17- Minho

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Minho accosta con la moto lentamente davanti a casa Han spegnendo il motore. Jisung si sfila il casco scendendo dopo essersi aggiustato la fascia e i capelli, gli occhi tristi e rossastri, le labbra imbronciate e il passo incerto.
Minho toglie il casco a sua volta <<C'è qualcuno in casa?>> gli chiede e Jisung lo osserva un secondo prima di negare. Il maggiore si lecca le labbra scendendo, <<Posso entrare?>> azzarda.
Il minore sospira e scrolla le spalle non proferendo parola mentre si dirige alla porta di casa per aprirla e farlo passare.
<<Sappi che io non ho la domestica>> lo sente borbottare e annuisce distrattamente guardandosi intorno per la prima volta. C'era già stato ma non aveva visto granché...è ordinata ma la cucina ha qualche piatto della sera precedente da lavare e il divano qualche coperta sparsa.
Si sfilano le scarpe e posano zaini, caschi e giacche prima che Jisung si diriga in cucina in cerca di cibo, ora nuovamente affamato. Minho lo segue mordendosi le labbra ansioso, come fa a fargli tornare il sorriso? Come fa a riavere Jisung come prima?

<<Vuoi mangiare?>> gli domanda poi il minore e Minho si limita ad annuire, ricordando che non hanno pranzato.
E' così che Jisung finisce a preparare dei noodles istantanei alla veloce porgendogli poi un paio di bacchette, indirizzandolo in sala perchè non gli piace mangiare sulle sedie di legno in cucina- specie quando sua madre non c'è e può fare quello che vuole.
Mentre cammina Minho vede in giro qualche foto di Jisung e sua madre, forse persino una di suo padre non n'è sicuro. Arrivati in sala il minore sposta le coperte sulla poltrona e gli dice di sedersi, che lui ha bisogno di cambiarsi. Minho fa come richiesto aspettandolo per mangiare, sentendo i nervi divorarlo vivo.
Cazzo non si è mai sentito così sulle spine in vita sua. Non ricordava che farsi perdonare da qualcuno di sconosciuto fosse così difficile...
Quando Jisung torna indietro indossa dei pantaloni della tuta neri, dei calzini spessi e una felpa abbastanza larga e rossa, niente più fascia sotto i capelli. Si accoccola davanti a lui e gli passa il suo contenitore iniziando poi a mangiare il proprio, sotto lo sguardo perseverante di Minho.

<<Possiamo parlarne?>> gli chiede poi, non volendo lasciar cadere l'argomento.
Jisung mastica con le guance piene e gli occhi passivi <<Vuoi parlarne? Tu che non parli mai di niente?>> gli ricorda, ignorando qualsiasi formalità perchè o gli sta bene o vaffanculo dopo l'ora di merda che ha fatto in moto.
Minho sospira restando calmo, incrocia le gambe e annuisce <<Sì. Non dico che ti dirò tutto ciò che vorrai sapere ma posso almeno provarci...>>
Jisung lo guarda di sottecchi e poi si raddrizza ingoiando il boccone <<D'accordo>> annuisce leccandosi le labbra scurite dal pasto caldo <<Perchè sei andato veloce in moto?>>
<<Perchè ero arrabbiato e non stavo prestando attenzione a ciò che c'era intorno>>
Jisung arriccia il naso, scontento, <<Spero che tu non lo faccia in auto...>>
<<Non lo farò>> gli assicura.
<<Cosa vuol dire che sono oltre Hyunjin? Prima hai detto qualcosa di strano...che io sono oltre al nessuno...>> gli domanda poi confuso e Minho si morde le guance.
Aish...e questa come gliela spiega?
<<Intendevo...che non sei nessuno. Non lo so, considerami come vuoi, se vuoi chiamarmi amico puoi farlo Jisung>> scrolla le spalle rinunciando al tentativo di spiegarsi, altrimenti dovrebbe dire la verità e non è ciò che vuole.

Jisung lo fissa senza sapere bene come rispondere, perciò pensa solo che in ogni caso con lui Minho non è sciolto come con Hyunjin e quindi va avanti, <<Qual'è il problema con Minhyuk? Perché mi fissava in quel modo? Che non vi sopportate l'ho capito>>
Minho sospira apertamente <<Questa è una delle domande non valide>>
Jisung si spazientisce <<Allora dimmi che domande farti perchè quella dopo sarebbe stata "quindi è questo il motivo per cui sono quasi morto?">> ribecca e Minho stringe le bacchette.
C'è silenzio per un po', Jisung posa il contenitore ora vuoto sul tavolino e si fissa le mani, Minho cerca di trovare le parole <<Non ne parlo mai con nessuno. Hyunjin l'ha scoperto dopo qualcosa come sei mesi di conoscenza, non dico che devi aspettare sei mesi, dico che non mi piace parlarne>> scrolla le spalle e Jisung incrocia le braccia al petto seppellendosi sul divano e sotto la felpa.
Imbronciato.
Han Jisung ha messo il broncio e non vuole nemmeno guardarlo.
Minho sbuffa posando la ciotola a sua volta e avvicinandoglisi <<Yah>> lo richiama <<Ci saranno ben cose di cui tu non parli, no?>>
<<No>> secco e deciso.
Minho si morde le labbra non sapendo cosa fare, si guarda intorno in cerca di distrazioni ma in ogni caso non è casa sua perciò è un po' inutile da fare... <<Te lo dirò prima o poi. Per ora assicurati solo di avere casa libera il venerdì>>

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