Jeongin aveva la testa appoggiata sulla spalla dell'australiano, stava giocando con la sua felpa mentre in silenzio stavano ascoltando la musica proveniente dal telefono del minore. Tra di loro non c'era alcun tipo di spazio, i loro corpi erano vicini, così come i loro cuori. Anche se quello di Chan batteva forte, talmente forte da sentirlo nella gola, nelle proprie orecchie. Si sentiva strano, quella vicinanza gli piaceva ma allo stesso tempo voleva qualcosa di più. Desiderava le labbra di lui, toccare la sua pelle e averlo indietro. Il minore, invece, era rilassato al suo fianco. Le sue mani giocavano con la felpa dell'australiano, le sue narici erano invase dal suo odore, ed aveva gli occhi chiusi. Non avevano parlato, Chan comprendeva che a lui, in quel momento, non andava di parlare. Aveva la mente stanca dalla musica, delle note, dal ritmo. Voleva solo aria fresca sul viso, metaforicamente parlando dato che faceva caldo, e liberare la sua mente.
La mente dell'australiano vagava, realizzando che l'ultima cosa che pensava gli sarebbe successa quell'anno sarebbe stata incontrare un ragazzo ed innamorarsi di lui. Anche se era qualcosa di plausibile, doveva ammettere che la cosa più inaspettata era la sua evoluzione. Il suo cuore lo desiderava con tutto se stesso, ma la sua mente lo fermava. Non voleva farlo soffrire, ma così lo faceva soffrire lo stesso. Non gli stava dando niente di stabile.
«Posso farti una domanda?» Il naso di Jeongin sfiorò il collo di Chan, il quale trattenne il fiato sentendo una pressione al basso ventre. Le sue labbra erano così vicine alla sua pelle.
«Certo.» Sussurrò, non voleva alzare troppo la voce. Aveva paura di interrompere quel momento intimo. Jeongin si passò la lingua sulle labbra, ma Chan la sentì sfiorare anche il suo collo. Chiuse gli occhi, doveva mantenere un certo autocontrollo.
«Mi chiedevo...» Mentre cercava le parole giuste, il suo viso si muoveva e il naso gli sfiorava così tante volte il collo.
Chan possedeva un buon autocontrollo, ma non così buono da poter resistere a quello che gli stava facendo il ragazzo.
La mano dell'australiano afferrò il mento di Jeongin, il quale aveva le parole bloccate per aria con la bocca aperta. Gli occhi del minore senso socchiusi, mentre il più grande lo guardava con desiderio. Quale morbide labbra, che aveva già assaporato in precedenza. Ma non aveva assaporato abbastanza.
Le labbra di Chan si appoggiarono su quelle del minore, anche se il suo intento era un bacio castro. Jeongin non sembrava d'accordo, la lingua si infilò nella bocca dell'australiano e il più grande si ritrovò il minore seduto a cavalcioni su di lui. La lingua di Jeongin si lasciava trasportare dal bacio e dal ritmo che Chan aveva deciso. Mentre le sue mani vagavano sul corpo di lui, tastando ogni centimetro del suo busto. Mentre le mani dell'australiano si erano spostate sulla schiena, scendendo fino ai glutei. Nel momento in cui lo stava palpando, Jeongin si separò velocemente da lui.
Non sapeva quanti secondi erano stati a baciarsi, per Bangchan sembravano secondi infiniti. Anche le loro labbra gli davano ragione, erano rosse.
Jeongin stava studiando Chan, il quale non aveva mosso le sue mani dal suo sedere come Jeongin dal suo petto. Il loro respiro era affannoso, si stavano guardando in silenzio. Jeongin si chinò di nuovo, riprendendo quel bacio. Una mano salì sul collo, fino ad arrivare alla nuca e stringendo i capelli di lui. Chan, invece, spostò la mano sulla schiena, costringendo il minore ad avvicinare di più il busto. Movimento che portò anche ad un ondeggiamento di fianchi sul cavallo di Chan. Il quale gemette a quel movimento.
Jeongin si allontanò di nuovo, quel verso gutturale lo fece ritornare alla realtà.
«Scusa.» Sussurrò mentre abbassava lo sguardo, volendo controllare la gravità della situazione.
«Non è successo niente.» Lo rassicurò, ed era vero. Non era eccitato fino a quel punto.
«Non dovevamo.» Ritornò a mettersi seduto, la musica era ancora alta anche se qualche minuto prima era diventato di sottofondo al loro bacio.
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A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)
FanfictionMezzanotte. I segreti possono essere ben tenuti solo quando le lancette dell'orologio superano il numero dodici. Però per far sì che restino nascosti, le persone coinvolte devono esserne capace. Chan ne sa qualcosa, ma il destino vorrà che alcuni d...