voce non voleva saperne di uscire” 

Mi guarda con tenerezza 

“Scricciolo era solo un sogno”

“Lo so, è vero ma credimi sembrava tutto così reale” 

Perché la vita senza te non può essere perfetta - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora