79- Minho

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Minho rientra in casa con la sensazione di essere uno specchio su cui hanno appena buttato un masso enorme. Si sente lacerato, preso in giro e incazzato con il mondo. Non appena sbatte il portone d’ingresso suo padre spunta fuori dal proprio studio e dal corrimano del piano di sopra lo osserva chiudersi la porta del garage alle spalle. 
Sospirando lo segue di sotto preparandosi a sentirsi urlare addosso di farsi gli affari suoi. Aspetta giusto qualche minuto perché Minho abbia il diritto di stare solo ma non sembra razionale a giudicare dai brutti suoni che sente. 
Infatti il ragazzo scende le scale, arriva in garage e prova per qualche misero secondo a riflettere lucidamente ma poi la rabbia lo assale. Incurante di tutte le auto lussuose Minho inizia a buttare giù scaffale dopo scaffale rompendo tutto ciò che ha intorno. Prende a pugni il sacco da boxe e stringe i denti sforzandosi di non piangere ma non serve a niente, suo padre lo trova inginocchiato a terra tra attrezzature per auto e da sport, con una mano ferita da un chiodo troppo sporgente di uno scaffale e le lacrime lungo le guance, fradicio di pioggia. 
Si abbassa sui talloni prendendogli la mano sanguinante con le proprie, <<Minho, Minho, Minho>> sospira osservando la ferita che sicuramente lascerà una cicatrice a giudicare dal fatto che si è aperto la pelle sul palmo destro sotto il pollice, <<Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile>> mormora. 

Minho singhiozza silenziosamente odiandosi. Ha rovinato tutto come sempre. Ha fatto stare male Jisung, l’ha oppresso con la propria situazione- anche se non è colpa sua se a scuola le persone si approfittano della sua fama- e adesso ha il cuore infranto ed è solo con il suo amore. 
Suo padre raccoglie i cocci e lo aiuta ad alzarsi <<E’ okay>> dice battendogli sulla spalla mentre sale le scale con lui <<Piangere fa bene all’anima>> 
A vederli salire così, stretti e sanguinanti, una domestica strabuzza lo sguardo. Il signor Lee le sorride gentile <<Sarebbe così cortese da farsi aiutare a sistemare di sotto?>> domanda e lei subito annuisce, <<L-le serve qualcosa signore?>> aggiunge ma l’uomo nega. 
Minho si morde le labbra mentre le lacrime cadono ad ogni scalino che fa per raggiungere il bagno al piano di sopra. Suo padre continua a mormorargli parole di conforto ma non riesce a sentirlo, prova solo tanto, tanto dolore. 
Come ha potuto dirgli che lo ama? Che senso aveva? Ha cercato di riportarlo a sé così? Jisung avrà sicuramente pensato che fosse l’ultima sponda e non fosse sincero. O forse non l’ha mai ricambiato, d’altronde da quant’è che stanno insieme? Cinque mesi, quasi sei? Si è fatto mettere in testa tutte quelle assurdità da Hyunjin ma Jisung non si è fatto scrupoli a mollarlo così su due piedi. E cos’è che avrebbe dovuto sapere? Che lo ricambiava? Se fosse stato così non se ne sarebbe andato. 
E lui stava solo cercando di risolvere tutta quella merda con Park, cercava di parlare con Bang e assicurarsi che BamBam non facesse stronzate ma Jisung non voleva nemmeno ammettere di essere stressato. Potrebbe aver detto qualche cattiveria su sua madre, okay, ma è solo una colpa in più tanto cosa cambia? E’ stato lasciato lo stesso. 
Fanculo. 
Vaffanculo tutto e tutti quanti. 

Risolverà questa stronzata con Park Jiyoung e terrà le distanze da tutti. Finirà il liceo e se ne andrà a Incheon da sua madre dove avrebbe sempre voluto stare. Vaffanculo, si è fidato e n’è uscito con il cuore a pezzi. 
A quel pensiero si morde le labbra tremanti e reclina il capo fissando il soffitto con gli occhi lucidi e le lacrime che cadono dagli angoli. Suo padre, che gli sta disinfettando la mano con le bende e i cerotti già pronti, si preoccupa della sanità mentale di suo figlio, <<Minho, non tutto è perduto. Non è tutto sulle tue spalle okay? Avete discusso, è successo ma adesso puoi migliorare le cose e->>
<<No>> lo interrompe con un soffio di voce <<Non voglio migliorare niente. Voglio solo chiudere tutti questi casini>> 
Il signor Lee corruga la fronte e inizia a fasciare il taglio dopo averci messo un cerotto, <<Che intendi?>> domanda mentre gira intorno al pollice. 
Minho scuote il capo asciugandosi il viso con la mano buona <<Niente>> stronca la conversazione e suo padre fa in tempo ad annodare la benda sul dorso della mano che Minho è già uscito dal bagno. 
Una volta in camera scrive velocemente a Hyunjin che è uscito da scuola prima e si siede sul letto, dove Doongie si stira e inizia a fare le fusa in cerca di attenzioni. Minho però è nel suo mondo, cerca di pensare ad altro ma non può fare a meno di fissare il soffitto e sentire le parole di Jisung. 

The Most Beautiful |Minsung|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora