Bangchan stava ripetendo la sua presentazione mentre camminava avanti ed indietro lungo quel corridoio, era di fronte alla classe A-7 ed era del secondo anno. Era nervoso, non sapeva cosa aspettarsi da quella classe e tanto meno come avrebbe reagito. Lui era abituato a parlare di fronte alla sua classe, ma davanti a degli sconosciuti non era mai stato e per di più erano più piccoli di lui. Doveva presentare il tema che era andato meglio in tutta la classe, il suo insegnante voleva che quei giovani avessero un buon punto di riferimento e credeva che Chan lo sarebbe stato. Magari per il suo impegno, per il suo farsi apprezzare dalle persone perché solo così veniva amato. Sapeva che non era colpa sua, ma cercava di fare sempre del suo meglio.
«Bang Christopher Chan, puoi entrare.» Il professore lo chiamò per nome intero, lui si fermò strofinando la mano destra lungo il pantalone. Quando era agitato la sua mano tendeva a sudare, tremare, «La classe è pronta a riceverti.» Chan annuì seguendo il professore dentro quella classe, ritrovandosi tutti gli studenti alzati come segno di rispetto.
Il ragazzo dai capelli biondi, mentre seguiva il professore, guardò la classe per leggere i volti di quei studenti. I suoi occhi stavano procedendo con calma sui volti, fino a quando non si scontrò con un viso familiare. Il ragazzo alzò l'angolo delle labbra creando delle adorabili fossette, gli occhi da volpe finirono per chiudersi e Chan abbassò la testa continuando a camminare. Non aveva pensato che quella classe potesse essere di Jeongin, ma lui era giusto di un anno in meno a loro quindi era l'unico che frequentava il secondo anno del liceo.
«Lui è Bang Christopher Chan.» Disse con orgoglio il professore, Chan alzò la testa annuendo un po' a disagio. I ragazzi si misero seduti.
«Vi prego, se dovete rivolgervi a me usate Chan.» Disse facendo scuotere il capo a Jeongin, stava solo cercando di mettere i ragazzi a loro agio, «Il vostro professore mi ha chiesto di venire a parlare qui di un tema che abbiamo svolto qualche settimana fa, io e la mia classe. Ha pensato che il tema con il miglior punteggio potesse essere presentato ad una classe che deve ancora iniziare l'ultimo anno.»
«Se poi avete domande, potete fargliele. Lui è qui per rispondere ad ogni vostro dubbio.» Chan annuì e poi il professore si mise comodo.
Così Chan iniziò a presentare il suo tema, ciò che aveva pensato quando ci aveva lavorato. Aveva preso in riferimento un libro di Dazai¹, parlando del tema della solitudine che sentendosi rifiutato dalla società, vive una condizione esistenziale di estrema solitudine. In quella vita dove cerca di esprimersi in vari campi, ma domina l'intera esperienza da lui vissuta. Per Chan era un tema importante, ci teneva molto perché la sua esperienza era stata quella. Il suo primissimo gruppo di amici l'aveva abbandonato, tradendo la sua fiducia. Era al periodo delle medie. Aveva poi provato a fare amicizia, ma l'unica amica che si era fatta si era rivelata un approfittatrice. Quindi Chan aveva scelto quel tema perché credeva che sarebbe stato in grado di fare un buon lavoro, essere uno dei primi; ma non si aspettava di essere il primo.
Jeongin era affascinato dal modo in cui esponeva l'argomento. Era così sicuro di sé stesso e padroneggiava molto bene il discorso, la lingua, guardava tutta la classe e sembrava così a suo agio. Anche se in realtà era molto agitato, aveva paura di sbagliare a parlare.
«Posso farti una domanda?» Chiese un ragazzo nella classe, Chan che aveva finito da poco di parlare si voltò con un dolce sorriso sul viso, «Perché invece che dirci che dovremmo andare avanti, dopo una delusione in amicizia, ci stai dicendo di ricordarcelo?» Il ragazzo più si ritrovò con le mani che si posarono oltre il suo fianco.
«Non sto dicendo questo.» Disse sentendo la bocca secca, «Quello che intendo è che questo autore ci fa sentire...»
«Parla per te, vecchio. Se tu ti senti rappresentato perché non abbastanza interessante e...» Il professore fece cadere il libro sul tavolo mettendosi in piedi, il ragazzo si fece piccolo.
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A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)
Fiksi PenggemarMezzanotte. I segreti possono essere ben tenuti solo quando le lancette dell'orologio superano il numero dodici. Però per far sì che restino nascosti, le persone coinvolte devono esserne capace. Chan ne sa qualcosa, ma il destino vorrà che alcuni d...