Ci sono poche regole nella sua vita che Minho rispetta sul serio:
Uno, essere sempre puntuale.
Due, farsi gli affari suoi.
Tre, tenere sempre la guardia alzata.
Con gli anni ha imparato che tutte e tre sono essenziali ogni giorno, da quando si alza a quando va a letto, se non anche mentre dorme. Ma quel giorno quando la sveglia suona alle sette in punto avrebbe solo voglia di spegnerla e seppellirsi sotto le coperte che sono calde, confortanti e lo nasconderebbero tutto il giorno.
Ovviamente però non può fare niente di tutto questo, è il primo giorno di scuola e già vorrebbe spararsi, non ha voglia di alzarsi, di incontrare tante facce sconosciute che lo fissano e bisbigliano su di lui, non ha voglia di sentire Hyunjin che gli ripete quanto sia brutto per lui essere più piccolo perchè non staranno in classe insieme...
Sono tutte cose a cui dovrebbe essere abituato, per giunta è il suo ultimo anno, dovrebbe essere felice di togliersi di torno il liceo ma non è ancora uscito dal letto che già si sente stressato.
Ha passato l'intera estate a Incheon da sua madre approfittando del mare, delle spiagge e della compagnia dell'unica donna che amerà mai veramente. Adesso invece è tornato a casa, a Daegu, dove vive con suo padre secondo quanto deciso dal giudice divorzista ormai più di otto anni fa, e nonostante sia lì da quasi due settimane si sente già nostalgico.Rimane perso nei suoi pensieri a lungo prima che la sveglia suoni di nuovo cinque minuti dopo, impostata con quel breve lasso di tempo apposta per non farlo ritardare, e questa volta non può ignorarla. Sospirando Minho si tira a sedere facendo violenza su sé stesso e spegne il telefono staccandolo dal caricabatterie per andare a controllare i vari messaggi.
Gli escono qualcosa come una decina di messaggi da parte di Hyunjin che è già sveglio da un'ora, e non perchè abita più lontano, che lo assilla con domande irrilevanti tipo: cosa mettere, se può passare a prenderlo o prende il pullman, se può accompagnarlo nella classe nuova e ovviamente gli domanda perchè non aveva potuto nascere un anno dopo.
Minho sbuffa alla sua drammaticità e semplicemente risponde "prendo la moto, passo da te tra mezz'ora", perché sì, da quando l'anno prima ha preso la patente della moto non si fa più portare dall'autista di casa.
Ignorando se Hyunjin gli stia rispondendo si alza aprendo l'enorme armadio di fronte al letto tirando fuori la divisa scolastica che aveva cercato di dimenticare per molto tempo. Esce poi dalla camera e si chiude nel bagno subito a destra per cambiarsi e sistemarsi, in realtà la scuola non gli dispiace, è bravo a studiare e tutte quelle cose, il problema sono gli studenti e i piccolissimi cervelli di alcuni di loro...Ancora assonnato sbaglia un paio di volte il nodo alla cravatta, poi quando riesce a sistemarla pettina anche un po' la frangetta castana e reputando di essere presentabile ritorna in camera da letto. S'infila le scarpe, lo zaino e prende le chiavi della moto insieme al cellulare, scendendo per fare colazione nell'enorme salone d'ingresso. A prima vista si direbbe meraviglioso, i mobili in marmo, tutto molto monocromatico tra bianco e nero, molto pulito...ma Minho, che vive in quella casa da quand'é nato, ormai si è abituato a vederla vuoto e sinceramente preferisce essere solo.
D'estate quando si alzava tardi aveva il piacere di stare bene in casa, suo padre usciva presto la mattina, verso le sette e mezza, la sua compagna- nonché sua matrigna- dormiva fino alle dieci e poi usciva a sua volta molto spesso e il fratellastro ormai sta all'estero e non torna da un po'. Ma ora che la scuola è ricominciata e anche lui si sveglia presto trova già suo padre a tavola che finisce in fretta prima di uscire.Il signor Lee, direttore di uno dei brand di moda più famosi lì in Corea, gli sorride come sempre, ritirando il giornale mentre la domestica gli serve l'ultimo caffé, <<Buongiorno Minho, sei fresco per l'inizio?>> gli domanda scherzoso.
Minho mugola solo sedendosi e riempiendosi la bocca di riso, già abbastanza stanco. I suoi modi sempre così silenziosi fanno sorridere maggiormente l'uomo che non ha mai saputo se fosse stato un bene mandare il figlio in una scuola pubblica o privata.
Era stata la madre di Minho a insistere anni prima perché stesse con gente normale, perchè imparasse ad essere uguale a tutti e infatti aveva fatto amicizia con quel Hwang Hyunjin.
Ma appunto solo lui... in tanti anni di scuola del figlio non ha mai visto una persona diversa da quel ragazzo varcare la porta di casa loro. Sapendo del carattere molto chiuso del figlio aveva provato a proporgli un liceo privato finite le medie ma niente da fare, non aveva voluto.
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The Most Beautiful |Minsung|
FanfictionSe c'è una persona con cui non vorresti mai avere a che fare quello dovrebbe essere Lee Minho. Silenzioso, freddo, un ragazzo che non sorride mai e parla solo ed esclusivamente con quel suo migliore amico, Hwang Hyunjin, totalmente il suo opposto. U...