Degli occhi stanchi stavano guardando fuori alla vettura della polizia, appoggiato alla testa che era a sua volta poggiata sulla spalla dormiente. Stava cercando di non muoversi troppo, di tenere fermo il corpo del giovane per non svegliarlo dato che sembrava molto provato da quella serata. Chan semplicemente vedeva la strada sfrecciare e il cielo cupo senza neanche una stella, ma solo la luna che illuminava quello che stava intorno a sé. Guardare quell'ambiente esterno non lo rendeva malinconico, bensì si sentiva sollevato perché stava andando via da un luogo che per molti giorni ed ore aveva avuto paura di visitare. Sentiva il peso nel petto alleggerirsi ad ogni chilometro che passava, respiro dopo respiro. Si sentiva più tranquillo, anzi poteva dire di essere quasi felice.
Era una sensazione strana, ma la consapevolezza che finalmente avevamo detto la verità e che non sarebbe successo niente di male a nessuno di loro, si sentiva sollevato perché per una volta non aveva dovuto lottare con tutto sé stesso per permettere di salvare qualcuno. Non sarebbe stato in grado di andare avanti anche se quella volta avrebbe fallito, pur sé era una delle conseguenze più probabili tra i vari scenari che si era fatto.
«Chan hyung?» Il ragazzo sentì prima il dito di Hyunjin che picchiettava sulla sua spalla poi la voce, Chan si voltò guardando il ragazzo al suo lato sinistro, «Puoi svegliare Jeongin? Siamo quasi arrivati.» Il fiato caldo della voce sussurrata di Hyunjin lo prese alla sprovvista, non che non avesse mai sentito quel ragazzo sussurrargli qualcosa; ma mai con quella tranquillità, «Mi hai sentito?» Il più grande annuì voltandosi verso Jeongin, che stava ancora dormendo tranquillo sulla sua spalla.
«Jeongin-ssi...» Sussurrò a sua volta sfiorando la mano di lui, non sapeva come svegliarlo senza spaventarlo, «Jeongon-ssi siamo quasi arrivati...» La mano di lui sfiorò il viso addormentato di Jeongin, il quale tremò in maniera impercettibile e poi aprì gli occhi incontrando quelli di Chan si ammorbidì ancora di più, «Scusa... siamo quasi arrivati nel nostro quartiere.» Jeongin mosse gli occhi lungo tutto quel posto, comprese che era appoggiato sulla spalla del più grande e in un movimento fluido si sistemò avvicinandosi molto alla porta.
«Grazie...» Sussurrò in modo impercettibile mentre si grattava l'occhio, Chan annuì sentendo quel ringraziamento, «Quanto manca?» Chiese guardando fuori, la prima cosa che Jeongin notò fu casa sua e sua madre fuori che lo aspettava.
«Puoi scendere.» Così Jeongin non aspettò neanche di salutare gli altri ragazzi, semplicemente scese dalla macchina, chiuse la portiera e poi prese a correre con piccoli saltelli verso la madre. Stava dicendo qualcosa, ma era chiuso in quell'automobile non riusciva a sentire neanche una parola.
«Scendo anch'io, due passi e sono arrivato.» Anche se non era del tutto vero, voleva evitare che i suoi amici guardassero un'altra sfuriata di sua madre; quindi decise che era meglio se avesse camminato verso casa sua.
«Sei sicuro? Non è un problema.» Ormai Chan aveva chiuso la portiera e si voltò verso l'uomo sorridendo.
«Non c'è bisogno, mia madre mi sta aspettando sicuramente lì fuori.» Anche se in cuor suo sperava che in realtà non fosse così, che magari stava semplicemente dormendo senza preoccuparsi della fine che suo figlio avrebbe potuto fare. Quella sera avrebbe solo voluto dormire e non litigare di nuovo con quella donna. Così il ragazzo iniziò ad incamminarsi con le mani nelle tasche, guardando davanti a sé e cercando di tranquillizzare la sua mente.
Non voleva rispondere male a sua madre, era pur sempre la donna che lo aveva dato alla luce, che a suo modo si preoccupava per lui, che si faceva in quattro e che lo amava; anche se a volte non gli sembrava affatto così.
«Io lo sapevo che non ti avrebbero messo dentro.» Urlò una voce femminile, poi delle braccia lo avvolsero il collo e Chan si ritrovò a indietreggiare. Iniziò a ridere, era sua sorella che si era lanciata su di lui contenta di vederlo, «Cosa ti hanno fatto?»
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A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)
FanfictionMezzanotte. I segreti possono essere ben tenuti solo quando le lancette dell'orologio superano il numero dodici. Però per far sì che restino nascosti, le persone coinvolte devono esserne capace. Chan ne sa qualcosa, ma il destino vorrà che alcuni d...