Beggin

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Io ho ripreso ad andare in libreria regolarmente e inoltre in questo periodo, sto anche studiando per il mio prossimo esame. Le cose tra me e Damiano stanno andando a meraviglia, siamo sempre più innamorati ogni giorno che passa e non potrei essere più felice di così. Stasera siamo a casa e mentre prepariamo la cena, mio marito mi dice 

“Piccola, hai già pensato a quando vorresti celebrare di nuovo il nostro matrimonio?” 

“A dire il vero no, speravo che lo decidessimo insieme, anche in base ai tuoi impegni magari” 

“Beh si certo, volevo solo sape’ se preferiresti un periodo piuttosto che un altro” 

“Mi piacerebbe che fosse in primavera, il periodo che mi piace di più, considerando che poi dovremmo partire per il tour, sarebbe perfetto non trovi?” 

“Assolutamente si” 

“Ma se tu preferisci un altro periodo per farlo…” 

“Ari, voglio che sia tu a decidere quindi hai carta libera su tutto, fai quel che vuoi amore mio, qualsiasi cosa, a me andrà bene” 

“Sicuro?” 

“Sicuro” 

“In questo caso, allora, ok” 

Mi avvicino a lui e lo abbraccio, ricambia la mia stretta 

“Sei il migliore lo sai?” 

“Modestamente” 

“Sbruffone” 

Esclamo allontanandomi da lui e continuando a fare ciò che stavo facendo, è tutto così bello tra noi e tranquillo, un’oasi di pace e serenità, talmente tanto che come al solito, quando va tutto bene, mi sale l’ansia che possa accadere qualcosa e di solito il mio istinto non sbaglia mai, purtroppo. Succede un giorno in cui io e Damiano, non riusciamo a vederci nemmeno per cinque minuti, colpa mia, devo ammetterlo, ero talmente immersa nel lavoro che mi sono dimenticata persino di avvisarlo che avrei fatto tardi e naturalmente, lui se l’è presa per questo e non mi accoglie certo nel migliore dei modi al mio rientro, anzi 

“Ti sei ricordata finalmente di avere una casa a quanto pare” 

“Hai ragione mi dispiace amore, ma non mi sono resa conto che si fosse fatto così tardi” 

“E naturalmente non hai pensato nemmeno di avvertirmi” 

“Scusa, ho detto che mi dispiace ok?” 

Replico piccata 

“Lascia stare, ho preparato la cena, mettiamoci a tavola” 

Dopo aver cenato nel più totale silenzio, con mio marito con un muso lunghissimo che si rifiuta di parlarmi, offeso, peggio di un bambino, mi metto anche a studiare, facendolo infuriare ancora di più e lo so che ha ragione lui, ma l’esame si avvicina e a me come al solito mi sembra di non sapere assolutamente niente. Mentre sono china sui libri, lo sento esclamare 

“Quando ti ricordi di avere anche un marito, famme un fischio” 

Alzo la testa per guardarlo 

“Scusa tanto ma mio marito stasera ha deciso di fare lo sciopero del silenzio, sai com’è, ma noto con piacere che non hai perso il dono della parola” 

Commento acida e so che non dovrei, dato che sono io ad essere nel torto, però pure lui, se le va a cercare 

“A volte non te rendi proprio conto vero?” 

“Di cosa dovrei rendermi conto? Sentiamo” 

“Bene, visto che non ci arrivi da sola, ti illumino io, sono giorni che stai più in libreria che qui con me, quando sei a casa, passi il tempo a studiare, oggi addirittura ti sei dimenticata di me, devo aggiungere altro?” 

Perché la vita senza te non può essere perfetta - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora