Insicurezze

953 30 13
                                    

La domenica successiva come gli avevo promesso, sono andata a trovare il mio ragazzo e abbiamo trascorso insieme dei bellissimi momenti, sono passati dieci giorni da allora, sono le nove di sera, ho appena finito di cenare quando sento il suono del campanello, mi domando chi possa mai essere a quest'ora, penso a mio padre ma credo che in tal caso, mi avrebbe avvisato e non aspetto nessun'altro. Apro la porta e i miei occhi si riempiono di meraviglia, quando davanti a me compare un enorme mazzo di rose rosse, i miei fiori preferiti e dietro di loro sbuca fuori il viso sorridente di Damiano

"Dami!"  

Esclamo entusiasta, non sapevo sarebbe tornato a Roma, non mi aveva detto nulla 

"Ciao piccoletta, me fai entrà?”

“Si, certo e queste?” 

“Sono per te” 

Risponde con indifferenza, porgendomi le rose, lo fisso perplessa

“Ma non è il mio compleanno e nemmeno il mio onomastico, tanto meno il nostro anniversario, me ne sarei ricordata, mi sono dimenticata qualche ricorrenza particolare per caso?” 

“Avevo voglia di regalarti delle rose, ti sembra così strano?”

Borbotta infastidito 

“No, è solo che non lo avevi mai fatto prima” 

“Beh c'è sempre una prima volta no? Almeno te piaciono?”

Non credevo che Damiano fosse il tipo che regala dei fiori ma evidentemente dovevo scoprire ancora tante cose su di lui 

“Moltissimo, sono i miei fiori preferiti, grazie”

"Menomale almeno quello, perciò accettale senza fa tante storie" 

Conclude entrando in casa e chiudendo la porta dietro di sé, cerco un vaso per potercele mettere, appena lo trovo, lo riempio d’acqua e ce le sistemo, nel mentre, il mio ragazzo mi circonda con le braccia, depositandomi un bacio dietro l’orecchio, il suo alito caldo sulla pelle che mi fa venire la pelle d’oca, chiudo gli occhi per godermi quelle sensazioni, mi fa voltare delicatamente verso di lui 

“Guardame Arià” 

Riapro gli occhi e lo guardo, con una mano mi accarezza una guancia 

“Quanto cazzo sei bella amò e quanto me sei mancata”

“Anche tu” 

“Pur’io so bello o pur’io te so mancato?”

Mi chiede con un sorrisetto strafottente 

“Tutte e due” 

Posa le sue labbra sulle mie e mi bacia, lentamente, assaporandomi a lungo, quando mi stampa un ultimo bacio a stampo, gli dico 

“Ieri sera al telefono non mi avevi detto che oggi saresti tornato”

“Te volevo fa una sorpresa”

"E ci sei riuscito, hai già cenato?" 

"Si, tranquilla, ho un'altro tipo de fame mo" 

Dichiara ammiccando 

"Quindi ti fermi a dormire da me" 

Affermo maliziosa e lui mi sorride sornione 

“Conosci già la risposta” 

Nei giorni successivi, anche se Damiano ha i suoi impegni di lavoro e io sono occupata con la libreria, troviamo comunque il modo di vederci. Stasera abbiamo deciso di uscire con gli altri ragazzi e di andare a bere qualcosa in un locale, io sono seduta su un divanetto mentre il mio ragazzo si è allontanato un attimo, quando lo vedo tornare viene fermato da una ragazza e il mio sguardo viene immediatamente catturato dalla sua bellezza, cavolo sembra una modella, li vedo che parlano e anche che lei si sta prendendo un po’ troppe confidenze con lui per i miei gusti. Il mio primo istinto sarebbe quello di alzarmi e di andare da quella a dirgliene quattro, ma mi impongo di restare dove sono, non voglio passare per la gelosa psicopatica di turno, anche se la scena che sto osservando non mi piace affatto. Mi avvicino a Victoria domandandole

Perché la vita senza te non può essere perfetta - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora