Jeongin cadde per la quarta volta mentre portava il secchio fuori per svuotarlo, Chan si alzò per andare da lui ed accettarsi che stesse bene. Il ragazzo ormai si era alzato e stava continuando a camminare come se poco prima non fosse caduto, nonostante era in difficoltà. L'australiano lanciò uno sguardo a Changbin, che alzò le spalle mentre Seungmin scivolava per terra facendo ridere sia Hyunjin che Jisung.
Si alzò nell'immediato lanciando la stoffa bagnata che aveva in mano, i due ragazzi saltarono per evitarla ma si urtarono e finirò per terra. Adesso toccò a Seungmin ridere e anche Chan si ritrovò a sorridere a quella scena.«Togliti di dosso.» Si lamentò Jisung scalciando, Hyunjin provò ad alzarsi ma cadde di nuovo sul corpo del suo amico.
«Guarda che sei stato tu a venirmi addosso.» Urlò Hyunjin mentre cercava di fermare quelle gambe, «Vuoi fermare quei benedetti piedi?»
«Sei stato tu a venire su di me!» Urlò continuando a scalciare, Jeongin entrò nella stanza confuso da quel fracasso.
«Io? Ma guarda che...» Iniziarono a tirarsi a destra e a manca, cercando di liberarsi l'uno dell'altro iniziando a litigare a voce ancora più alta. Mentre si schiacciavano la faccia a vicenda, gemendo per il dolore. L'idraulico li stava guardando e stava per intervenire, quando il interfonico di casa suonò. Hyunjin si fermò guardando l'uscio della cucina.
«Hyunjin vai a vedere se è il figlio del signore.» Ordinò Chan, Hyunjin si voltò con il broncio, «Ora!» Doveva separare i due, che non si odiavano ma ogni tanto finivano per discutere.
«Perché io? Dovrebbe andare Han!» Urlò mettendosi seduto sul ventre del ragazzo, che lo stava guardando con le mani appoggiate sui suoi fianchi e gli occhi socchiusi.
«Perché dovrei andare io, scusami? Tu hai fatto il casino con l'impianto.» Hyunjin si voltò verso Jisung, i due si stavano guardando diritto negli occhi, sembravano quasi che si stessero studiando.
«Chi ha rotto il rubinetto, ieri?» Jisung non distolse lo sguardo, ma nemmeno rispose, «Ti rinfresco la memoria, tu! E il figlio è venuto con gli attrezzi per il rubinetto.» Stava per ribattere, quando il interfonico suonò di nuovo.
«Hyunjin vai ad aprire.» Questa volta Chan fu più autoritario, ciò fece alzare Hyunjin che andò via borbottando, «Ti sei fatto molto male?» Chiese poi con gentilezza a Jeongin, quel cambio di tono sorprese il minore.
«No, no. È solo tutto molto scivoloso.» Chan annuì mentre lui si metteva di nuovo in ginocchio e afferrò la stoffa colma d'acqua.
«Dopo vado io, okay?» Jeongin annuì mentre faceva uscire l'acqua dalla stoffa, «Scusami, ti avevo promesso che saremmo andati al mare.»
«Ma dopo ci andiamo lo stesso, te l'abbiamo promesso Chan hyung.» Seungmin rispose al suo amico, senza guardarlo, «Anche se è dopo pranzo.»
«Perfetto, dopo dobbiamo andare anche dalla nonna di Jeongin. Se non è un problema.» L'australiano si ricordò di quella promessa, i ragazzi annuirono senza fare alcuna protesta.
«Grazie...» Sussurrò prima di fermarsi nel vedere Yongbok sulla soglia della porta dietro a Hyunjin, entrambi sembravano in imbarazzo. Forse perché Hyunjin aveva la maglietta bagnata ed aderente al corpo, i capelli bagnati e i boxer, mentre Yongbok sembrava essere appena uscito da un appuntamento.
«Felix!» Esclamò l'idraulico, il ragazzo si inchinò per salutare tutto e poi corse verso il padre, «Mi vuoi dare una mano?»
«Dove sta il rubinetto rotto?» Gli chiese guardandosi intorno.
«Sul lavandino, tu sei sicuro che mi vuoi dare una mano?» Il ragazzo annuì andando a prenderlo.
«Ho solo una settimana al mese, voglio passarla il più possibile con te.» Sorrise a suo padre e poi si inginocchiò guardando l'uomo che sistemava le cose, «Appa...?»
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A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)
FanfictionMezzanotte. I segreti possono essere ben tenuti solo quando le lancette dell'orologio superano il numero dodici. Però per far sì che restino nascosti, le persone coinvolte devono esserne capace. Chan ne sa qualcosa, ma il destino vorrà che alcuni d...