27장: Panacea

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Tre ragazzi su sei si erano cambiati il colore dei capelli, Han aveva optato per un blu corallo che sembravano entusiasmarlo tanto da non smettere di guardare il suo riflesso con i suoi occhiali; Hyunjin aveva deciso che quella volta si sarebbe fatto i capelli rosa, che gli stavano particolarmente bene ma lui non era convinto della combinazione capelli corti e il rosa; Jeongin era stato motivato a fare altrettanto, decidendo che avrebbe provato un colore più sobrio rispetto agli altri due. Così si ritrovò a diventare biondo, meravigliando tutti per come gli stava. Vedendo come il ragazzo fosse carino, erano certi che non sarebbe stato male ma Chan si sorprese; non riusciva a non guardarlo come se con quel colore ora era diventato un angelo. Gli altri tre ragazzi invece si erano fatti solo uno shampoo, preferendo non fare nulla di eccessivo. Chan aveva optato per una piega senza risistemare il colore, già aveva discusso in precedenza con sua madre per quella scelta e per non averle chiesto il permesso; non gli andava di litigare al suo ritorno. Voleva pace, quindi si stava comportando in modo che lei non avrebbe avuto niente da ridire. Non era così facile, le dava fastidio troppe cose. Sembrava che vivesse una vita di insoddisfazioni che faceva ricadere sui loro figli.

«Chan hyung ci avevi promesso una foto di gruppo.» Lo fermò Seungmin, l'australiano guardò il gruppo con un sorriso sghembo. Lui aveva provato a non ricordarglielo, sperando che se l'erano dimenticato.

«Di la verità, speravi che...» Bangchan diede il telefono a Jeongin senza fare finire Changbin, il minore rise guardando il telefono del più grande, «Sei impossibile.»

«In realtà stiamo per fare la foto, non l'ha fatto apposta.» Jeongin sarebbe stato in grado di prendere la sua parte anche se era completamente in torto, Chan trovava come cosa alquanto carina da parte sua.

«Certo, noi ci crediamo.» Esclamò Jisung prima di afferrare le spalle di Jeongin e Chan sorridendo alla telecamera, mentre anche gli altri ragazzi si preparavano.

«Changbin-ssi, vieni qui davanti così ti vediamo meglio.» Chiamò Jeongin muovendo la mano verso il ragazzo, il quale fece una piccola corsetta che fece ridere l'australiano e il minore scattò la prima foto.

Dopo essersi fatti delle foto, Chan afferrò il telefono iniziando a guardarle; stranamente erano tutte venute molte bene e ne sembrava molto orgoglioso.

«Ne devi mettere almeno due ed una delle due, la prima, deve essere questa qui.» Hyunjin indicò quella dove a Chan piaceva di meno, lui che rideva con il viso di lato ed anche Changbin che però guardava nella direzione dell'australiano. C'era uno sguardo caldo in quei occhi che lo guardavano. Han che osservava il minore con un piccolo timido sorriso, stringendo quelle spalle quasi come se non volesse lasciarlo andare. Seungmin e Hyunjin che sorridevano alla telecamera aspettando lo scatto.

«Questa è una delle migliori. Comunque ne devi mettere quattro, come quelle che hai messo ieri con Jeongin.» Protestò Changbin facendo ridere il più grande, quei quattro ragazzi erano proprio degli amici gelosi.

«Ho fatto un guaio ieri.» Rise il più piccolo toccandosi la testa bionda, Seungmin stava per dire qualcosa quando il bus si fermò alla fermata e i ragazzi si dovettero mettere a correre per entrarci.

Così Chan costrinse Jeongin a mettersi al suo fianco, proprio vicino al finestrino e poi gli altri ragazzi dietro; sistemando le loro valigie sopra le loro teste. L'australiano si accomodò mettendosi a scegliere le altre tre foto, cercando quelle dove stavano tutti meglio; presa a taggare ognuno di loro, sotto lo sguardo attento di Jeongin e Jisung.

«La descrizione deve essere: Jisung è il migliore!» Si sentì una pacca sonora e poi il ragazzo gemere mordendosi la mano, «Quello è il mio delicato sedere, Hyunjin!» Il ragazzo scoppiò a ridere battendo le mani, Chan osservò i due.

A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora