Leeknow e Han ritornarono abbastanza in fretta, dopo essere andati da qualche parte. Nessuno dei due voleva cedere alle insistenze dei loro amici, ma erano certi di una cosa: qualsiasi cosa fosse stata, era stata risolta. I due ragazzi erano tranquilli, scherzavano con gli amici, tra di loro e Leeknow addirittura guardava infastidito Chan. Il quale stava appendendo i panni sullo stendino con Jeongin, entrambi ridevano e parlavano restando nel loro mondo. Era una sensazione meravigliosa, ridere a cuor leggero con lui, soprattutto dopo quello che era successo la sera precedente. Il fatto che lui fosse di buon umore, anche se lo preoccupava come stava lontano dal proprio cellulare. Era spento nello zaino, senza alcuna intenzione di afferrarlo ed accenderlo. L'australiano voleva chiedergli se fosse a causa di quel video, ma non voleva rovinare l'umore allegro di quel giovane.
Finché il suo cellulare non iniziò a squillare, era una richiesta di videochiamata su Instagram da parte di Soomin. Chan si asciugò le mani sulla stoffa del pantalone ed accettò la chiamata.
«Ciao, mi passi quel cretino del mio amico?» Urlò facendo sussultare sia il proprietario del telefono che il giovane, il quale finì per terra con una mutanda di Han sul viso.
«Gli dai due secondi, sta combattendo con i mutande di Superman.» Lo inquadrò con una piccola risata, seguita da una più fragorosa della sua amica, «Va meglio?»
«Ya, sai che potresti andare a dire in giro che hai battuto Superman? Non è una cosa da tutti i giorni!» Jeongin afferrò il telefono sbuffando, mentre l'intimo veniva messo dentro al cestino dei panni lavati.
«Perché devi sempre urlare quando parli al telefono?» Chiese massaggiandosi la testa, Soomin rise sguaiatamente, «Che cosa vuoi?»
«Ricattarti con lo screen che ho fatto di te con quelle mutande.» Jeongin le lanciò uno sguardo infastidito, «No, quella sarà solo la mia nuova foto preferita.»
«Un giorno di questi prenderò il tuo telefono e cancellerò tutto il materiale.» Soomin rise rumorosamente, «Tutto.»
«Aish, almeno non l'audio dove canti "nella vecchia fattoria". Per piacere, lo ascolto sempre quando sono giù.» Jeongin iniziò ad arrossire visibilmente, «Quella sera è stata così divertente, quel audio significa troppo. Ogni volta che mi sento triste, tu migliori l'umore per come la canti, la tua risata...»
«Aigoo, ho capito.» Iniziò a dire muovendo la mano velocemente davanti allo schermo, con Soomin che rideva, «Ho capito. Aish, mi metti sempre in imbarazzo.»
«Ti metterei in imbarazzo se la mettessi come suoneria, ma non lo farò.» Esclamò con orgoglio, «Allora, mi vuoi spiegare perché non rispondi ai miei messaggi da ventiquattro ore? Pensavo ti avessero rapito gli alieni o chissà chi.»
«Tu a volte non mi rispondi per giorni interi...» Soomin prese a lamentarsi, versi lunghi e forti che portarono al suo amico reagire nell'immediato, «Non mi andava di leggere certi messaggi, tu che vuoi di tanto urgente da me?»
«Mh, dirti che ho cancellato il tuo numero di telefono dal cellulare di quel pedofilo, cancellato la chat, il gruppo dove stavamo e ho informato il gruppo di che razza di persona è. Non c'è di che, sono solo finita in ospedale.» Jeongin annuì mordendosi il labbro, «Ho visto il video che ti ha mandato... mi spiace.»
«Grazie, ma non eri obbligata a farlo.» Soomin sorrise dallo schermo, Bangchan lo riusciva a vedere.
«Siamo amici e mi hai difeso, quando usavano ancora il maschile al posto del femminile. E ti ho sempre detto, dimmi chi ti dà problemi che me ne occupo io. Ricordati che siamo amici.» Jeongin annuì con gli occhi lucidi, «Ya, non iniziare a piangere. Sto bene, sono felice che ho smascherato quell'orribile pedofilo. Ora però sei libero, cancella tutti i messaggi e il numero. Non ti darà più fastidio.»
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A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)
FanfictionMezzanotte. I segreti possono essere ben tenuti solo quando le lancette dell'orologio superano il numero dodici. Però per far sì che restino nascosti, le persone coinvolte devono esserne capace. Chan ne sa qualcosa, ma il destino vorrà che alcuni d...