A Jisung non sembra possibile di essere riuscito a dormire quella notte. Ha pianto talmente tanto che non ricorda quando ha smesso e nell'aprire gli occhi sente le guance secche, le iridi bruciano da impazzire mentre la testa gli scoppia.
Sente la sveglia suonare e quando la spegne si accorge di essere ancora vestito come il giorno prima. Per un secondo vorrebbe dimenticare tutto ma la consapevolezza che sua madre ha scoperto tutto quanto e gli ha sequestrato il telefono, imponendogli la rottura con Minho... se potesse ancora avere lacrime piangerebbe di nuovo, ne è sicuro.
Ma se chiude gli occhi e ascolta sente la casa in pieno silenzio. Sua madre c'è? Non ha voglia di alzarsi, di vestirsi, di cambiarsi o di andare a scuola. S'immagina già davanti al cancello, che entra ignorando Minho perché altrimenti non ce la farebbe a non scoppiare, probabilmente gli piangerebbe davanti e non è ciò che vuole.
Si sente nell'angolo e quando fa per allungarsi a prendere il telefono e scrivere a Felix, cercando un supporto esterno, ricorda di non avere neanche quello. Mugola sentendosi già in crisi, quasi gli sale da piangere di nuovo e si tira a sedere stringendosi i capelli tra le mani; cosa deve fare?Un bussare alla porta lo distoglie dai suoi pensieri, <<Jisung?>> lo chiama sua madre <<E' ora di prepararti. Devi andare a scuola e ho fatto colazione...>> gli mormora non sembrando molto sicura.
Jisung fissa la serratura con odio, stringe i denti e il suo respiro accelera in segno di frustrazione. Prima ancora che possa ripensarci scende dal letto e afferra la chiava dal comodino infilandola nella serratura e chiudendo fuori sua madre. Lei non può obbligarlo a fare le cose né tanto meno a tornare com'era da bambino, quando doveva seguirlo ovunque. Questo è ciò che pensa anche se consapevole che abbia il suo cellulare...
A sentire la chiave girare sua madre corruga la fronte <<Jisung?>> bussa più forte <<Jisung devi andare a scuola, alzati>> e solo quando abbassa la maniglia capisce di essere stata chiusa fuori.
La sua molla da "genitore apprensivo" scatta subito e non perché voglia essere opprimente ma perché teme che si faccia del male o che voglia fare qualche pazzia. Per quanto lo desideri non riesce a fidarsi a pieno di suo figlio, non adesso e considerando poi che è un adolescente dal carattere lunatico...
<<Jisung>> stringe i pugni <<Apri la porta, devi andare a scuola>>Jisung trova il coraggio di rispondere sentendosi come se lei lo stesse prendendo in giro <<A scuola? Vuoi veramente che ci vada? E tu come farai a controllarmi anche lì?>> le fa notare e sua madre sospira sfregandosi gli occhi stanchi, non avendo chiuso occhio tutta la notte.
<<Jisung, io...io non so cosa pensare. Non so cosa dire di questa cosa, questa relazione. So che non mi è piaciuto il tuo comportamento, non ti ho insegnato ad essere disonesto e non credevo ci fossero bugie tra di noi. Se tu non ti fidi di me io non posso fare altrettanto e per quanto riguarda questo fatidico ragazzo... mi dispiace ma è una cosa talmente improvvisa, talmente inaspettata che ho bisogno di tempo>> ammette e Jisung si morde le labbra cadendo a sedere sul letto, sconfortato.
<<Non posso andare a scuola>> le dice poi <<Lì c'è Minho...>> sussurra e sua madre non sente del tutto le sue parole <<Non posso guardarlo in faccia pur sapendo cosa pensi. Voglio andarti bene mamma>> alza la voce sentendo la gola stringersi <<Non voglio che pensi che sono anormale o impazzito perché non mi sento diverso. Sono sempre io, solo che...sono fidanzato con un maschio...>>
Su quelle ultime parole si asciuga una lacrima solitaria tirando su con il naso e sua madre sbatte gli occhi più volte, consapevole di essere nel torto a sua volta. Ma non sa cosa fare perché nessuno t'insegna ad essere genitore e lei cerca di fare del suo meglio, Jisung non ha agito bene mentendogli per mesi interi.<<Ho capito>> si arrende togliendo la mano dalla maniglia <<Come ti ho detto ho dei giorni di ferie e starò a casa. Se hai bisogno sono in salotto, per oggi puoi saltare scuola>>
Jisung deglutisce sentendo i suoi passi allontanarsi e chiude gli occhi non volendo davvero piangere. Ma adesso si sente chiuso in casa e non può farne a meno... Sbuffa cercando di trattenersi ma sembra tutto inutile e ben presto torna a piangere da solo dopo aver tirato le coperte fin sopra il capo.
La consapevolezza che Minho non sappia dov'è o se stia male, che sua madre è spesso fuori casa, gli mette paura perché potrebbe decidere di andare a trovarlo e imbattersi proprio in lei. Spera vivamente che non lo faccia, spera che non venga a suonare alla porta.
Per tutto il giorno non fa altro che dormire, piangere, mordersi le unghie e camminare a vuoto per la stanza. Sente la tv accesa o il rumore delle stoviglie e salta pranzo sentendo lo stomaco chiuso.
Quando ormai teoricamente a scuola sono già tutti usciti inizia a salirgli l'ansia. Minho verrà o no? Si mangia le labbra e rimane a rompere minuziosamente in pezzettini di carta uno dei tanti fazzoletti che ormai ha sparsi intorno.
Passa un quarto d'ora e non succede niente, poi di colpo qualche minuto dopo suonano al campanello. Jisung s'immobilizza e sente sua madre alzarsi, la porta aprirsi e infine la sua voce abbastanza calorosa.
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The Most Beautiful |Minsung|
FanfictionSe c'è una persona con cui non vorresti mai avere a che fare quello dovrebbe essere Lee Minho. Silenzioso, freddo, un ragazzo che non sorride mai e parla solo ed esclusivamente con quel suo migliore amico, Hwang Hyunjin, totalmente il suo opposto. U...