Incomprensioni

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La mattina seguente mi sveglio con un mal di testa atroce, a fatica scendo dal letto, vado in cucina dove trovo Damiano che mi da' il buongiorno 

"Bene alzata scricciolo, come ti senti?" 

"Uno schifo grazie, ti prego ricordami di non bere più così tanto, non ho intenzione di farlo mai più in tutta la mia vita" 

"Lo farò, tieni bevi questo però, è bello forte ed è amaro, ti farà bene" 

Mi porge una tazza di caffè che accetto di buon grado 

"E dopo prenditi questi, ti faranno passare il mal di testa, prima però mangia qualcosa" 

"Grazie" 

Adoro quando si prende cura di me in questo modo, bevo il caffè a piccoli sorsi, poi mangio una brioche e prendo le pasticche

"Devi andare in libreria stamattina?" 

"Si" 

"Chiama Nicola e digli che non ti senti bene" 

"Non posso, devo andarci, anche perché pure lui e Denise non staranno meglio di me, ci abbiamo dato dentro tutti ieri sera" 

"Io lo dicevo per te" 

E mi accorgo di una nota di irritazione nel tono della sua voce ma non gli dò peso lì per lì 

"Ti ringrazio ma appena le pillole faranno effetto, sarò in grado di affrontare la giornata che mi aspetta, a proposito, ho promesso a mia madre di andare a pranzo con lei oggi" 

"Nel pomeriggio torni al negozio, poi?" 

"Si, ci vediamo direttamente stasera" 

"Ti ricordi che c'è la nostra esibizione, si?"  

"Certo che me lo ricordo, casomai passo a casa a cambiarmi e poi vi raggiungo direttamente lì" 

"Ok" 

Perché ho l'impressione che sia infastidito da qualcosa? Solo che in questo momento non ho la forza per stare ad indagare, per cui scendo dallo sgabello, dicendo 

"Scappo a prepararmi, altrimenti faccio tardi" 

Non aspetto la sua risposta e mi fiondo in bagno, mi faccio una doccia veloce, mi vesto, mi asciugo i capelli, prendo la mia borsa controllando che ci sia tutto e vado di là, il mio ragazzo sta trafficando con il cellulare, lo bacio al volo 

"Ciao amore a più tardi" 

"Si, ciao a stasera" 

Mi risponde distrattamente e penso che ci sia davvero qualcosa che non quadra, ma ora devo scappare ci penserò in un secondo momento. Quando arrivo in libreria, trovo i miei due collaboratori che non stanno, certo, messi meglio di me

"Nicola non ti azzardare più a farci bere in questo modo, guarda come siamo ridotti tutti e tre" 

Lo rimprovero anche se non troppo seriamente 

"Non è colpa mia se voi non dicevate mai di no" 

E pure questo è vero, non posso dargli torto  

"Si ma è comunque colpa tua" 

Aggiunge Denise e non posso dare torto nemmeno a lei, infatti le do’ man forte

"Ha ragione Denise" 

"Ok, due contro uno non vale però, comunque vi prometto che non accadrà più, va bene?" 

"Sarà meglio per te, se non vuoi trovarti disoccupato" 

Lo minaccio bonariamente 

"Ahia, attento Nicola" 

Perché la vita senza te non può essere perfetta - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora