Primo battibecco

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Dopo qualche giorno dalla partenza di Damiano, ricevo una telefonata da parte di mio padre, davvero inaspettata, rispondo esitante ed incredula  

“Papà?" 

"Ciao Arianna, come stai?" 

"Io sto bene, tu come stai?" 

"Anch'io sto bene, so che ti avrò sicuramente sorpreso con questa mia telefonata, ma mi manchi tesoro mio e mi chiedevo se potessimo vederci" 

Mi dice con tono incerto e mi si stringe il cuore a sentirlo parlare in questo modo, non ci penso due volte ad accettare, perché anche se sono ancora arrabbiata con lui, con loro, non posso non ammettere che mi sia mancato e che ho altrettanta voglia di rivederlo  

"Oh papà mi manchi anche tu e si che possiamo vederci, ma la mamma?" 

Non riesco a fare a meno di domandarmi se sia al corrente di questa sua telefonata e mio padre soddisfa immediatamente la mia curiosità, dicendomi 

"Lei non sa che ti sto chiamando, sai bene com'è, saremo solo io e te" 

Non che mi aspettassi qualcosa di diverso da parte di mia madre, d’altronde se lo avesse saputo avrebbe sicuramente impedito a mio padre di chiamarmi in qualsiasi modo

“Ok, dove vuoi che ci vediamo?”

“Che ne dici di quel bar in centro dove da bambina ti portavo sempre a mangiare il gelato, te lo ricordi ancora?”

“Certo che me lo ricordo, va bene, allora ci vediamo lì, facciamo tra un’ora?”

“Sempre se non hai altri impegni” 

Mi dice titubante, anche se li avessi avuti mi sarei liberata per lui 

“No, nessun impegno”

“Perfetto allora a dopo”

“A più tardi papà” 

Chiudo la chiamata, contenta come una bambina e anche eccitata ed emozionata all’idea di rivederlo dopo tutto quel tempo, ripeto, non nego di essere ancora arrabbiata con lui e con mia madre, per come si sono comportati quando hanno saputo della mia storia con Damiano e per come mi hanno trattato, ma sono pur sempre i miei genitori e se almeno uno di loro mi porge un ramoscello di ulivo non sarò certo io a rifiutarlo. Quando arrivo al luogo dell’appuntamento, lui è già seduto che mi sta aspettando, mentre mi avvicino si accorge della mia presenza e si alza in piedi venendomi incontro, ci abbracciamo senza dire niente, quando ci scostiamo, lui mormora con gli occhi lucidi

“Ciao bambina mia, sono così felice di rivederti, mi sei mancata”

“Ciao papà, mi sei mancato anche tu e anch’io sono felice di rivederti” 

“Vieni sediamoci”

Ci accomodiamo ad un tavolino del bar, poco dopo un cameriere viene a prendere le nostre ordinazioni, appena si allontana, mio padre esclama

“Sei diventata ancora più bella piccola mia, si vede che l’amore ti fa proprio bene” 

“Papà…”

Mormoro  leggermente imbarazzata 

“Che c’è? E’ vero, questo ragazzo, Damiano si chiama giusto?”

Al che annuisco e lui prosegue 

“Damiano devi renderti davvero felice” 

“Lo fa papà, lo fa davvero” 

Perché la vita senza te non può essere perfetta - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora