43장: No alcol

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Si stava profumando, quando sua madre entrò nella sua cameretta. Inizialmente non disse nulla, guardava suo figlio con una camicetta celeste con il colletto coreano a maniche corte. I suoi capelli ricci erano lasciati liberi da una parte, dall'altra aveva delle trecce che Hannah gli aveva fatto con molta pazienza. Chan era agitato, non sapeva cosa aspettarsi da quella festa, sperava solo che si sarebbe divertito e che non sarebbe successo alcun dramma. Eppure conoscendo i suoi amici, non ne era così certo. Forse per questo era agitato, se ci fosse andato da solo sarebbe stato più tranquillo; era vero, ma quelle esperienze doveva farle con i suoi amici.

«Sai a che ora tornerai? Mi scriverai ogni tanto?» Chan si voltò mentre si spazzolava il pantalone nero, «Mi scrivi quando sei arrivato? Ti fai sentire?»

«Non so se lì la linea prende bene, ti scrivo come posso.» La donna annuì, era appoggiata al muro guardando suo figlio con le braccia congiunte al petto.

«A che ora torni?» Alzò le spalle, non lo sapeva neanche lui, «Non vuoi farmi dormire? Già ieri notte non ho chiuso occhio al pensiero che devi andare a questa festa, ora non mi vuoi neanche fare sapere...»

«Aigoo, mamma! Forse alla mezza. Non lo so, so solo che abbiamo considerato che domani c'è scuola. Non stressarti, ti prego.» Chiuse gli occhi mentre afferrava il telefono.

«Sei così egoista. Non ho chiuso occhio ieri notte.» Chan si fermò di fronte a sua madre, poi disse: «Capisco che sei in ansia, ma non succederà niente. Siamo letteralmente in un falò al mare, con altri ragazzi della mia scuola e i miei amici. Capisco che sei in ansia, ma ti ricordo che hai detto che devo fare esperienza.» L'australiano era fin troppo calmo mentre parlava sua madre, la quale sembrava star per avere una crisi, «Andrà tutto bene.»

«Chiamami ogni tanto.» Chan annuì mentre scendeva le scale, «Non accettare caramelle dagli sconosciuti. Non bere. Non accettare passaggi se non dai tuoi amici.» Continuava ad annuire mentre sua madre lo assillava, «Non drogarti. Controlla se ti mettono qualcosa nel bicchiere.»

«Mamma...» Chiuse gli occhi voltandosi verso la donna, gli appoggiò le mani sulle spalle, «Andrà tutto bene. Ti ricordo che ho diciotto anni.» In quel momento suonò il campanello, sorrise alla donna ed andò verso la porta. Sentiva delle voci animate che discutevano.

«Non l'ho fatto apposta a vestirmi in modo simile a te.» Changbin stava dicendo a Hyunjin, entrambi indossavano un indumento beige. Hyunjin un pantalone a palazzo di quel colore delicato, mentre sopra aveva una sorta di maglioncino a giro manica bordeaux; mentre Changbin una maglietta beige e un pantalone rosa cipria, «Ho trovato solo questo, perché qualcuno ha...»

«Nell'armadio hai altri colori.» Disse il giovane sistemandosi gli occhiali dalla montatura sottile sul naso, «Chan hyung ha sbagliato vero?»

«Aish, serio? State bene insieme.» Hyunjin si strinse nelle spalle ed iniziò a camminare verso l'automobile, Changbin esclamò: «Tu sei sempre molto più bello di me.»

«Lo so!» Rispose prima di entrare nell'auto, Changbin fece altrettanto.

«Poi non sarebbe bello se pensassero che noi due stiamo insieme?» Chan si ritrovò a ridere mentre Seungmin si sedeva di fianco a suo padre e Han sulle sue gambe.

«Ew, no grazie.» Lo spintonò mentre lui provava ad avvicinarsi con le labbra che formavano un bacio, «Dai, smettila.»

«Signor Kim, io ci sto provando da anni con Hyunjin. Lui non mi vuole in nessun modo!» Piagnucolò il ragazzo muscoloso verso il padre di Seungmin, che gli lanciò uno sguardo dallo specchietto, «Cosa devo fare?» Chan lo vide sorridere, ormai era abituato al fatto che Changbin ci provava con tutti loro.

A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora