Afferrò la pedina dell'avversario posando vicino alla coscia di Leeknow, mentre il ragazzo dal viso coperto di lentiggini imprecava voltandosi verso Hyunjin. I loro nasi erano così vicini da sfiorarsi, facendo socchiudere le labbra del giovane guardando i suoi occhi. Jeongin dall'altro lato stava studiando la prossima mossa che poteva fare, mentre si passava tra le mani le pedine corrucciando la fronte. Jeongin picchiettò con il dorso della mano il braccio di Felix, il quale subito si voltò verso il suo amico iniziando a sentire cosa gli stava sussurrando. Gli occhi del minore erano così seri, concentrati in quello che era la mossa giusta.
Come intorno a Felix c'erano due persone, anche Jisung aveva le sue fonti. Leeknow gli stava dicendo le possibili mosse che l'australiano avrebbe potuto fare, mentre Seungmin gli diceva di doversi concentrare. Mentre chi stava osservando quel gioco erano: Changbin e Chan, che ogni tanto passavano il cibo per far mangiare tutti quanti. Non era chiaro come avevano iniziato a giocare a scacchi, eppure non gli dispiaceva quell'aria che si era creata. Il fatto che si erano già organizzati prima di quell'incontro e che ora stavano condividendo un momento insieme, senza alcun dramma.
«Se facessi come ti ho detto io, son-» Jeongin scosse il capo toccando la mano del ragazzo dai capelli rosa, la quale era appoggiata sulla spalla di Felix, che guardava di fronte a sé, «Cosa?»
«Dovrebbe mettere l'alfiere in b cinque. È la mossa più sicura.» I due ragazzi studiavano il tavolo, poi si illuminarono in un sorriso verso il più giovane.
«Tu sei un genio.» Hyunjin scompigliò i capelli del ragazzino, mentre Felix faceva quella mossa. Jeongin si stava facendo piccolo mentre rideva e si toccava la fasciatura sul viso, per non farlo muovere. Chan ebbe una morsa nello stomaco, confuso da quella sensazione abbassò la testa.
«Devo abbandonare...»Si lamentò il ragazzo dai capelli blu, mentre si appoggiava con la faccia sulla mano schiacciando le sue guance.
«Se provassi un infiltrata?» Suggerì Leeknow, Jisung si zittì studiando la situazione. Aveva le labbra sporgenti, mentre si mordeva l'interno guancia studiando un modo.
«Ho già la torre bloccata e non ho modo per fare l'infiltrata.» Sospirò scompigliando i capelli, chiudendo gli occhi incredulo di star perdendo con l'aiuto di altre due persone.
«Devi abbandonare.» Concordò Seungmin mentre Han Jisung prendeva il re ed allungava la mano, Felix la strinse per concludere la partita, «Bella partita quella contro Jeongin.»
«Ya, guarda che c'ero pure io a dare suggerimenti.» Urlò Hyunjin indicando Seungmin che l'aveva insultato.
«Anch'io ho pensato molto in questo gioco.» Si lamentò Felix mentre Hyunjin si appoggiava di nuovo sulla sua spalla.
Chan notava come l'australiano era tranquillo al suo fianco, nonostante c'era Hyunjin gli abbracciava le spalle; lo tirasse a sé per diminuire le distanze. Chan lo sapeva che lo stava facendo di proposito. Si era ritirato a chiedersi più volte, come faceva ad essere così tranquillo sapendo che aveva fatto un bel servizio e si erano baciati nei bagni di una discoteca?
«Credeteci.» Rise Leeknow vicino all'orecchio di Jisung, mentre Chan si alzava con in mano un pezzo di pane con sopra degli affettati che voleva offrire a Jeongin. Sentiva il cuore battere forte, mentre stava andando si stava pentendo di quella scelta.
«Dobbiamo fare una foto, dobbiamo mostrare a tutti che Han ha perso contro Felix.» Esclamò Hyunjin afferrando il telefono, «Stringete la mano e guardatevi negli occhi con serietà. Noi, facciamo lo sfondo interessante.» Leeknow afferrò Chan, lo fece sedere sulle sue ginocchia e modello la sua mano destra. Andò da Jeongin costringendolo ad avvicinarsi di più al suo interesse, le loro mani si toccarono e l'australiano giurò di aver sentito un brivido lungo la schiena.
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A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)
FanfictionMezzanotte. I segreti possono essere ben tenuti solo quando le lancette dell'orologio superano il numero dodici. Però per far sì che restino nascosti, le persone coinvolte devono esserne capace. Chan ne sa qualcosa, ma il destino vorrà che alcuni d...