8- Jisung

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La sveglia suona troppo presto come sempre. Jisung apre gli occhi e uno sbuffo gli esce dalla bocca, ha di nuovo dormito male e poco, sente le parole di Bonhwa in testa e alzarsi di prima mattina pensando già a lui fa davvero pena come risveglio.
Spegne la sveglia e fissa il soffitto restando a letto.
E se quel giorno marinasse? Pensa cercando una soluzione.
Non ha nessuna voglia di essere perseguitato da Bonhwa che gli rompe le palle, però o così o altri finiranno nei guai...
Si stringe alle lenzuola chiudendo gli occhi, ricordando l'espressione amareggiata di Minho quando giorni prima gli ha detto di non avere bisogno di protezione. Da allora è stato un po' scostante con tutti, appena Hyunjin gli dice che esce a cercare Minho lui se ne resta seduto o va da Chan, se s'incrociano in palestra non lo guarda e viceversa.
Ma per Minho dovrà essere normale non filarlo di striscio, allora perchè lui si sente così insoddisfatto?

Di certo a stare nel letto non ricava nessuna risposta anzi, quando riapre gli occhi nota solo di essere in ritardo. Sbuffando decide di saltare la prima ora dato che in ogni caso il pullman ci avrebbe messo troppo e fa con calma, preparandosi psicologicamente ad affrontare anche quella giornata.
Non capisce proprio perché la sua boccaccia quel maledetto giorno di settimane prima non se ne sia stata zitta. Perchè ha insultato Bonhwa? Non l'avesse fatto adesso non sarebbe stato minacciato.
Perchè è questo su cui deve riflettere, Bonhwa gli ha detto: "o fai quello che ti dico o il mio nuovo bersaglio diventerà il tuo amico frocetto, e nemmeno Lee potrà fare qualcosa perché se mi tocca di nuovo ci rimetterà l'anno, puoi starne certo".
E no, Jisung non vuole avere sulla coscienza Lee Minho.
Ma neanche fare ciò che Bonhwa gli dice ed è per questo che lo evita e sta sempre in classe da qualche giorno ormai. Però quel pomeriggio inizieranno i corsi aggiuntivi per i crediti e li ha sempre fatti quindi non mancherà, spera solo che tra i tutor più grandi non ci sia anche Bonhwa...

Così quella mattina se la prende con calma, arriva a scuola un'ora dopo e subito Hyunjin gli chiede come mai non gli abbia scritto nulla.
<<Mi sono solo alzato tardi>> sospira e l'altro inarca un sopracciglio <<Non dovresti andare a dormire presto la sera? Rischi di perdere parecchie lezioni così...>>
<<Nah, sto bene. Era solo inglese, no?>> gli sorride Jisung e Hyunjin annuisce decidendo di lasciar perdere.
<<Hyun,>> lo richiama poi <<Tu li fai i corsi pomeridiani?>> chiede ma Hyunjin corruga la fronte <<Quali?>>
<<Quelli di teatro>>
<<Oh no, io li ho fatti i primi anni e poi mi hanno detto che eravamo a posto con le ore extra>> gli spiega e Jisung sbuffa appoggiando il volto alla mano
<<Fortunato>> brontola <<Io i primi anni non ho voluto fare niente e mi tocca teatro>>
<<Reciterai?>>
<<Neanche morto, sto dietro le quinte. Faccio audio e luci dall'anno scorso>> alza gli occhi al cielo giocherellando con la matita e Hyunjin pensa che anche Minho li ha fatti.
<<Anche lo hyung li ha fatti>> gli dice quindi <<Li ha finiti l'anno scorso aiutandosi con le ripetizioni>>
Jisung non crede alle sue orecchie, smette di giocare e sposta di nuovo gli occhi sul biondino, <<Ah? Lee che da ripetizioni? E a chi?>>
<<A quelli del primo mi pare. Matematica e cose così>>
No, è impossibile <<Scherzi?>>
Hyunjin sorride <<Affatto>>
<<E come faceva? Non è socievole o sbaglio? Che poi perchè è così chiuso?>> domanda corrucciato e Hyunjin perde pian piano il sorriso.

<<E' una storia complicata...cose private Jisung-ah>> gli dice soltanto e Jisung non può fare a meno di dire <<A quanto ne so però i suoi sono vivi entrambi, no? Tutti dicono che sono separati>>
Hyunjin annuisce, non credendo di essere in dovere di parlarne, <<Sì, sì. Minho è molto legato ad entrambi ma...>> si ferma mordendosi le labbra, chiedendosi silenziosamente se non possa fare uno strappo alla regola.
Non dirà niente di che però Jisung è suo amico adesso...l'ha già pure ospitato in casa sua e fatto conoscere i suoi amici d'infanzia in varie occasioni, sa che non è della propria di vita che si parla però dirgli qualcosina non significherà un pericolo per Minho.
<<Ma?>> lo sprona Jisung, adesso più vicino e più curioso del solito.
<<Ma avrebbe preferito vivere con sua madre, tutto qui>>

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