78- Jisung

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Ci mettono dieci minuti ad arrivare a casa di Minho e durante questo tempo Jisung si trattiene dal dirgli che se suo padre è a casa forse è perché vuole controllarlo a sua volta...esattamente come fa sua madre.
Resta in silenzio e quando Minho parcheggia in garage mormora <<Mia madre mi verrà a prendere a scuola quindi torniamoci un ora prima dell'uscita. O se no mi prendo un pullman e mi nascondo sul retro, è uguale>>
Minho annuisce e fa gli scalini. Non appena apre la porta Jisung si guarda intorno aspettandosi di vedere qualcuno, invece sente la voce del signor Lee che solo una volta ha ascoltato.
<<Minho? Che ci fai a casa?>> lo sente dire da un'altra stanza e poco dopo esce dalla cucina vestito formale con camicia e pantaloni belli, una tazza di tea in mano e qualche documento nell'altra.
A vederli in due si blocca e fissa attentamente Jisung che si muove sui piedi a disagio facendo un inchino veloce. Il signor Lee accenna un sorriso <<Noi ci siamo già visti o sbaglio?>> lo punta e Jisung annuisce.
Minho interrompe il tutto <<Sì, papà lui è Jisung, il mio ragazzo e adesso andiamo di sopra a discutere di una cosa ok?>> la fa veloce afferrando l'altro per il polso.
L'uomo corruga la fronte <<Yah, avete saltato scuola?>>
<<No>>
<<Sì>>
I due si guardano già sulle scale e poi Minho scuote il capo e riprende il passo.

Il signor Lee viene lasciato fuori dal tutto e Jisung si morde le labbra sperando di non aver fatto una brutta impressione. Non appena Minho chiude la porta della camera da letto Jisung punta subito il gatto ramato addormentato in mezzo al letto.
Il maggiore posa lo zaino e così fa anche lui, poi si siede sul letto e, dando qualche carezza al gatto che a malapena apre gli occhioni arancioni, lo guarda <<Quindi? Mi dici cosa vuoi che faccia?>>
Jisung si toglie la giacca <<Voglio che tu mi dica tutto>>
<<Okay ma quando? Solo quando lo chiedi? Perchè ripeto, ieri non volevi neanche sentirmi>> gli ricorda.
<<Ieri era ieri>>
<<E domani sarà domani. Non puoi essere bipolare Jisung, dimmi cosa vuoi fare e io mi muoverò di conseguenza. E non dirmi che vuoi fare il lavoro di coppia perché due giorni fa mi hai detto il contrario>>
Jisung si morde le labbra <<Voglio che tu capisca che non so cosa fare. Che il mio umore o la voglia che ho d'interessarmi a tutto questo casino dipende da mia madre perché se un giorno c'ignoriamo okay, se un altro inizia a farmi trecento domande io parto di casa che già voglio stare per le mie>>
Minho incrocia le braccia al petto <<Okay e? A maggior ragione io mi faccio i fatti miei e quando ti avvicini lo gradisco>>
<<Non mi sembra che adesso tu gradisca>>
<<Adesso è diverso>>
<<Perché? Siamo pure lontani da scuola>>
<<Perchè sono incazzato adesso Jisung>>
<<E dimmi perché! Sto cercando di risolvere->>

<<No! Tu stai cercando di fare tutto da te come io cerco di fare altrettanto! Poi a caso solo perché parlo con Bang indaghi! Non l'avessi fatto oggi non saresti venuto nemmeno nell'intervallo! Spiegami se sei solo curioso o se almeno ci tieni cazzo!>> alza la voce e Jisung sgrana gli occhi.
<<Per te non ci tengo? Mi prendi per il culo? Fosse così ti avrei detto vaffanculo scelgo mia madre Minho!>>
<<Non è questo, è che devi darmi dei punti, non posso seguire la strada del "boh, magari oggi ha il mood giusto per parlare"!>>
<<Io non...aish>> Jisung posa le mani sui fianchi sbuffando fuori il nervoso <<Senti, sto facendo praticamente tre cose insieme okay? Quattro contando la scuola di cui una è risolvere con mia madre e capire per cosa c'è là di più, un'altra è cercare di capire che cazzo vuole Jiyoung e la terza sei tu Minho! Quindi non urlarmi addosso perché pensi che me ne sbatta le palle e mi svegli solo quando voglio!>>
<<Oh, se sono di troppo mi tolgo di mezzo Jisung, ti do un'altra pausa così risolvi con tua madre, sempre che tu ci riesca senza di me e poi quando ti fa comodo chiami okay?>> lo sfotte veramente stanco.
Jisung stringe i denti <<Vaffanculo Minho>> ringhia guardandolo arrabbiato.
Minho distoglie lo sguardo stringendo i pugni sulle gambe e Jisung si sente rodere il fegato. Cerca di calmarsi di nuovo e fa un giro veloce per la stanza provando a pensare che sono solo entrambi molto stressati, non è loro intenzione urlarsi addosso. Ma Minho fa così lo spavaldo che...

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