111- Jisung

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N/a: in questo capitolo sono contenute scene sessualmente esplicite per adulti ⚠️🔞. Non leggere se sensibile, non segnalare grazie.

Han Jisung è sempre in ritardo.
Non è colpa sua ma se deve sacrificare anche solo un minuto di sonno per fare qualcosa, be', state sicuri che dormirà.
Per questo Bang Chan sta suonando al campanello di casa Han da un sacco di tempo e lui è ancora a letto come un imbecille.
<<Yah!>> urla dalla porta <<Il treno parte tra mezz'ora! Han-ah!>>
Jisung, in dormiveglia, sente il cellulare vibrare e lo afferra pigramente, <<Pronto?>> farfuglia.
<<Alza quel culo pigro da quel cazzo di letto o giuro che ti spedisco a Seoul a calci in culo>> la soave e minacciosa voce di Lee Minho entra nelle sue orecchie alle sette e mezza di mattina e Jisung ricorda cosa deve fare.
Si tira a sedere sentendo solo allora Chan da fuori la porta, <<Aish>> sospira guardandosi intorno, la stanza ordinata solo perché avendo fatto le valigie ne ha approfittato. Mette il vivavoce passando in bagno velocemente, <<Cazzo Minho, potevi svegliarmi prima>> mugola e dall'altro capo Minho sbuffa <<Io? Hai una sveglia e pure irritante>>
<<Sì ma->>
<<Jisung!>> i pugni di Chan alla porta lo interrompono.
<<Cazzo, arrivo!>> sbotta infilandosi i vestiti lasciati fuori. S'infila un berretto in testa, prende le due valigie di roba e si ferma in salotto, il telefono tra collo e spalla, <<Cazzo devo scrivere a mia madre>> mugola prendendo il primo foglio che vede e la prima penna.
<<Torna oggi?>> domanda Minho e Jisung conferma <<Sì, le dispiaceva che partissi senza di lei ma torna oggi dal viaggio di lavoro>> dice veloce scrivendo tre minchiate sul foglio prima di uscire di casa senza guardarsi indietro.
Tanto la prossima settimana tornerà sicuramente a prendere qualcosa.
Chan lo saluta con sguardo piatto <<Alla buon ora!>>
<<Scusate!>> sbotta Jisung <<Minho ci vediamo dopo, sì? Devo andare, ciao grazie>> chiude veloce e Chan gli apre il baule della macchina di sua madre che li accompagnerà in stazione.
<<Buongiorno>> la saluta Jisung con un sorriso riposato.
Lei sorride <<Vedo che hai dormito troppo come sempre Jisung-ah>>
Il minore si aggiusta il berretto, <<Già...ieri sera avevo un po' d'ansia quindi mi sono addormentato tardi>>
Chan gli lancia una barretta energetica da davanti <<Tieni, immaginavo non avresti mangiato>>
Jisung ringrazia rilassandosi sul sedile, guardando fuori la città di Daegu scomparire pian piano dalla sua vista.

Sono i primi di Agosto e lui e Chan si stanno trasferendo a Seoul nel loro appartamento al campus dell'università come previsto. Sono già andati a vederlo in treno un mesetto prima ed è davvero fighissimo: due stanze separate, una cucina abbastanza spaziosa, un bagno con l'essenziale e un piccolo salottino dove Chan prevede già di mettere la vecchia tv di casa sua.
Jisung si chiede se i muri saranno abbastanza spessi perché a Jeju seguendo il consiglio di Felix ha parlato con Jeongin e il minore ha ammesso che lui e Chan sono praticamente attivi, quindi si chiede cosa succederebbe se lui e Minho andassero a trovarli lo stesso giorno... probabilmente disturberebbero l'intero vicinato.
Ma così come loro stanno andando a Seoul anche Minho ci sta andando. Infatti ha detto di volerli aiutare a mettere via le proprie cose e hanno già riempito l'appartamento con alcuni scatoloni, entrambi hanno le chiavi e a Jisung non spiace che il suo ragazzo socializzi di più con Chan.
Lui va a vivere con Chan e Minho lo vedrà spesso...che ironia del destino. Ma alla fine Chan ha detto che l'altro non è così male quindi immagina che la cosa si possa fare.
Per fortuna arrivano in stazione in tempo e prendono il treno dopo un ultimo saluto alla signora Bang.
<<Al pelo>> sospira Chan mettendo da parte le proprie valige per sedersi e Jisung annuisce facendo lo stesso.
<<Hai sentito Innie stamattina?>> gli chiede per curiosità e il riccio si morde le labbra negando <<No...penso che non la stia prendendo bene, il trasferimento dico>>
Jisung annuisce <<Mhm, in effetti penso sia un po' triste perché lui resta a casa e noi o ce ne andiamo o comunque saremo più assenti>>
Chan appoggia il capo al sedile <<Lo so ma...gli ho detto che può venire a trovarmi quando vuole anche se so che sarà difficile. In ogni caso cercherò di tornare a casa almeno una volta al mese>>
<<E per quello che vorresti fare? Ti ricordi che il tuo sogno sarebbe tornare in Australia prima o poi, no? Ci hai pensato?>>
<<Sì...però non lo so, sarà dopo l'università, prima voglio vedere come andrà>> scrolla le spalle.
Jisung resta zitto per non infierire troppo, lui spera che vadano d'accordo in quegli anni e che si trovi un modo per farli stare insieme senza problemi ma immagina che il segreto sia tanta pazienza e tanto amore...

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