Bangchan era seduto per terra, le gambe incrociate e la testa appoggiata sul letto. Il suo viso era illuminato della luce del computer portatile, mentre gli occhi erano chiusi, le labbra carnose socchiuse. Aveva pensato di risposare un po' gli occhi, ma alla fine era finito per addormentarsi. Un ragazzo era sul letto, si stava rotolando goffamente verso la luce per vedere come stesse lavorando e ammirandolo in silenzio; sorprendendosi nel vederlo addormentato. Sorrise appoggiandosi con la testa sulle proprie mani, osservando come delle ciocche ricce di capelli ricadevano sul suo viso profondamente addormentato. Appoggiò la guancia sulla mano sinistra, allungando quella destra per sfiorare la fronte di lui. Era così bello, dannatamente etereo anche quando era semplicemente fermo o stava dormendo. Il cuore di Jeongin batteva lentamente, quasi a rialzarsi a quella vista magica. La sua maschella era riposata, le labbra leggermente socchiuse ed era così perfettamente proporzionato. Il telefono del più grande si illuminò, questo fece girare il più piccolo verso il computer. Decise di scendere dal letto per controllare il file e inviarlo. Eppure suo malgrado, notò che aveva già scritto la mail mancava solo che premesse su "invia". Così lo fece al posto dell'australiano, per poi spegnerlo ed allontanarlo da lui con il telefono. Si sedette vicino al più grande, pensando ad un modo per spostarlo da lì; ma era troppo debole per spostare un corpo. Quindi decise di prendere una coperta ed appoggiarla sul suo corpo, salì sul letto e si mise sul fianco per ammirarlo. Durante la sua visione, si addormentò di nuovo.
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I suoi occhi si aprirono lentamente a causa di un raggio di sole che gli arrivava direttamente sul viso, ritrovandosi a guardare la sua mano stretta in quella di Jeongin ancora dormiente. Il viso vicino al bordo del letto rivolto verso di lui, quasi come se si fosse addormentato guardandolo. Sorrise a quella visione stupenda, da addormentato era ancora più bello e dolce. Si chiedeva come potessero delle persone odiarlo, prenderlo di mira. Se solo si sarebbero fermati un secondo in più, avrebbero scoperto il mondo che lui nascondeva e riservava alle persone giuste. Non si impegnava per fare amicizia eppure era facile legarsi a lui. Nel suo caso, innamorarsi di lui. Per di più, vederlo così lo rendeva ancora più perso di prima. Aveva qualcosa di speciale.
«Buongiorno.» Aprì gli occhi biascicando quella parola con una voce roca, osservando il più grande con gli occhi assonnati.
«Buongiorno.» Rispose altrettanto, non ricordava molto della sera precedente e il momento in cui si era addormentato. Il minore lasciò la mano del più grande coprendosi gli occhi e sbadigliando rumorosamente, come se volesse svegliarsi in quel modo. Si soffermò a guardarlo, muovere le mani su e giù sul viso mentre continuava a tenere gli occhi chiusi, «Se così carino quando sei appena sveglio.»
«Chi?» Domandò confuso, facendo ridere l'australiano. Aveva proprio ragione quando diceva che non era in grado di connettere bene a prima mattina, «Chi è carino?»
«Tu, Yang Jeongin, tu!» L'interessato abbassò le mani guardandolo confuso.
«Quando?» Chan si alzò ridendo, sedendosi sul letto e chinandosi sul viso del più piccolo baciandolo. Un veloce bacio, non voleva essere beccato dalla madre di Jeongin; eppure lui afferrò il capo del più grande costringendolo ad abbassarsi, così che le loro labbra si potessero toccare di nuovo.
«Tua madre potrebbe entrare...» Lo zittì di nuovo con le sue labbra.
«Torna direttamente questa sera.» Rispose mentre si sistemava sul petto del più grande e la sua mano era sul suo stomaco, «La riesco a vedere a cena, se non fa gli straordinari per gli incontri. Ma è più attiva la sera tardi, quando io sto dormendo.»
«É molto assente... come fa con gli incontri con gli insegnanti?» Il minore si incupì, quasi come se non sapesse come rispondere, «In quanto insegnante...»
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A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)
FanfictionMezzanotte. I segreti possono essere ben tenuti solo quando le lancette dell'orologio superano il numero dodici. Però per far sì che restino nascosti, le persone coinvolte devono esserne capace. Chan ne sa qualcosa, ma il destino vorrà che alcuni d...