Jisung non ha mai avuto molto interesse per la propria figura. Cioè sì, si cura a volte ma per il resto mette vestiti abbastanza sportivi o comodi, anche se ha la divisa indossa sempre qualcosa di proprio come il berretto nero che decide d’infilarsi quella mattina quando si veste.
Butta il pigiama sul letto ancora sfatto, prende lo zaino e ci ficca dentro qualche quaderno a caso, convinto che tanto il primo giorno non faranno niente. Scende a fare colazione per la prima volta dopo tre mesi passati a dormire fino a mezzogiorno e un anno scolastico dove non se la poteva permettere essendo sempre in ritardo. In realtà non è un tipo puntuale, per niente, sa già che l’indomani arriverà tardi e che se quel giorno è in piedi così presto lo deve solo a sua madre che sta urlando dalla cucina da mezz’ora.<<Ci sono! Smettila di urlare!>> urla sopra di lei che subito si zittisce sorridendogli esasperata <<Sono in ritardo per evitare che tu lo sia il primo giorno di scuola. Tutto per augurarti una buona giornata e un buon compleanno tesoro>> gli ricorda andando subito ad abbracciarlo stretto a sé.
Jisung sorride sciogliendosi. Già, il primo giorno di scuola è il suo compleanno.
Questa sì che è sfiga, come anche il fatto che è nato a Settembre e quindi ne fa solo adesso diciassette quando la metà dei suoi compagni ne farà diciotto tra qualche mese.
<<Grazie mamma ma puoi andare, festeggiamo stasera>> le promette e la donna gli toglie il berretto cercando di pettinargli la frangia <<Com’è cresciuto il mio bambino…>> inizia.
Jisung piagnucola staccandole il braccio, rimettendo il cappello, <<Va’!>> la spinge fuori e lei fa appena in tempo a urlargli <<Sono fiera di te!>> che lui ha già chiuso la porta.
Non vuole mica che sua madre faccia tardi per lui…Sospira tornando a sedersi a tavola dove aveva già apparecchiato per lui e c’è del cibo caldo sopra. Si prende una ciotolina di riso scrollando i social qualche minuto, dondolando le gambe sulla sedia e infilando le cuffie per un po’ di musica.
La sua vita è sempre stata così: monotona.
I suoi amici hanno scelto altre scuole e si vedono per lo più d’estate, ha un amico di penna però ed è una delle relazioni più fighe che abbia mai intrapreso in quegli anni. E’ australiano e questo l’ha aiutato parecchio non solo a migliorare la conoscenza dell’inglese ma anche a capire che non tutto sta lì a Daegu.
I messaggi del suo amico sono infatti i primi che apre, Felix gli fa gli auguri e gli manda il buongiorno dato che da loro il tempo è avanti un ora. Jisung sorride rispondendogli velocemente ritirando le stoviglie prima di uscire, diretto verso la fermata dell’autobus. Se c’è un posto che vorrebbe visitare sarebbe dal suo amico di penna, pensa che incontrarsi dal vivo sarebbe bellissimo considerando che nemmeno con Changbin e Seungmin con cui ha fatto le medie scrive così tanto.
In effetti non ha molti amici al liceo, è socievole con la classe, sta con qualcuno in giro per i corridoi ma non ha amici fissi, gli piace conoscere un po’ tutti e questa cosa può essere dovuta al fatto che sin da quando ne ha memoria vive da solo con sua madre.
Ricorda pochissimo di suo padre, solo che sia morto per una grave malattia quando lui iniziava le elementari e che forse è stato proprio questo dolore a renderlo così positivo. Cerca sempre di vedere il lato migliore delle cose, è molto curioso e forse anche un po’ rumoroso...ma nessuno si è mai lamentato, Jisung è uno di ottima compagnia.Ma quel lunedì avrebbe solo voglia di rimettersi sotto le coperte o di continuare tutti gli anime che ha lasciato in sospeso per finire i compiti… E invece sale sul bus e aspetta di vedere la noiosa scuola dove passerà ben otto ore filate quel giorno e i prossimi.
Per sua fortuna però ha sempre con sé le cuffiette, pronte a salvarlo con un po’ di buona musica. E' un tipo un po' ansioso, è pur sempre il primo giorno di scuola e già sta pensando che tra un anno finirà tutto...sente già quasi la pressione degli esami addosso. Cerca di non farci caso e appoggia il capo al sedile guardando fuori dal vetro il solito panorama correre sotto i suoi occhi.
Non bada a chi gli si siede vicino perché be’, anni prima si è fatto una bella figura di merda.
In prima liceo, nuovo nel campo autobus, aveva cercato di attaccare bottone con tutti quelli che gli si sedevano vicino durante il percorso e solo quando uno gli aveva sbottato contro dopo dieci minuti che non era necessario dover per forza socializzare con qualcuno che vedeva per pochissimo tempo se n’era stato zitto, evitando di rifarlo. In più con l’andare degli anni aveva anche imparato che la mattina si è talmente pigri da non avere le forze di socializzare perciò si fa bastare la musica.
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The Most Beautiful |Minsung|
FanfictionSe c'è una persona con cui non vorresti mai avere a che fare quello dovrebbe essere Lee Minho. Silenzioso, freddo, un ragazzo che non sorride mai e parla solo ed esclusivamente con quel suo migliore amico, Hwang Hyunjin, totalmente il suo opposto. U...